La circoscrizione degli ambiti di responsabilità patrimoniale, la protezione dei beni familiari da eventi dispersivi e il trasferimento di ricchezza sono obiettivi conseguibili tramite diversi strumenti giuridici. Tra questi, il trust dimostra di essere la soluzione più adeguata grazie al suo profilo segregativo e alla capacità di adattarsi a scenari mutevoli. Rispetto all’istituto italiano del mandato fiduciario, per esempio, il trust è maggiormente riconosciuto a livello internazionale e si presta quindi alla detenzione di partecipazioni in aziende che si muovono in un contesto globale. Il trust assicura inoltre una reale segregazione dei beni, nel primo caso potenzialmente esposti ad aggressioni da parte dei creditori del mandante che, diversamente dal disponente di un trust, rimane il titolare effettivo del patrimonio. Se il fondo patrimoniale è diffuso per la tutela dei beni destinati unicamente al soddisfacimento dei bisogni familiari, questo presuppone il vincolo del matrimonio e viene dunque meno con il suo scioglimento. Il trust non è soggetto a tali limitazioni e può estendere il suo effetto segregativo a qualsiasi bene. Oltretutto, la sua durata è determinata preventivamente dal disponente. Tra i diversi strumenti giuridici vi è anche la polizza vita, che tuttavia consente sostanzialmente l’apporto esclusivo di somme di denaro e, una volta verificatosi l’evento, non permette di controllare tempi e modalità di corresponsione del premio. Il trust, oltre a poter gestire beni diversi dalla liquidità, tramite le regole dettate dal disponente nell’atto istitutivo garantisce il controllo della devoluzione delle somme, prevenendone la dispersione nel caso gli eredi non fossero nelle condizioni di amministrarle. In ambito aziendale, infine, le holding di famiglia sono utilizzate per fornire direzione unitaria all’impresa, senza però favorirne il trasferimento. Il trust in questo caso può gestire il passaggio generazionale d’azienda assicurando stabilità della governance tramite programmi di lungo periodo e, se utilizzato in combinazione con la normativa del patto di famiglia, ha il pregio di preservarne i vantaggi fiscali. Il trust dimostra dunque la sua superiorità in termini di flessibilità ed efficienza. Senza le limitazioni soggettive e oggettive tipiche di altri istituti civilistici, i suoi ambiti di applicazione sono quindi potenzialmente illimitati. (riproduzione riservata)

Andrea Baroni

partner di Capital Trustees
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