Credem torna alla cedola Da Cedacri 39 mln di plus
di Donatello Braghieri
Lo stato di salute del Credem nel 2020 si può riassumere con la cedola di 0,2 euro per azione con cui la banca emiliana, nel pieno rispetto delle raccomandazioni della Bce, si prepara a remunerare i soci in occasione dell’assemblea di bilancio del 29 aprile. Un dividendo che corrisponde a quanto pagato a valere sul 2018, mentre lo scorso anno gli utili erano andati a riserva come da raccomandazione dei regulator.

Per quest’anno, agli azionisti verranno distribuiti complessivamente 66 milioni di euro, ossia circa un terzo dei 201,6 milioni di euro che costituiscono il risultato dell’esercizio 2020. Ultima riga del conto economico, ha sottolineato l’istituto nella nota dei conti, che corrisponde a un progresso tendenziale dello 0,1% nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia. Quanto agli altri indicatori, il Rote si è attestato all’8,1%, il Roe al 6,9%, il margine d’intermediazione ha registrato una leggera flessione da 1,205 a 1,202 miliardi e gli impieghi sono aumentati da 26,68 a 29,3 miliardi. Un trend quest’ultimo che è andato di pari passo con la raccolta, cresciuta a sua volta negli ultimi 12 mesi da 84,56 a 92,06 miliardi di euro.

Sul fronte dei requisiti patrimoniali, il Cet1 ratio si attestava a fine dicembre al 15,59%, in ulteriore rafforzamento rispetto al 13,5% comunicato al termine del 2019. Grazie alla cessione della quota del 3,9% di Cedacri a Ion Investment, operazione che è stata finalizzata nei giorni scorsi, nei prossimi mesi l’istituto guidato dal dg Nazareno Gregori si prepara a contabilizzare una plusvalenza lorda di circa 39,3 milioni di euro. (riproduzione riservata)
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