di Carlo Brustia
Secondo quanto comunicato ieri dalla Consap nell’incontro con le associazioni dei consumatori, in rappresentanza dei risparmiatori «azzerati» in seguito ai default bancari degli anni scorsi, finora sono stati erogati solo 45,5 milioni di euro di indennizzi agli azionisti e obbligazionisti che hanno presentato domanda al Fondo Indennizzo Risparmiatori a fronte di un fondo di dotazione pari a 1,5 miliardi. Delle oltre 140 mila istanze di accesso presentate al Fir solo per circa 25 mila sono state completate tutte le verifiche e effettuati i pagamenti, mentre per altre 37 mila l’istruttoria è in via di completamento e per ulteriori circa 75 mila domande sono state richieste integrazioni documentali. «Dati preoccupanti! Il fatto che solo per il 17,9% delle domande si sia completato l’iter vuol dire che qualcosa non quadra. Il termine ultimo per presentare domanda era il 18 giugno 2020. Non è accettabile che dopo nove mesi si sia ancora a questo punto», affermano gli avvocati Antonio Calvani e Valentina Greco, che hanno partecipato in rappresentanza dell’Unione Nazionale Consumatori. «Abbiamo chiesto a Consap maggiore celerità nel procedimento di verifica delle istanze. Va semplificata la procedura e ridotto il carico burocratico sulle spalle dei risparmiatori. Ma non basta: il fatto che sia stato speso solo il 3% del Fondo, 4,5 milioni su 1.500, a fronte del 17,9% delle domande evase evidenzia le molte criticità che ancora ci sono nonostante le rassicurazioni ricevute. Consap ha confermato che avanzeranno cospicue risorse. È evidente quindi che vanno rivisti anche i criteri di assegnazione e che va ampliata la platea dei beneficiari. Chiediamo che i fondi avanzati non spariscano e siano invece redistribuiti agli aventi diritto», concludono gli avvocati. (riproduzione riservata)

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