di Paola Valentini

Le reti di consulenza finanziaria iniziano l’anno con una raccolta netta di 3,7 miliardi, +4,9% rispetto a gennaio 2020 grazie al raddoppio dei flussi nel risparmio gestito. Il 61,8% delle risorse nette, rilevano i dati di Assoreti, è investito in prodotti del risparmio gestito, con una raccolta di 2,3 miliardi, il 127% in più sullo stesso mese 2020, mentre i volumi di raccolta realizzati sulla componente amministrata del portafoglio si attestano a 1,4 miliardi, una contrazione (-43,9%) che ha coinvolto sia l’elemento finanziario del comparto sia la liquidità. Nel dettaglio, la raccolta netta dei fondi comuni aperti è stata di 769 milioni (73 milioni a gennaio 2020): le risorse nette sui fondi di diritto estero hanno raggiunto 842 milioni, mentre il bilancio sui fondi italiani è negativo per 264 milioni. Gli investimenti hanno privilegiato i prodotti azionari (1,2 miliardi). Il comparto assicurativo/previdenziale ha registrato flussi per 1,1 miliardi (+60%): sulle unit linked è andata metà dei premi netti versati (580 milioni). Il saldo delle gestioni patrimoniali individuali è stato di 443 milioni (+70,5%).
Nel risparmio amministrato gli investimenti netti sono stati di 117 milioni ma in netto calo (-84,4%) rispetto a gennaio 2020. La componente positiva del risultato è rappresentata dalle movimentazioni nette sui titoli azionari (138 milioni) e sugli Etf (158 milioni), mentre il bilancio è negativo per le obbligazioni (-190 milioni) e per i titoli di Stato (-66 milioni). La liquidità netta mensile confluita su conti correnti e depositi è stata positiva per 1,3 miliardi (-27,2%). In un mese i risparmiatori, assistiti dai consulenti finanziari, sono aumentati di 20.600. La classifica per società vede al primo posto Fineco con flussi netti per 826 milioni, seguita da Allianz Bank con 704 milioni e il gruppo Fideuram con 542 milioni. Poi Azimut (525 milioni), Banca Generali (392 milioni) e Banca Mediolanum (331 milioni). (riproduzione riservata)

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