L’Osservatorio Polimi ha diffuso i dati di mercato. Focus su alcune soluzioni disponibili
Termostati o lavatrici connesse per ridurre tempi e spese
Pagina a cura di Irene Greguoli Venini

Con la pandemia la casa è tornata al centro dell’attenzione, il che ha favorito l’adozione da parte di molte persone di soluzioni per rendere l’ambiente domestico più funzionale e confortevole grazie alla tecnologia. Per esempio, ci sono elettrodomestici che comunicano tra loro e con cui è possibile interagire via app, sistemi per l’illuminazione intelligenti, caldaie e termostati in grado di razionalizzare i consumi in base alle proprie abitudini, oltre agli smart home speaker che permettono, semplicemente parlando, di gestire gli oggetti connessi. Tutti sistemi, questi, che consentono di ottimizzare diversi aspetti e in molti casi di risparmiare tempo e denaro.
La casa torna al centro dell’attenzione. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2020 nel complesso il mercato della smart home è riuscito a contenere l’impatto dell’emergenza sanitaria e ha registrato solo una leggera flessione rispetto al 2019, pari al -5% (si veda ItaliaOggi del 3 marzo), mantenendo un valore di 505 milioni di euro.

L’emergenza sanitaria ha però riportato la casa al centro dell’attenzione dei cittadini e del governo, che ha attivato il Superbonus 110%, una misura che non ha ancora avuto un impatto diretto su questo mercato ma che ha generato un effetto a cascata su altre misure, come l’Ecobonus o il Bonus Domotica, che hanno favorito soprattutto le vendite di caldaie, termostati e climatizzatori smart.

La nuova centralità che l’ambiente domestico ha guadagnato durante la pandemia ha favorito la vendita di alcune soluzioni, mentre altre sono state penalizzate.

I sistemi per la sicurezza, per esempio videocamere, sensori per porte e finestre e serrature connesse, mantengono il primo posto per quote di mercato (21%) con 105 milioni di euro, ma segnano un calo del 30% rispetto al 2019.

Continua invece la crescita degli smart home speaker, con un valore di 105 milioni di euro (+10%), pari al 21% del mercato: l’anno scorso sono state siglate nuove partnership, sono state aggiunte funzionalità e il mercato si è consolidato, ma solo il 14% dei possessori di smart speaker li utilizza per gestire altri prodotti connessi in casa.

Poi ci sono gli elettrodomestici con 100 milioni di euro, pari al 20% del mercato e in incremento del 17%, caratterizzati da un ampliamento dell’offerta connessa e con alcune tipologie, come i robot aspirapolvere e i purificatori d’aria, che hanno registrato un boom di vendite.

Cresce, inoltre, anche l’uso delle funzionalità smart da parte dei consumatori, pari al 59% di chi possiede grandi e piccoli elettrodomestici (+19%). Le caldaie, i termostati e i condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione hanno beneficiato degli incentivi di Superbonus e Ecobonus, segnando un aumento del 15% con vendite per 75 milioni di euro, pari al 15% del mercato. Poi ci sono le casse audio (9% del mercato) e le lampadine connesse (8%).

Alcune soluzioni smart. Tra i dispositivi verso cui c’è sempre più interesse ci sono gli smart home speaker (come Google Home e Amazon Echo, ovvero altoparlanti connessi, con cui si può interagire parlando grazie all’integrazione degli assistenti virtuali) con cui è possibile gestire altri oggetti connessi. Per esempio, per quanto riguarda i dispositivi Echo e l’assistente virtuale Alexa, Amazon ha rivelato che i clienti nel Bel Paese interagiscono mediamente 2 milioni di volte al giorno con Alexa per gestire l’illuminazione delle proprie case e che oggi nel mondo sono disponibili oltre 100 mila prodotti che possono essere controllati attraverso Alexa, proposti da oltre 9.500 brand.

Un campo in cui cominciano a diffondersi soluzioni connesse è quello dei termostati intelligenti. Tra le soluzioni su questo fronte c’è Homix di Enel X, che permette di gestire in maniera ottimale il riscaldamento della casa, grazie a un sistema che impara le abitudini di utilizzo della famiglia e automatizza il riscaldamento in base alle proprie esigenze. Oltre al riscaldamento, grazie ai dispositivi aggiuntivi è possibile gestire in maniera smart anche l’illuminazione e la sicurezza.

Oppure c’è Bticino che offre una gamma di soluzioni per rendere la casa connessa, che comprendono l’impianto elettrico intelligente, e singoli dispositivi connessi come videocitofoni, termostati e sistemi di diffusione sonora.

Nel mondo degli elettrodomestici ci sono, tra le altre cose, le lavatrici connesse. Per esempio, c’è Ai Control di Samsung, una lavatrice dotata di intelligenza artificiale che impara dalle abitudini dell’utente, proponendo i programmi e le opzioni che sono usate più frequentemente; l’apparecchio inoltre suggerisce il programma di lavaggio ideale in base al tipo di carico e alle condizioni climatiche esterne, e comunica con l’asciugatrice impostando direttamente il programma di asciugatura in base al ciclo di lavaggio appena concluso.

Invece, considerando i robot aspirapolvere, Samsung ha appena presentato JetBot 90 AI+, con intelligenza artificiale Intel che, grazie alla combinazione di sensori e di tecnologia IA avanzata, è in grado di riconoscere gli oggetti, di pulire avvicinandosi quando possibile e mantenendo una distanza di sicurezza dagli oggetti fragili o delicati (evitando quelli classificati come pericolosi). Attraverso un’app è possibile controllare il robot a distanza e visto che il sistema è dotato di telecamera, ci si può connettere tramite smartphone quando si è lontani per tenere d’occhio la propria casa ed eventuali animali domestici.

Oppure c’è Candy, che ha sviluppato un’app che permette di dialogare con gli elettrodomestici della gamma simply-Fi, dando la possibilità di interagire con lavatrice, frigo, lavastoviglie, forno, cappa e piano cottura da tutti i dispositivi, fissi o mobili, e di gestirli anche da remoto.

I consumatori. In tutto ciò, oltre due terzi dei consumatori italiani hanno sentito parlare almeno una volta di casa intelligente (69%, +1%), con un livello di conoscenza più alto fra i 18-34enni (82%) e fra gli utenti che hanno più familiarità con le tecnologie (89%).

Aumenta anche la percentuale di persone che possiedono almeno un prodotto di questo tipo (43%, +1%) e l’uso delle funzionalità smart (il 19% ne ha incrementato l’uso, il 13% lo ha ridotto). Diminuisce, invece, l’attenzione verso gli oggetti intelligenti, con il 14% del campione che li ritiene meno prioritari rispetto a prima della pandemia, e il budget da dedicare a queste soluzioni, che si è ridotto per un quarto dei consumatori. In prospettiva, il 62% vorrebbe acquistare almeno un servizio associato ai dispositivi connessi e un terzo sarebbe disposto a pagare di più per la sua attivazione, soprattutto quelli legati all’assistenza medica (35%) e al monitoraggio e all’ottimizzazione dei consumi energetici (31%).

I canali di vendita. Per quanto riguarda i canali dove si comprano questo tipo di dispositivi, gli e-retailer hanno raggiunto 180 milioni di euro, pari al 36% del mercato e con una crescita del 20%, trainata dalla riduzione dei prezzi derivata dall’arrivo di nuovi competitor e dall’aumento delle promozioni dedicate ai prodotti smart.

Anche i retailer multicanale hanno cercato di sfruttare la spinta all’e-commerce ampliando la gamma di prodotti offerti in rete, ma le vendite sono state pari a 95 milioni di euro (-5%) a causa della riduzione degli acquisti in negozio. La filiera tradizionale è il canale che ha sofferto maggiormente l’impatto del Covid19: le vendite in questo caso sono state pari a 175 milioni di euro, con un calo del 17%. Rimangono limitate per il momento le vendite di telco, utility e assicurazioni, anche se è stato un anno di rilancio sul fronte delle nuove offerte integrate per la casa.

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