di Riccardo Fioramonti
Azimut ha chiuso il 2020 con un utile netto consolidato pari a 382 milioni, record nella storia del gruppo (370 milioni nel 2019), dopo ricavi stabili a 1,054 miliardi. Il cda proporrà ai soci un dividendo di 1 euro, invariato rispetto allo scorso anno (oltre il 5% di rendimento lordo ai prezzi attuali). «Ai clienti abbiamo offerto un rendimento medio ponderato netto negli ultimi due anni del 14%», ha detto Pietro Giuliani, presidente del gruppo del risparmio gestito, «mentre gli azionisti sono stati tra i pochi nell’anno passato a beneficiare di un dividendo e per i quali proporremo quest’anno una analoga remunerazione di 1 euro per azione (oltre il 5% di rendimento lordo ai prezzi attuali di circa 19,5 euro, ndr)». Giuliani ha rimarcato che i risultati «riflettono il valore delle scelte strategiche fatte nel tempo e grazie alle quali oggi siamo l’unico operatore di matrice italiana con presenza internazionale distribuita su 17 paesi. Siamo inoltre il primo player del mercato domestico ad aver avviato una importante diversificazione su nuove asset class, quali quelle alternative legate all’economia reale, dove abbiamo raggiunto 2,2 miliardi di euro di masse dai 600 milioni dello scorso anno. Un percorso che negli ultimi dieci anni ci ha permesso di quadruplicare l’utile netto, dai 94 milioni del 2010 ai 382 di oggi, e il patrimonio totale gestito, cresciuto da 16 a quasi 70 miliardi di euro ad oggi, e che guiderà la crescita del gruppo anche nei prossimi anni». La pfn a fine dicembre risultava positiva per 30,5 milioni (da -83,8 milioni del 30 giugno). Nel 2020 sono state fatte acquisizioni per 168 milioni, acquistate azione proprie per 45 milioni ed erogati dividendi per 138 milioni. Quanto all’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari: 94 nuovi ingressi per un totale di 1.791. (riproduzione riservata)

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