Aviva ha chiuso il 2020 con un calo dell’utile ante-imposte del 32%, ma prevede di poter garantire sostanziali rendimenti agli azionisti dopo le cessioni effettuate nel corso dell’anno.
Nello specifico, la compagnia di assicurazioni quotata sul Ftse 100 ha contabilizzato un utile ante-imposte Ifrs di 2,61 miliardi di sterline (3,64 mld usd) nell’anno concluso il 31 dicembre, inferiore ai 3,82 miliardi gbp riportati nel 2019.
I premi lordi contabilizzati sono diminuiti poi a 29,02 miliardi di sterline dai 29,71 miliardi dell’anno precedente, mentre l’utile operativo adjusted si è attestato a 3,16 miliardi di sterline a fronte dei 3,18 miliardi del 2019. Il Solvency II ratio, un indicatore della solidità del capitale di un’azienda, è risultato pari al 202% rispetto al 195% del 30 settembre e al 206% del 31 dicembre 2019.
L’assicuratore ha dichiarato infine un dividendo finale di 14 pence per azione, portando il payout totale a 21 pence. Aviva aveva stimato un dividendo finale per l’anno di 14 pence per azione e ha aggiunto che prevede di aumentare i dividendi futuri nel tempo.