Atradius fa il punto della situazione, delineando un quadro d’insieme piuttosto diversificato.

Andamento principali comparti industriali in Cina

  • Agro-alimentare: ottima la performance del settore, alla luce della prevista ulteriore crescita delle importazioni di prodotti agroalimentari da parte del colosso cinese, da sempre il maggiore importatore di prodotti agroalimentari a livello mondiale. Le stime Atradius riferiscono anche di un +4,5% ed un +10% del valore aggiunto dei settori agricolo e alimentare, in termini di margini di contribuzione sul PIL cinese.
  • Servizi finanziari: molto buona la performance del comparto, soprattutto grazie alla stabilità del sistema bancario cinese e al miglioramento del segmento dei prestiti alle PMI.
  • Automotive/trasporti: insieme ad alcuni settori (costruzioni, carta, tessile e servizi) presentano delle previsioni ancora deboli per il 2021. Nonostante lo stimolo fornito dagli aiuti governativi, il valore aggiunto dovrebbe crescere solo dell’8% nel 2021. Tempi di pagamento piuttosto lunghi, in media dai 3 ai 6 mesi, che colpiscono soprattutto i piccoli concessionari già in difficoltà a causa dei margini ridotti.
  • Acciaio/metalli: ampie criticità per entrambi i comparti date dalla loro sovraccapacità, con molte aziende cinesi indebitate, e dai margini operativi ridotti già prima dello scoppio della pandemia. Per il settore dell’acciaio si stima una redditività in aumento al 7,5% nel 2021 mentre la concorrenza resta agguerrita. L’aumento dei prezzi delle materie prime (soprattutto sul rame) potrebbe esercitare una maggiore pressione sulla redditività delle imprese del comparto metalli.

Andamento principali comparti industriali negli Stati Uniti

  • Automotive: come per il mercato cinese, l’industria automobilistica americana risulta essere tra i settori più colpiti, principalmente a causa del calo della domanda interna, a cui hanno conseguito forti problemi di liquidità. I volumi di produzione nel 2021 restano ben al di sotto dei livelli pre-crisi e i flussi di cassa sotto pressione, con una reazione a catena sui ritardi di pagamento.
  • Beni di consumo durevoli: debole la performance del comparto, a causa della concorrenza sul mercato e dei rischi a ribasso. In particolare, nel segmento dei rivenditori al dettaglio, è atteso per il primo semestre del 2021 un aumento significativo delle insolvenze.
  • Chimico/farmaceutico: Gode di una salute migliore il chimico-farmaceutico, seppur con delle performance ancora deboli per quanto riguarda gli investimenti delle aziende, che si trovano a dover fare i conti con i bassi prezzi di petrolio e gas. Tuttavia, il valore aggiunto dei prodotti chimici dovrebbe aumentare di circa il 2,5% nel 2021, sostenuto dai margini di profitto stabili e un numero basso di ritardi di pagamento nel primo semestre dell’anno.
  • ICT: Aspettative discrete anche per l’ICT, per cui si attende un aumento del valore aggiunto di circa il 7% nel 2021. Le aziende attive nel cloud, mobilità e connettività da remoto hanno ottenuto complessivamente dei buoni risultati, così come i rivenditori di elettronica di consumo. Di fronte a scenari incerti, la maggior parte delle aziende hanno attivato misure di contenimento dei costi ed il ricorso a linee di credito.

“La crisi economica innescata dalla pandemia delinea un quadro diversificato, con settori che mostrano una buona tenuta della performance, ed altri in affanno. Una lettura di questi scenari all’interno delle principali economie mondiali di Cina ed USA, con cui il nostro Paese ha un forte interscambio commerciale – commenta Massimo Mancini, Country Director di Atradius per l’Italia – pone l’accento sulla necessità per i nostri esportatori di incrementare i livelli di attenzione verso il rischio di credito di fornitura sui mercati esteri”.