Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il governo alza le barricate sui gioielli di Piazza Affari. In particolare i movimenti anomali che si sarebbero registrati nelle passate settimane sui titoli finanziari, tra cui Generali, avrebbero fatto scattare l’allarme a Palazzo Chigi, che ora, come ha assicurato ieri il premier Giuseppe Conte, è pronto a inserire nuove norme antiscalata già nel prossimo decreto economico, nominato per ora «decreto Aprile». Ora, grazie all’intervento della Consob che ha fissato all’1% la soglia di comunicazione delle partecipazioni, è più difficile per eventuali raider muoversi al coperto, ma nelle settimane precedenti all’intervento dell’Authority, sarebbero stati intercettati strani posizionamenti di soggetti esteri, e non solo sulle Generali e sul comparto finanziario ma anche su aziende già coperte dai golden power.
Generali Italia arricchisce con nuove garanzie e servizi la soluzione assicurativa Immagina Benessere, destinata alle famiglie italiane e modulata secondo gli stili di vita. Ora la copertura prevede fra l’altro nuove garanzie per grandi interventi, malattie oncologiche e indennità aggiuntiva speciale per lesioni; indennità per perdita dell’impiego con un indennizzo mensile per 12 mesi; estensione delle indennità per il ricorso alla terapia intensiva per Covid-19. «Oggi lanciamo l’aggiornamento di Immagina Benessere, con nuovi servizi per rispondere al meglio alle nuove esigenze di sicurezza e protezione delle persone», ha dichiarato nella nota il ceo di Generali Italia, Marco Sesana.

 

Nella lotta contro il virus la Cina è in anticipo nella curva non solo dei contagi, ma anche delle ricadute economiche. L’analisi dell’andamento dei consumi potrebbe perciò servire agli altri Paesi per prepararsi all’impatto dell’epidemia. Nel report «anatomia della recessione da Covi-19 in Cina», Deutsche Bank ha calcolato che fra il 23 gennaio e il 29 febbraio – il mese di quarantena più dura – le vendite retail nel Paese siano calate in media del 37% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un tracollo nella ristorazione, nella gioielleria e nell’auto. A differenza delle precedenti crisi, poi, al taglio dei consumi non si è accompagnato un aumento dei risparmi da parte delle famiglie, segno che lo choc sui redditi è stato più ampio del previsto.
Il dilagare dell’emergenza Covid-19 sta suggerendo a buona parte delle aziende quotate a Pazza Affari di annullare o quanto meno rinviare la distribuzione dei dividendi, facendo così venir meno una consistente quota di quei circa 24 miliardi di cedole che sarebbero dovute essere distribuite tra aprile e giugno. La dieta a cui sono costretti i soci in questo momento di emergenza è vista come una delle poche soluzioni in grado di assicurare solidità e cassa alle aziende. Una delle prime ad annunciare la sospensione dei dividendi è stata Sea, la società di gestione dei servizi aeroportuali, che il 20 marzo ha annunciato il taglio del pagamento della seconda tranche dei dividendi 2019, per un ammontare di 82 milioni di euro. La lista si è subito allungata aggregando, tra le quotate, nomi come Brembo e Amplifon, che hanno deciso di sospendere il pagamento del dividendo già approvato dai cda per i bilanci 2019. A queste, nei giorni, si sono aggiunte società come Cerved, Cattolica e Sabaf. Ieri è stata invece la volta di Avio, Fila e Immsi.
Net Insurance ha superato nel 2019 le previsioni del piano e, all’inizio del 2020, ha confermato il trend nonostante il coronavirus. Il bilancio della compagnia guidata da Andrea Battista non ha risentito dell’impatto derivato dalla pandemia sul piano dei dati patrimoniali e finanziari. I premi 2019 sono stati 84,4 milioni, in crescita del 35,4% rispetto al 2018.
Non sembra avere pace la mutua trentina Itas Assicurazioni. Martedì 24 si è riunito il consiglio di amministrazione della società per approvare il bilancio 2019 con un nuovo vertice dopo che, il venerdì precedente, l’amministratore delegato e direttore generale, Raffaele Agrusti, aveva lasciato la compagnia in rottura con il presidente Fabrizio Lorenz, insieme a due consiglieri indipendenti, Paolo Vagnone e Maria Teresa Bernelli. I dati sul bilancio sono stati resi noti solo la sera del giorno successivo al consiglio e hanno mostrato una crescita della raccolta premi in aumento del 16,8% a 1,692 miliardi ma il risultato consolidato è stato negativo per 6,7 milioni, principalmente per effetto del peso straordinario dei sinistri legati a eventi atmosferici il cui costo aggiuntivo, rispetto al 2018, è stato pari a 27 milioni, e il risultato al netto delle imposte è stato negativo per 9,9 milioni.
Ecco un dato sorprendente: il 25% delle aziende italiane che punta a diventare più sostenibile non possiede le competenze per farlo. Questo è il risultato che emerge da una ricerca di Hsbc Navigator, indagine sul commercio internazionale che coinvolge oltre 200 imprese in Italia. E la conclusione è tutt’altro che banale.
Ormai sappiamo che dinanzi a una globalizzazione sempre più connessa, con rivoluzioni in atto come quella tecnologica o sfide come quelle relative al cambiamento del clima e alla diseguaglianza che cambiano le regole del gioco, le aziende devono fare i conti con un nuovo modo di pensare che mette a rischio la loro stessa esistenza. Dalle pmi alle grandi aziende, in Italia come all’estero, tutte devono attrezzarsi per rispondere alle esigenze di un mondo che cambia.

Garantire un indennizzo ai medici e agli operatori sanitari deceduti per la loro attività. Lo stato dia un segnale, o siamo pronti a dare battaglia. L’iniziativa parte da Torino, dove l’avvocato Gino Arnone ha ricevuto da una famiglia al cui interno è deceduto un medico a seguito dell’emergenza, l’incarico di esplorare le possibilità di un’azione legale.
Rivisto l’elenco delle attività produttive considerate essenziali e indispensabili. Con una riduzione, ad esempio, di quelle inerenti al settore della Difesa ma anche nella filiera della carta e tra le agenzie interinali. In tutto circa 200 mila imprese che dovranno chiudere temporaneamente, mentre i prefetti dovranno coinvolgere le organizzazioni territoriali per la autocertificazione delle attività delle imprese che svolgono attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere essenziali. E se da una parte il governo monitorerà insieme con il sindacato l’applicazione delle nuove regole, dall’altra i sindacati di categoria e territoriali e le Rsu vigileranno per la loro puntuale implementazione. Lo prevede l’accordo raggiunto ieri tra esecutivo e Cgil-Cisl-Uil per rivisitare l’elenco delle attività (e relativi codici Ateco) ritenute indispensabili e quindi operative in questa fase di emergenza Coronavirus, elenco inizialmente contenuto nel dpcm 22 marzo 2020 e ora modificato con decreto dello Sviluppo economico.
Una fetta «importante» dei ricavi da investimento delle Casse previdenziali dell’ultimo quinquennio (nella misura del «15-20%», recuperando «almeno un miliardo di euro») impiegata per assicurare aiuti economici agli iscritti, funestati dal blocco delle attività produttive, diretta conseguenza del propagarsi del virus Covid-19 nella Penisola. Ed una riscrittura integrale dell’articolo 44 del decreto 18/2020 (il «Cura Italia»), che stabilisca l’assegnazione «ai soli professionisti associati agli Enti di previdenza dei 300 milioni» appostati finora a beneficio di una vasta platea di lavoratori dipendenti e autonomi, unita a un cambio di paradigma dei ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia, perché «non è più possibile, in una condizione straordinaria come questa», che le delibere con cui le Casse decidono iniziative assistenziali d’urgenza «vengano approvate dopo mesi».
  • Zucchetti offre gratis e a tutti gli ospedali un software di telemedicina per far fronte alla carenza di posti letto
Una soluzione web per il monitoraggio da remoto dei pazienti può permettere di fronteggiare l’emergenza Covid-19 e liberare velocemente posti letto. Zucchetti mette gratuitamente a disposizione di tutti gli ospedali, con una semplice mail da inviare a Zcare@Zucchetti.it, una tecnologia per aiutare la sanità, già avviata a Lodi. Il progetto prevede un’assistenza a distanza per i pazienti domiciliari che non sono più nella fase acuta della malattia, per poi proseguire le cure presso la propria abitazione. Per questo è stato implementato un software specifico per monitorare, anche al di fuori della struttura ospedaliera, i parametri necessari a valutare lo stato di salute del paziente in via di guarigione da Covid-19: temperatura corporea, saturazione e battito cardiaco. Questo consente di prendere in carico il paziente non grave, monitorarlo ed evitare che il peggioramento delle sue condizioni di salute ricada in una patologia seria, senza possibilità di intercettarla per tempo. La semplicità di utilizzo del dispositivo e di raccolta delle informazioni permette al paziente di essere autonomo durante il decorso della malattia anche presso la sua abitazione. I dati vengono raccolti in automatico grazie un’integrazione basata su tecnologia IoT realizzata con la piattaforma Zucchetti: in questo modo sarà possibile seguire a distanza i pazienti meno gravi e intervenire in caso di emergenza grazie a un sistema di alert strutturato.
  • Generali, nuove garanzie per Immagina Benessere
Generali Italia arricchisce Immagina Benessere, soluzione assicurativa per le famiglie italiane modulata secondo gli stili di vita. Arrivano così nuove garanzie e servizi per la prevenzione e la protezione della salute. Immagina Benessere fa parte della linea Immagina, con un focus su prevenzione tra servizi e tecnologia. Il nuovo corso di Immagina Benessere parte adesso dalle nuove esigenze del contesto sociale, puntando per esempio su nuove garanzie per interventi importanti, malattie oncologiche e lesioni, sull’indennità per perdita dell’impiego, che tutela l’assicurato in caso di perdita del lavoro con un indennizzo mensile per 12 mesi, su un’estensione del programma di prevenzione sanitaria con la prevenzione dentaria, sull’ampliamento della portata della garanzia Rimborso delle spese sostenute prima e dopo il ricovero o l’intervento chirurgico e, infine, investe sull’estensione della garanzia Indennizzo forfettario per interventi chirurgici al ricovero in terapia intensiva a seguito di diagnosi di positività al Covid-19. Invece, tra i servizi già previsti da Immagina Benessere, ci sono quelli di virtual check up, job coaching, invio di baby sitter e collaboratrice domestica a domicilio.

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  • Ecco la nuova lista delle aziende aperte
Intesa raggiunta tra sindacati e governo sulla lista delle attività produttive da considerare essenziali e in quanto tali esentate dal blocco. La vecchia lista – allegata al dpcm del 22 marzo – ne contava 80, quella nuova – aggiornata da un decreto del ministero dello Sviluppo economico – ne ha 82. Chi non si ritrova nella lista deve chiudere da oggi al 3 aprile. E stop allo sciopero generale. Rispetto all’elenco di domenica escono 5 comparti, se ne aggiungono 7 e altri 6 vengono limitati. È consentita ad esempio la fabbricazione della carta, ma esclusa quella da parati e i quaderni. Sono aperti i call center, ma solo se collegati alle attività essenziali. Come pure le agenzie di lavoro temporaneo o interinale: operative, ma a supporto delle filiere indispensabili come sanità, trasporti, logistica. Dovranno chiudere le imprese che fanno spaghi, corde, funi e reti. Come pure macchine per l’agricoltura e l’alimentare, due settori di per sé indispensabili. Chiude il commercio all’ingrosso di altri mezzi e attrezzature di trasporto.

  • Attività essenziali, vietato fermarsi
Tutte le attività essenziali per far fronte all’emergenza potranno vedersi rivolgere il divieto di chiusura. Una precettazione per decreto legge arriva nel testo finale delle misure quadro firmate dal Capo dello Stato e pubblicate ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Riscritta completamente anche la norma che disciplina i rapporti fra le limitazioni adottate dal Governo e quelle che potranno introdurre Regioni e Comuni. Come anticipato ieri su queste pagine i governatori potranno, come già accade oggi, introdurre misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle dello stato centrale, con la precisazione che questa possibilità andrà esercitata esclusivamente nell’ambito delle attività di loro competenza e senza poter incidere sulle attività produttive.
  • «Pensioni, liquidità certa. Accesso veloce alla Cig»
L’emergenza sanitaria non determinerà alcun problema di liquidità per il pagamento delle pensioni e di tutte le prestazioni assolte da Inps. L’Istituto ha invece assicurato date in anticipo per l’incasso ai tanti anziani che ancora hanno l’abitudine di prelevarle in contante in Posta proprio per evitare situazioni di rischio contagio. Mentre per le imprese la richiesta della cassa integrazione sarà diretta con la clausola “Covid-19 nazionale”. Lo spiega in quest’intervista al Sole24Ore il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, alle prese in queste ore con la messa a punto degli ultimi canali di attivazione delle nuove tutele messe in campo con il dl Cura Italia. «Inps ha tutta la liquidità necessaria per le pensioni. In ogni caso può contare sui trasferimenti dello Stato. È bene dirlo in questo drammatico frangente per rassicurare il Paese. Il sistema di finanziamento a ripartizione, con i contributi versati che pagano le pensioni vigenti, è garantito in continuità dalla Tesoreria dello Stato anche quando c’è una sospensione temporanea delle contribuzioni».
  • Cattolica al lavoro su nuovi obiettivi «Il dividendo? Dipenderà dal Covid »
La prossima settimana Cattolica comincerà a lavorare «sul nuovo piano». Intanto, per quel che riguarda i target 2020 «non è possibile confermare» gli obiettivi. Ma allo stesso tempo neppure «non confermarli». Lo scenario, complice l’emergenza Coronavirus, è troppo complesso per fare qualsiasi tipo di previsione. «Anche per questo – spiega in questo colloquio con Il Sole 24 Ore il direttore generale con deleghe da amministratore delegato, Carlo Ferraresi – abbiamo scelto di seguire le indicazioni dell’Eiopa riguardo al dividendo: prudenza». La cedola, dunque, verrà decisa più avanti quando gli impatti della pandemia saranno forse più chiari. Nel mentre, però, il manager assicura: «Sono abbastanza ottimista nel dire che riusciremo a mantenerci sui livelli dello scorso anno».
  • Nuove truffe informatiche per l’era del coronavirus
Il virus Sars-CoV-2, conosciuto in questo periodo come “coronavirus”, ha scatenato un evento di portata mondiale che sta avendo risvolti importanti sulla vita quotidiana e ha costretto milioni di persone a cambiare drasticamente le proprie abitudini, ritrovandosi a doversi arrangiare per molte attività una volta banali. Purtroppo, l’arte di “arrangiarsi” è nemica giurata della sicurezza informatica e i criminali informatici non vedono l’ora di sfruttare ogni evento per massimizzare i proventi. Come abbiamo visto anche in passato con il verificarsi di eventi di grande portata, tipo l’attacco alle Torri Gemelle o l’epidemia di Ebola, la prima opportunità che hanno cercato di sfruttare è stata quella della fame di informazione: le caselle di posta sono state intasate di false e-mail che promettono cure, riportano annunci allarmanti o recano falsi messaggi da personalità del mondo della sanità. Tutti contengono un allegato o un link in grado di installare software spia, ransomware o programmi di controllo remoto. Una testa di ponte che dà accesso ai nostri sistemi di pagamento, ai nostri documenti e alle risorse che usiamo per lavoro.

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Ritardare le Olimpiadi probabilmente costerà agli assicuratori molto meno che annullare del tutto i Giochi di Tokyo, con la possibilità che alcuni dei soggetti coinvolti non abbiano polizze che coprano specificamente un rinvio, dicono le fonti del settore.
Le Olimpiadi di Tokyo sono state rinviate al 2021, il primo ritardo di questo tipo nella storia dei 124 anni dei Giochi moderni, poiché la crisi del coronavirus ha costretto il rinvio di uno degli ultimi eventi sportivi internazionali non ancora annullati quest’anno.
Gli analisti di Jefferies hanno stimato il costo assicurato dei Giochi a 2 miliardi di dollari, inclusi i diritti televisivi e le sponsorizzazioni, più 600 milioni di dollari per l’ospitalità.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) stipula circa 800 milioni di dollari di protezione per ogni Giochi Estivi, che copre la maggior parte dell’investimento di circa 1 miliardo di dollari che effettua in ogni città ospitante. Dopo il rinvio, il CIO, gli organizzatori locali, gli sponsor e i fornitori di ospitalità e di viaggi sono tra le organizzazioni che potrebbero cercare di recuperare un po’ di soldi dagli assicuratori per il ritardo. Ma questo processo sarà probabilmente complicato. Secondo una fonte, Munich Re avrebe un’esposizione di 500 milioni di dollari alle Olimpiadi di Tokyo.  Swiss Re ha un’esposizione di 250 milioni di dollari.

  • La crisi sta scuotendo i mega deal europei
Covéa-PartnerRe, PSA-Fiat Chrysler, Bombardier-Alstom, Ingenico-Worldline… quale di questi mega deal sarà il primo a rinunciare? Il crollo del mercato azionario agita gli investitori. “Le operazioni più avanzate saranno portate a termine. Le più recenti sono a rischio se hanno meno senso industriale e se la loro valutazione è eccessiva”, analizza il responsabile di una banca d’investimento. A livello europeo sono state cancellate 26 operazioni (8,6 miliardi di dollari), meno dell’anno scorso (41 operazioni per 23,2 miliardi). Ufficialmente, Covéa intende completare l’acquisizione del riassicuratore PartnerRe per 9 miliardi di dollari in contanti. Ma la tempesta finanziaria scatenata dalla crisi del coronavirus sarebbe sufficiente a mettere in discussione questa già ardita operazione per la mutua assicuratrice. Covéa, che non ha bisogno di finanziamenti esterni, ha i mezzi per realizzare le sue ambizioni.  Per il momento, Covéa e Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla PartnerRe, hanno firmato solo un memorandum d’intesa.  In realtà, ci sono ancora dei passi da compiere prima della firma dell’accordo.

Handelsblatt

 

  • Sospiro di sollievo per gli assicuratori: è meno costoso rimandare i Giochi Olimpici che annullarli
Il rinvio di un anno dei Giochi Olimpici di Tokyo è una buona notizia per gli assicuratori. Una cancellazione dell’evento li avrebbe colpiti molto più duramente.
Una cancellazione completa del più grande evento sportivo del mondo sarebbe costata loro miliardi – ora è probabile che diventi molto più economico.
Gli analisti di Jefferies stimano che gli organizzatori, le emittenti televisive e gli sponsor siano assicurati per circa due miliardi di dollari contro la cancellazione dei giochi. Inoltre, ci sarebbero circa 600 milioni di dollari per gli hotel e i tour operator.