Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Inesorabile e pesante. Il macigno coronavirus si sta per abbattere sull’economia reale dell’Italia. E se già ha portato al collasso le borse e le banche centrali mondiali, adesso la pandemia colpirà pesantemente il tessuto industriale nazionale, composto principalmente da pmi. E se ci sono problemi di produzione, di logistica, di occupazione e di vendita, vi è parallelamente un tema di reperimento della liquidità per la gestione operativa. In particolare, come analizzato da Cribis, la società del gruppo Crif specializzata nella business information, nei prossimi tre mesi il Covid-19 avrà un impatto sul capitale circolante delle piccole e medie aziende (5,3 milioni in tutto, oltre il 90% del sistema imprenditoriale italiano) stimato tra 10 e 19 miliardi su un totale di 342 miliardi di crediti e debiti commerciali. Il dato è emerso dall’Osservatorio che ha preso in esame un campione di 84 mila pmi (fatturato di 2-50 milioni) e ha calcolato l’allungamento dei tempi di incasso e pagamento dovuto alle ripercussioni economiche dell’epidemia. Al contempo Crif Ratings ha stimato che il fabbisogno finanziario compresi rimborsi del debito finanziario in scadenza e investimenti, potrebbe arrivare a 45 miliardi.
Banca d’Italia e Ivass, con un’azione congiunta, scendono in campo contro le polizze legate ai finanziamenti e ai mutui. Non è una demonizzazione di questi prodotti. Anzi, si tratta di coperture assicurative che possono essere molto utili alle famiglie per ridurre i rischi di perdite finanziarie. Ma le pratiche commerciali scorrette sembrano andare avanti da anni e, nonostante i numerosi interventi del legislatore e delle autorità che si sono succeduti negli anni, non sono ancora state debellate. Nei giorni scorsi era stata l’Antitrust a sanzionare primari istituti bancari (Unicredit, Bnl, Ubi e Intesa Sanpaolo) per un importo di oltre 20 milioni. Ora, in una lettera inviata al mercato a firma del governatore delle Banca d’Italia, Ignazio Visco e del presidente di Ivass, Daniele Franco, è stata indicata la strada agli operatori per evitate che fenomeni del genere si ripetano di nuovo.
Nell’ambito delle iniziative avviate a tutela dei propri dipendenti di fronte alla pandemia il gruppo Mediobanca ha scelto di attivare una copertura sanitaria integrativa legata al Covid-19, ampliando così gli strumenti di welfare già esistenti. La copertura in favore degli oltre 5 mila dipendenti del gruppo prevede indennità integrative in caso di contagio da coronavirus.
Cattolica Assicurazioni ha deciso di non decidere. Come era prevedibile alla luce delle indicazioni arrivate da Eiopa alla vigilia del consiglio di amministrazione tenutosi ieri, la compagnia presieduta da Paolo Bedoni ha preferito rinviare ogni decisione in merito alla distribuzione del dividendo a valere sul bilancio 2019. Del resto i segnali arrivati dall’Ivass europea, come anticipato da MF-Milano Finanza, sono chiari: l’Eiopa di Gabriel Bernardino è pronta all’intervento sul Solvency II per evitare che le compagnie finiscano in balìa dei mercato, dei bassi tassi d’interesse e dello spread, ma allo stesso tempo chiede alle imprese massima prudenza sul fronte dei dividendi.
Il Covid-19 avrà probabilmente l’effetto di accelerare l’evoluzione dell’industria assicurativa con il rinnovo dell’offerta e la spinta alla digitalizzazione. Sempre più rilevate sarà il ruolo di operatori insurtech, come Yolo. L’intermediario digitale, co-fondato e guidato dal ceo Gianluca De Cobelli, ha chiuso il 2019 con ricavi per 1,8 milioni, gestendo oltre 100 mila polizze. Ha aperto in Spagna, in libera prestazione di servizi, e arricchito l’offerta con un prodotto Vita e con una polizza per la tutela legale che ha segnato l’ingresso di Yolo nel segmento delle pmi e dei professionisti.
GrifoTech, la startup innovativa Insurtech di Grifo holding, ha stretto un accordo con Aon Benfield SpA, la società di brokeraggio assicurativo e riassicurativo del gruppo Aon in Italia. L’obiettivo è avviare la progettazione di polizze di nuova generazione sottoscrivibili direttamente dall’home banking.
La forte volatilità di queste settimane potrebbe lasciare il segno sulle operazioni straordinarie imbastite prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria. Nel sistema bancario la più rilevante è senza dubbio l’offerta pubblica di scambio che il mese scorso Intesa Sanpaolo ha annunciato su Ubi Banca. Il deal ha un terzo protagonista in Bper, l’istituto modenese partecipato al 19% da Unipol, che proprio ieri ha annunciato una ridefinizione degli accordi. Al termine di un lungo consiglio di amministrazione (quello di Intesa si era riunito martedì 17) il gruppo modenese ha dato l’imprimatur a una nuova versione dell’accordo con Intesa: per l’acquisto del pacchetto di 400/500 filiali la banca guidata da Alessandro Vandelli metterà sul tavolo una cifra pari all’importo minore tra il valore precedentemente concordato (ossia il 55% del patrimonio del ramo) e l’80% del multiplo implicito pagato da Intesa per il patrimonio di Ubi Banca.
  • Generali assicura 500 mila lavoratori contro il virus
Tra le aziende assicurate ci sono Sky, Tim e Mediobanca, ma anche Leonardo, Montepaschi, Ducati e Acea. Sono alcune delle imprese che hanno acquistato in questi giorni le coperture di Generali Italia per proteggere i propri dipendenti dal coronavirus, per un totale di circa 500 mila persone. GeneraSalute, la polizza del gruppo dedicata alle imprese, prevede in particolare coperture e servizi a integrazione di quelle previste dagli Istituti di Previdenza Sociale: un’indennità di 100 euro al giorno per ricoveri prolungati, un’indennità da convalescenza di 3 mila euro a seguito di ricovero in terapia intensiva e un pacchetto di servizi di assistenza post ricovero per gestire al meglio il recupero della salute e la gestione familiare dopo le dimissioni. «Alla luce della situazione relativa alla diffusione del Covid19, abbiamo predisposto delle nuove soluzioni assicurative capaci di sostenere le imprese italiane e i loro dipendenti», ha detto Marco Sesana, country manager e ceo di Generali Italia, «Molte imprese hanno aderito a questo programma e già oltre 500 mila dipendenti possono godere di queste coperture. Noi come Generali abbiamo deciso di estenderle a tutto il personale delle nostre reti distributive».

L’organizzazione aziendale cambia e si adatta ai momenti di crisi ma per rispondere alle emergenze servono nuove professionalità in organico. Tra le competenze necessarie ci sono sicuramente gli esperti di crisis management ma non solo: oggi servono anche i cosiddetti risk manager, i matematici e persino chi ha studiato geopolitica. Senza dimenticare, in un’epoca che tende sempre più al digitale, gli analisti di big data e gli specializzati in Intelligenza artificiale.
Tutela Inail extralarge agli operatori sanitari sul rischio coronavirus. Sono considerati infortuni, infatti, pure i contagi dei quali il lavoratore non ricordi o non possa provare che siano avvenuti in funzione delle mansioni svolte. Lo precisa lo stesso Inail, tra l’altro, nella nota protocollo n. 3675/2020, dettando istruzioni operative alla tutela assicurativa del personale dipendente di Asl (medici, infermieri e operatori sanitari in genere), esposto al contagio del Covid-19.
Quota100 beffa i datori di lavoro sul ticket licenziamento. Essendoci una «finestra» tra epoca di maturazione del diritto e momento di effettiva erogazione della pensione, il datore di lavoro è tenuto a pagare il contributo sulla risoluzione del rapporto di lavoro (c.d. ticket licenziamento). Come quota 100, così succede anche con opzione donna, con la pensione dei precoci ecc., che prevedono una finestra prima della decorrenza della pensione. Sul licenziamento di lavoratori con diritto maturato alla pensione di vecchiaia o anticipata, invece, il ticket non è dovuto (non c’è finestra). A precisarlo è l’Inps nella circolare n. 40/2020 di ieri.
  • Cattolica, premi a +20%
I conti 2019 di Cattolica assicurazioni hanno fatto emergere numeri in sostanziale progresso e una solidità patrimoniale in ulteriore rafforzamento. Al tempo stesso l’effetto congiunto di una dinamica di mercato fortemente competitiva e di tassi d’interesse più compressi del previsto hanno causato un’erosione dei rendimenti finanziari, spingendo la compagnia a rivedere al ribasso alcuni obiettivi rispetto al piano strategico. L’anno scorso la raccolta premi complessiva è cresciuta del 19,9% rispetto al 2018 a 6,94 miliardi di euro, registrando progressi sia nel ramo Vita (+30% a 4,77 mld) sia nel Danni (+2,5% a 2,16 mld). L’ebit è salito del 3,1% a 302 milioni e il roe operativo si è attestato al 7,9%, in rialzo di 0,4 punti. Il combined ratio è peggiorato dal 93,4 al 94,3% nella scia dell’aumento dei sinistri legati a eventi atmosferici. L’indice Solvency II si è invece rafforzato al 175% dal 169% del terzo trimestre. L’utile netto è diminuito del 29,7% a 75 milioni per l’effetto congiunto di un impairment del goodwill, di una perdita legata alla cessione di Cattolica Life e di svalutazioni su immobili. Per quanto riguarda le stime, quest’anno l’ebit è atteso fra 350 e 375 milioni rispetto alla precedente forchetta di 375-400 mln.

 


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  • Intesa fa lo sconto sulle filiali Ubi da cedere a Bper
Sconto in vista per Bper (e di conseguenza aumento di capitale più ridotto) nell’acquisizione del ramo d’azienda ex Ubi, dopo il completamento dell’operazione Intesa-Ubi. Che la banca guidata da Carlo Messina continua fermamente a perseguire, nonostante i mugugni dei soci di Ubi e l’irruzione del coronavirus sui mercati. Ed è stato proprio questo secondo aspetto a comportare la riformulazione del meccanismo di pagamento delle filiali ex Ubi che Bper compererà da Intesa. In pratica, Bper potrà scegliere tra il criterio precedente e un nuovo parametro, legato alla valorizzazione implicita del Cet1 di Ubi fatta da Intesa. Che, essendo legata a uno scambio di azioni, non ha un prezzo ma solo una valorizzazione implicita: essendo sceso il prezzo delle azioni di Intesa (come quelle di Ubi e di tutto il listino, post coronavirus), è sceso anche il multiplo implicito. E su quella base verrà fissato il prezzo (questo sì, in contanti) che dovrà pagare Bper, scontato del 20%, quando l’operazione verrà chiusa. Resta fisso anche il parametro precedente, ma se le condizioni di Borsa non miglioreranno sensibilmente sarà difficile che sia conveniente per Bper .

  • «Nuova malattia professionale, piena tutela Inail»
Tutti i casi accertati di infezione Covid19 in occasione di lavoro faranno scattare la piena tutela Inail, con la temporanea automatica che copre integralmente lo stipendio per tutto il periodo della quarantena, come per le altre malattie o infortuni. Intanto l’Istituto si prepara a una prova inedita: la validazione straordinaria e in deroga dei nuovi dispositivi di protezione che verranno prodotti. Lo spiega il presidente dell’Istituto, Franco Bettoni, che con il direttore generale, Giuseppe Lucibello, è da giorni impegnato a tempo pieno nella lotta contro l’epidemia influenzale. «Nelle ultime settimane avevamo già collaborato con la Protezione civile per la verifica dei dispositivi di protezione arrivati anche da altri Paesi – spiega Bettoni – ora il nostro ruolo diventerà centrale per la validazione straordinaria e in deroga delle nuove produzioni di dispositivi, con esclusione delle mascherine chirurgiche, realizzati per fronteggiare l’emergenza». Inail ha pubblicato le istruzioni operative per i produttori e si prepara a garantire un riscontro entro i termini stabiliti dal decreto Cura Italia. «Non siamo un ente certificatore, questo va chiarito. E le validazioni saranno esclusivamente sui dispositivi prodotti per questa fase di emergenza epidemiologica».
  • Cattolica, slittano cedola e assise
Seduta pesante per Cattolica che è crollata del 6,65% a 4,85 euro. A impattare sulle azioni della compagnia assicurativa hanno contribuito due fattori: l’utile netto in calo nel 2019 e il rinvio della decisione sul dividendo da distribuire. Nel dettaglio, il bilancio dell’anno scorso ha registrato un risultato operativo in crescita del 3,1% a 302 milioni, una raccolta complessiva a circa 7 miliardi (+20%) e un combined ratio a 94,3% (in crescita di 0,9 punti percentuale), secondo quanto comunicato dalla società. Quanto ai profitti, l’utile netto di gruppo è risultato in calo a 75 milioni (-29,7%) «per effetto di alcune poste straordinarie negative». A fine 2019 il Solvency Ratio si attestava al 175% (dal 169% del 30 settembre). In questo quadro si va inserire l’inattesa decisione sulla cedola: «A seguito del decreto legge Cura Italia il board di Cattolica ha ritenuto opportuno posticipare la decisione sulla distribuzione dei dividendi per l’estrema volatilità dei mercati finanziari conseguente alla diffusione della pandemia». In virtù di tutto questo Cattolica ha deciso di posticipare l’assemblea di bilancio del 24-25 aprile (prevista anche in sede straordinaria per mettere ai voti le Regole di Buon Governo richieste dai soci dissidenti) a una data successiva al 30 aprile, «appena le circostanze generali lo permetteranno».
  • Intesa e Bper rivedono l’accordo sugli sportelli Ubi
Intesa Sanpaolo e Bper modificano l’accordo per la prevista cessione dei 400/500 sportelli di Ubi, in caso di successo dell’Offerta pubblica di scambio di Ca’ de Sass sull’ex popolare lombardo-veneta. E si accordano per uno sconto che varierà in funzione dell’andamento dei mercati. Le due banche hanno annunciato di aver raggiunto un accordo integrativo per la modifica del calcolo del prezzo degli asset oggetto di scambio. Nell’ambito del nuovo accordo, il previsto corrispettivo che Bper riconoscerà a Intesa è stato rideterminato in un importo che sarà pari al minore tra il valore precedentemente concordato, ovvero il 55% del patrimonio di Ubi in termini di Cet 1 relativo al ramo oggetto di cessione, e l’80% del multiplo implicito pagato da Intesa Sanpaolo per il patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 di Ubi.

  • Le piccole imprese chiedono agli assicuratori di contribuire maggiormente allo sforzo di solidarietà
Sotto pressione per aiutare le aziende, gli assicuratori promettono di continuare a coprire i rischi del più piccolo di loro “in caso di ritardo nei pagamenti” per tutta la durata del contenimento. La Federazione francese delle assicurazioni, tuttavia, ritiene che sia impossibile coprire le perdite di esercizio. Contrariamente alle banche, che già la settimana scorsa avevano annunciato misure di sostegno alle imprese, gli assicuratori erano rimasti in silenzio fino a giovedì. Al punto da infastidire il governo, che ieri ha chiesto loro di partecipare allo sforzo di solidarietà nazionale. “E’ chiaramente insufficiente. I premi non rappresentano molto nel bilancio dei lavoratori autonomi rispetto all’affitto commerciale, al rimborso dei prestiti e agli oneri sociali”, reagisce Jean-Guilhem Darré, delegato generale del Syndicat des indépendants (SDI). “Siamo in una crisi sistemica. I rischi sistemici non sono mutualizzabili e non sono assicurabili”, ha detto la Federazione. Ci troviamo in una situazione che richiede l’intervento dello Stato. Possiamo integrarlo”.
  • Dividendi: il settore avvertito dalle autorità di regolamentazione
Nonostante le esortazioni del regolatore europeo EIOPA, CNP Assurances, che dall’inizio dell’anno ha perso due terzi del suo valore, conferma che manterrà il suo dividendo. È ancora troppo presto per valutare gli impatti a medio e lungo termine del crollo sui bilanci.
  • Start-up mobilitate per dare sostegno agli ospedali
Molte start-up stanno mettendo gratuitamente a disposizione degli ospedali tutti o parte dei loro servizi, come Exolis o Nouveal, due soluzioni per il monitoraggio dei pazienti a domicilio. Oppure Ambler, un pacchetto software per la gestione del trasporto sanitario che, secondo il suo co-fondatore Mehdi Ben Abroug, “libera il tempo per prendersi cura dei pazienti”. Specializzato nella raccolta, elaborazione e analisi di dati medici, Kaduceo lavora sul percorso di cura. MedGo e Whoog, due strumenti per la gestione delle sostituzioni, non tutto è gratuito… ma i due redattori hanno aperto la loro funzionalità “White Plan” a tutti gli ospedali. Ciò consente una comunicazione massiccia con il personale e con il pool di sostituti, ad esempio tramite SMS.
  • Lifen crea uno strumento per il follow-up a domicilio del paziente
La start-up parigina ha risposto alla chiamata del personale medico dell’ospedale per contribuire ad alleviare la congestione del traffico. Le persone che soffrono di coronavirus o che sospettano di averlo preso possono così seguire i loro progressi a casa e in collaborazione con chi si prende cura di loro.

Handelsblatt

 

  • Deutsche Familienversicherung. Un assicuratore diffonde ottimismo nella crisi coronavirus
La società quotata in borsa DFV punta a un’ulteriore forte crescita nel 2020. Ma per il momento, il corso espansivo comporterà delle perdite.
Lufthansa chiede aiuti di Stato, le borse sono in corsa sulle montagne russe e la BCE lancia un nuovo programma di emergenza. Le conseguenze finanziarie del coronavirus lasciano profonde cicatrici sull’economia tedesca. Ma la Deutsche Familienversicherung elencata non lo mette affatto in discussione.