Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Consob blocca per tre mesi le vendite per tre mesi su tutte le quotate a Piazza Affari. A partire da oggi, per la prima volta, «è vietata ogni forma di operazione speculativa ribassista, anche effettuata tramite derivati o altri strumenti finanziari» e pefino lo short selling intrday. L’autorità ha inoltre introdotto, sempre per un periodo di tre mesi, un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni detenute in 48 società quotate al Mta con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro e ad azionariato diffuso. La nuova soglia è fissata all’1% per le società non pmi (38) e al 3% per le pmi (10). Le misure «si sono rese necessarie alla luce delle forti turbolenze innescate negli ultimi giorni dalla pandemia».
La pandemia di coronavirus trascinerà l’economia globale in recessione quest’anno, prevedono gli economisti di S&P Global. I dati macroeconomici cinesi dimostrano che l’economia del Paese asiatico è stata colpita molto più duramente di quanto previsto e l’Europa e gli Stati Uniti avranno un destino simile, viste le misure di contenimento dell’epidemia che innescheranno un crollo della domanda nel secondo trimestre prima che inizi una ripresa più avanti nel corso dell’anno, puntualizza il capo economista capo Paul Gruenwald. «Prevediamo una recessione globale nel 2020, con un pil mondiale in aumento dell’11,5% nell’intero anno», precisa l’esperto, specificando che i rischi su tale previsione restano nettamente al ribasso. Per quanto riguarda poi nello specifico il Vecchio Continente, dato che l’epidemia di coronavirus continua a diffondersi e viste le misure di contenimento implementate dai singoli Paesi, è probabile che l’economia dell’Eurozona si contragga dello 0,5-1% quest’anno, secondo gli economisti di S&P Global. Il turismo e gli investimenti sono finora i segmenti più colpiti. Secondo gli esperti, il Covid-19 impatterà sui dati del primo trimestre ma lo shock più significativo si verificherà nel secondo trimestre con una modesta ripresa nella parte restante dell’anno. S&P ritiene improbabile che «la Banca Centrale Europea riduca di molto i tassi di interesse». L’istituto piuttosto «utilizzerà le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Ltro, ndr) a basso costo e le Tltro per facilitare il funzionamento del settore finanziario». S&P si aspetta infine «un’accelerazione delle misure fiscali a livello europeo per sostenere le imprese e le popolazioni più colpite».
Intesa Sanpaolo scende in campo per sostenere il settore produttivo, messo alle strette dalla crisi sanitaria. La caduta verticale dei consumi e l’interruzione di molte supply chain hanno infatti condotto numerose piccole e medie imprese in una situazione di stress finanziario, costringendo il sistema bancario a mettere in campo soluzioni emergenziali. Per rispondere a questa situazione ieri Intesa ha annunciato un pacchetto dal valore complessivo di 15 miliardi a sostegno delle pmi italiane, un «ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di Pil», come ha spiegato l’amministratore delegato Carlo Messina. In primo luogo ci sarà un plafond di 5 miliardi per nuove linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, della durata di 18 mesi (meno un giorno), di cui 6 di pre-ammortamento, con condizioni favorevoli, a partire dalle spese di istruttoria.
  • Volkswagen chiude le fabbriche e non dà le stime 2020
Nella tradizionale giornata dedicata ai media (quest’anno tenutasi in remoto causa coronavirus) il ceo di Volkswagen Herbert Diess ha spiegato che per il colosso di Wolfbsurg non è possibile fare previsioni su come sarà il 2020 né tantomeno fissare target finanziari per l’anno in corso. Questo perché «il deterioramento delle vendite e l’incertezza riguardo le fornitura per l’espandersi del virus ci ha costretto a chiudere la fabbriche in tutta Europa», Un monito, quello di Diess, che rende bene il contesto di incertezza in cui si sta muovendo il comparto automobilistico a livello globale e lo scenario che dovrà affrontare nei prossimi mesi, visto che nemmeno il numero uno del maggior gruppo automobilistico europeo (circa una vetture su quattro tra quelle vendute nel Vecchio Continente appartiene al gruppo Volkswagen) ha visibilità su come potrebbe andare l’attuale esercizio. Diess è poi entrato nei dettagli dei numeri del bilancio 2019, già reso noto a fine febbraio e chiuso con un giro d’affari in crescita del 7,1% a 252,6 miliardi di euro. In particolare, l’utile operativo è cresciuto del 22% a 16,9 miliardi, spinto soprattutto dalla forte domanda di suv, veicoli che consentono ai produttori di ottenere notevoli margini

Una task force di esperti. Pronta a dare il suo supporto alle pmi nei giorni dell’emergenza legata al coronavirus. Sia in materia economica, in seguito all’uscita del decreto Cura Italia, sia sul piano dei comportamenti da adottare per far fronte all’emergenza. Credito e liquidità, ambito sanitario e di sicurezza sul lavoro, sostegno della crisi imprenditoriale e sindacale: l’iniziativa è della sezione veronese di Casartigiani, la Confederazione autonoma dei sindacati del settore. Tramite una speciale linea telefonica, oppure consultando il sito ufficiale, i professionisti di Casartigiani risponderanno ai vari quesiti dei responsabili delle piccole e medie imprese.
La Cina sta (forse) uscendo dall’emergenza coronavirus. Anche perché ha messo in campo un potenziale tecnologico straordinario. Il quotidiano inglese The Sun (3 milioni di copie vendute ogni giorno) ha mandato un suo inviato a visitare l’ospedale da campo organizzato a Wuhan (capitale del distretto di Wuchang) che non a caso è tra le strutture di punta della lotta al virus.
Ciò che racconta l’inviato, Christy Cooney, merita di essere divulgato, anche per farci comprendere come un grande Paese (che -non va scordato- ha tenuto in incubazione il virus) ha ingaggiato la lotta e sembra a un passo dalla vittoria. Non è fantascienza anche se a noi può sembrarla.
È infortunio sul lavoro il contagio da coronavirus avvenuto in occasione di lavoro (sul luogo di lavoro, nel tragitto casa-lavoro, in ogni altra situazione di lavoro). Lo stabilisce il decreto legge Cura Italia approvato lunedì dal consiglio dei ministri. In tal caso il lavoratore ha diritto alle tutele Inail anche per il periodo di quarantena, mentre al datore di lavoro l’evento non è considerato nell’andamento infortunistico ai fini del calcolo dei premi assicurativi (bonus/malus). Il decreto prevede, inoltre, che la quarantena (non da lavoro) è equiparata a malattia, però fuori dal periodo di comporto.

corsera

  • Le città che salvano (tutti) i pedoni
Il paradiso dei pedoni e dei ciclisti esiste: è Oslo. Nella capitale norvegese, lo scorso anno, nessuno dei 674 mila abitanti è stato travolto e ucciso. Un record ottenuto grazie a una lunga marcia in favore della sicurezza stradale. Un altro paradiso per pedoni è Helsinki: anche qui zero morti nel 2019. È la prima volta dal 1960, ovvero da quando la Finlandia ha iniziato a registrare le vittime degli incidenti stradali. In città il calo è costante dagli anni Novanta quando le vittime erano una trentina ogni 12 mesi. Nel 2018, per la Commissione europea sono morte in tutto 25.100 persone (-160 del 2017) sulle strade del nostro Continente. Il 21 per cento erano pedoni, il 17 motociclisti e ciclomotoristi, l’8 ciclisti. Se però si considerano solo gli incidenti in città, la quota di vittime e feriti gravi fra pedoni, ciclisti e motociclisti schizza al 70 per cento. La Commissione, per avere fra i Paesi un metro di paragone attendibile sugli incidenti, considera il numero di vittime per milione di abitanti. Quello con il tasso più alto è la Romania (96 contro una media Ue di 49). L’Italia è a quota 55 mentre i Paesi più virtuosi sono: Regno Unito (28), Danimarca (30), Irlanda e Olanda (31) , Svezia (32). Le buone pratiche di sicurezza stradale del Nord Europa si vorrebbero applicare anche in Italia dove, nel 2018, sono morti 609 pedoni (62 solo a Roma) e 219 ciclisti.

 

  • Alle piccole imprese serve più liquidità
Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, lo aveva anticipato 10 giorni fa nell’intervista al «Corriera della Sera»: la banca mette subito a disposizione delle piccole e medie imprese una ingente liquidità: si tratta di 15 miliardi per far fronte alle necessità conseguenti all’emergenza coronavirus e per porre le basi di un rilancio. Un’iniziativa, che si aggiunge alla moratoria annunciata il 24 febbraio, in cui l’istituto si colloca da apripista e che verrà seguita dalle altre banche, nella consapevolezza che le aziende hanno bisogno di nuovi finanziamenti e di linee praticamente cash per la gestione dei pagamenti urgenti. Intesa ha dunque annunciato ieri due misure: un plafond di 5 miliardi per nuove liee di credito aggiuntive della durata di 18 mesi, di cui 6 di pre-ammortamento, a condizioni definite favorevoli, destinate a clienti e non; 10 miliardi di liquidità per i clienti di Intesa Sanpaolo grazie a linee già deliberate a loro favore e ora messe a disposizione per finalità «ampie e flessibili» come magazzino, stipendi, fornitori.

  • Banche, multa Antitrust per i mutui con polizza
Sanzioni per oltre 20 milioni per quattro grandi banche. A infliggerla ancora una volta è stato l’Antitrust che dopo una lunga indagine ha accertato che ancora oggi allo sportello vengono effettuate pratiche commerciali scorrette nel condizionare l’erogazione di un mutuo o altro finanziamento alla sottoscrizione di costose polizze di vario genere. Le ultime sanzioni inflitte a UniCredit 6,55 milioni di euro, a Bnl per 5,65 milioni, Intesa Sanpaolo per 4,8 milioni e Ubi Banca per 3,75 milioni di euro, ne sono la riprova. L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha appurato che le pratiche commerciali scorrette sanzionate sono state poste in essere dalle quattro banche a partire dal 2015-2017 e in alcuni casi sono ancora in corso. A poco o nulla sono quindi serviti i numerosi interventi legislativi-regolamentari degli anni scorsi per tutelare i consumatori. Dai regolamenti Ivass del 2010-2012, ai decreti-legge n.201 del 2011 (c.d. Salva-Italia) e n.1 del 2012 (c.d. Cresci-Italia sulle liberalizzazioni), dai protocolli Abi-Assofin del 2013 alla comunicazione congiunta di Ivass e Banca d’Italia del 2015, che hanno cercato di stringere le maglie attorno alla vendita delle polizze legate ai finanziamenti.
  • Medici e infermieri infetti, è infortunio sul lavoro
Medici, infermieri e operatori sanitari in genere di qualsiasi struttura sanitaria pubblica o privata che abbiano contratto il coronavirus -in presenza di un rischio specifico commisurato in base al dato epidemiologico territoriale – saranno equiparati agli infortunati sul lavoro nel caso in cui sia accertata (o anche solo presunta) l’origine professionale del contagio, avvenuto nell’ambiente di lavoro o per causa determinata dallo svolgimento dell’attività lavorativa. Lo ha comunicato ieri l’Inail in una nota diramata alle sue strutture territoriali. Il chiarimento dell’istituto assicurativo accoglie le indicazioni contenute nell’articolo 41 del decreto cura Italia ed è in linea con l’indirizzo vigente in materia di trattamento di malattie infettive e parassitarie.
  • Tutti i sussidi per famiglie, lavoratori e imprese
Voucher, crediti di imposta, deduzioni, bonus ed erogazioni una tantum. È lunga la lista dei sussidi che il Governo ha messo in campo per sostenere famiglie, imprese e lavoratori autonomi colpiti duramente dalla crisi sanitaria e dalle misure di contenimento del contagio. Misure che, soprattutto i professionisti, hanno giudicato ancora insufficienti, ma che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha detto di rilanciare con il prossimo “decreto di aprile”. A partire dai 600 euro riconosciuti a professionisti con partita Iva attiva al 23 febbraio scorso e ai collaboratori, così come ai lavoratori iscritti alla gestione separata Inps. Un’indennità che sarà una tantum ed esente da Irpef e relative addizionali. Per ottenere l’una tantum sarà necessario presentare un’istanza all’Inps. Ma attenzione, il bonus spetta solo nel 2020 e se l’Istituto nel monitoraggio delle richieste pervenute dovesse registrare uno sforamento del tetto di spesa di 170 milioni complessivi, non potranno «essere adottati altri provvedimenti concessori».
  • Scudo Consob su tutta Piazza Affari Nel mirino le assemblee: no ai ritardi
La Consob ha vietato per 3 mesi le vendite allo scoperto su tutte le società quotate sul mercato italiano. E al contempo ha adottato misure per aumentare la visibilità sui movimenti nel capitale della quotate, abbassando dal 3 all’1% del capitale la soglia oltre la quale comunicare la partecipazione rilevante (per le Pmi questa soglia è al 3%). Una misura che i per la sua portata non ha precedenti e che è giustificata dall’elevata volatilità presente su tutti i titoli quotati a causa della speculazione innescata dall’impatto dell’emergenza coronavirus. La stretta era stata annunciata già ieri, dopo che l’Autorità aveva vietato per un giornata le vendite allo scoperto su 20 titoli.

  • Coronavirus: verso il crollo delle vendite di auto
La chiusura, fino a nuovo ordine, delle concessionarie automobilistiche completerà l’erosione di un mercato già minato dal rinvio degli acquisti da parte dei locatari a breve termine e delle flotte aziendali. Il fenomeno sarà lo stesso in tutti i Paesi che hanno attuato misure drastiche di contenimento, come l’Italia e la Spagna.
  • Bercy suona la mobilitazione generale della finanza di fronte alla crisi
La garanzia pubblica di 300 miliardi di euro fornita dall’esecutivo ha lo scopo di consentire alle istituzioni finanziarie di concedere prestiti alle imprese in difficoltà senza destare sospetti. Bercy sta lavorando a stretto contatto con le banche per assorbire lo shock economico causato dall’epidemia di coronavirus.

Handelsblatt

 

  • Allianz, Munich Re e Hannover Re: ancore nella crisi o trita-soldi?
Joachim Wenning ha fatto ogni sforzo. “Nel 2019 avremo fatto un grande passo avanti nel nostro cammino per rendere Munich Re più redditizia, più snella e più digitale”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio di Amministrazione del secondo riassicuratore più grande del mondo alla conferenza stampa di bilancio di qualche giorno fa, ancora con un tono di convinzione. Infatti, nonostante le costose catastrofi naturali dello scorso anno, Monaco ha chiaramente superato le sue aspettative di profitto. L’utile netto è salito di 500 milioni di euro a 2,7 miliardi di euro, superando l’obiettivo iniziale di 2,5 miliardi di euro.
Tuttavia, la crisi Coronavirus – come per gli altri grandi operatori tedeschi del settore – ha recentemente cancellato le cifre in borsa. Negli ultimi giorni, gli investitori di tutto il mondo hanno subito ancora una volta massicce perdite di quotazioni azionarie. Ciò vale anche per le azioni dei gruppi quotati DAX Munich Re e Allianz e per le azioni di Hannover Re, il terzo riassicuratore al mondo quotato nel MDax.
Né ha aiutato il fatto che i CEO abbiano valutato all’unanimità le conseguenze finanziarie della malattia polmonare per le aziende come relativamente limitate finora. Il maggiore assicuratore europeo, Allianz, ad esempio, non teme ancora di dover sostenere oneri elevati a causa della diffusione del coronavirus. L’assicurazione delle società contro le interruzioni di attività si applica di norma solo se la causa è un danno alla proprietà, ha dichiarato il CFO di Allianz Giulio Terzariol in occasione della presentazione del bilancio a Monaco di Baviera. Ma la situazione sta rapidamente cambiando e così le previsioni …