Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Eiopa, l’Ivass europea, si riunirà stamattina con una constatazione. La situazione di stress test che era stata ipotizzata per il settore assicurativo europeo nel 2018 è diventata dura realtà. Tra tassi d’interesse negativi, borse che crollano e tensione sui Btp che sale, lo scenario che era stato ipotizzato dall’Eiopa a dicembre di due anni fa si è ora nei fatti concretizzato. Anzi, le Borse hanno fatto probabilmente peggio di quanto era stato previsto. Da quell’esame del 2018 le grandi aziende italiane, Generali, Poste Vita, Unipol e Intesa Sanpaolo Vita era state promosse, con il Solvency II che era mai sceso sotto il 100%, ovvero il minimo richiesto dal regolatore.
Un prestito veloce e liquidità immediata da ottenere senza andare in filiale, anche via e-mail. In considerazione dell’emergenza, imprese e famiglie possono sottoscrivere i contratti con la banca anche attraverso lo scambio di documenti tramite posta certificata. La richiesta deve essere inviata tramite Pec alla filiale di riferimento, raccogliendo i documenti a cui farà seguito una successiva raccolta del contratto con firma in originale. Per le imprese che hanno bisogno di interventi urgenti a supporto del capitale circolante Ubi Banca offre la possibilità di richiedere nuove linee di credito. La prima con a breve termine, temporanea, con durata fino a sei mesi, la seconda con finanziamenti chirografari per liquidità con preammortamento fino a sei mesi e durata massima di 18 mesi. Il soccorso a professionisti e famiglie spesso, però, passa anche per la via legale. Un passaggio, a volte costoso e complesso, che è preliminare in vista delle decisioni da prendere nella prima fase della crisi o per cautelarsi di fronte alle nuove difficoltà. Per questo Assicurazioni Generali ha dato il via allo sportello legale gratuito a supporto di imprese e enti per affrontare il Coronavirus.
Consob cerca di arginare la pioggia di vendite allo scoperto abbatutasi su Piazza Affari nelle ultime sedute. Oggi vigerà il divieto di short selling su 20 quotate a Milano fra cui Fca, Exor, Unicredit, Telecom, Banca Generali e Mps. Più drastica la misura dell’autorità di borsa spagnola (Cnmv) che vieterà per un mese l’apertura e l’incremento di posizioni corte su tutte le società che compongono il listino di Madrid. Non è da escludere che anche Consob possa adottare in futuro limiti più stringenti, coordinandosi con le omologhe spagnole e francesi. L’autorità guidata da Paolo Savona ha infatti comunicato di aver «avviato la procedura finalizzata all’adozione di ulteriori misure restrittive».
Già da oggi il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e gli altri componenti del governo si consulteranno per mettere a punto il secondo decreto cosiddetto «cura-Italia». Benché abbia assorbito per intero i 25 miliardi di euro di scostamento dei conti autorizzato dal Parlamento, con un ammontare pari a quello di una manovra di bilancio e alle misure comunitarie, il provvedimento varato ieri dal Consiglio dei ministri sarò seguito a breve da un altro decreto, della stessa portata se non più consistente. «Con questo decreto noi non esauriamo il nostro compito in economia, siamo consapevoli che non basterà, ma voglio dire a lavoratori, imprese e famiglie che oggi il governo risponde presente e lo farà anche domani», ha garantito il premier.

 


L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus non sembra per il momento arrestarsi, costringendo le istituzioni a misure sempre più restrittive per cercare di arginare i contagi su tutto il territorio nazionale. I provvedimenti presi sono ormai risaputi e gli italiani sembrano lentamente recepire le indicazioni ricevute. Esiste però l’altro faccia del virus, anche questa ben nota, che rischia di paralizzare l’economia del paese: è rappresentata da imprenditori, artigiani, professionisti e dipendenti, tutti in attesa di avere gli strumenti necessari per combattere l’ennesimo ostacolo, questa volta più inatteso e ingente che mai.
  • Ok al decreto Cura Italia da 25 mld
Un maxi decreto, per aiutare le famiglie e il sistema produttivo italiano in un momento difficilissimo, costituito da 122 articoli e 100 pagine presentato in conferenza stampa dallo stesso premier e dai ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo. Cinque i punti principali del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri. Il primo riguarda il finanziamento aggiuntivo di 3,5 miliardi per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile. Il secondo asse di intervento, le misure di sostegno per l’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito, «affinché nessuno perda il posto di lavoro» a causa del coronavirus. Si tratta di più di 10 miliardi di euro. Catalfo ha spiegato che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le imprese «con un solo dipendente». Gualtieri ha confermato la copertura «di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro relativamente al mese di marzo». Per gli autonomi e i liberi professionisti, ha aggiunto Catalfo, «questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività» (c’è la sospensione dei contributi previdenziali). Prevista l’estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore «speciale» per il personale sanitario) per chi ha bisogno di curare i figli. I permessi della legge 104, per il periodo marzo-aprile saranno estesi a 12 giorni (500 milioni stanziati). I licenziamenti saranno congelati a partire dalle procedure avviate dal 23 febbraio, da quando cioè è scoppiata l’emergenza sanitaria. Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia. Per quanto riguarda il credito, Gualtieri ha annunciato la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche e confermato la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi: il ministro dell’Economia parla di un differimento al 31 maggio «per le imprese che fatturano fino a 2 milioni» e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi. Il ministro dell’Economia ha anticipato provvedimenti in favore delle categorie colpite direttamente dalla crisi, come il trasporto merci.
  • Società attive per l’emergenza
Continuano le iniziative di società industriali e finanziarie legate all’emergenza coronavirus. Intesa Sanpaolo è pronta a sostenere i dipendenti della compagnia Air Italy, che sono clienti della banca, sospendendo le rate di mutui e prestiti personali fino a dodici mesi. Il Montepaschi Siena ha deciso che 61 agenzie di dimensioni maggiori assicureranno il servizio al mattino quotidianamente, mentre le altre filiali restano aperte, sempre al mattino, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. Generali Italia, attraverso Das, la compagnia del gruppo specializzata nella tutela legale, mette a disposizione uno sportello legale per le problematiche legate alla diffusione del coronavirus. Reale Group ha stanziato 5 milioni di euro per contribuire alle necessità delle strutture sanitarie italiane con diversi interventi mirati.

 


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  • Le tasse. Slittano le scadenze. Aiuti alle partite Iva
Fisco, imprese, popolo delle partite Iva, il governo dà ossigeno, Come era già stato annunciato da giorni – e venerdì sera confermato da una nota del Tesoro – il versamento Iva, Irpef, Inps di ieri, 16 marzo, slitta. Per chi è sotto i 2 milioni di fatturato (4 milioni di partite Iva di cui 2,5 riferite a persone fisiche) al 31 maggio, rateizzando in cinque parti o pagando entro giugno; per chi è sopra i 2 milioni il differimento di Iva, Irpef e Inps, è solo fino a venerdì 20 marzo (a meno che non stia nella filiera del turismo, particolarmente colpito, allora nonostante si superino i 2 milioni si va al 31 maggio). Analogamente fino al 31 maggio sono bloccate circa 3,1 milioni di cartelle fiscali (di febbraio e marzo), stop anche per riscossione coattiva, pignoramenti e ganasce fiscali. Aiuto concreto a colpi di crediti d’imposta per professionisti e pertite Iva, a partire da negozianti ed esercenti: il decreto riconosce un credito d’imposta del 60% dell’affitto pagato a marzo. Analogo credito d’imposta, esteso a tutte le imprese, anche per le spese per la sanificazione dei luoghi di lavoro pari al 50% fino ad un tetto massimo di 20 mila euro. C’è poi la cosiddetta mini-cig per le partite Iva: a liberi professionisti, cococo, lavoratori agricoli e dello spettacolo, titolari di partita Iva, alla data del 23 febbraio del 2020, è riconosciuta una indennità una tantum di 600 euro. E sempre per lavoratori autonomi e liberi professionisti – anch’essi nel mondo delle partite Iva – c’è la possibilità di accedere al fondo Gasparrini (fino ad oggi limitato ai dipendenti che perdono il lavoro) che finanzia le rate di mutuo per la prima casa: senza certificazione Isee, autonomi e professionisti potranno accedere al finanziamento se dimostrano di aver avuto una contrazione del proprio fatturato di oltre il 33 per cento (dal 21 febbraio per tre mesi) rispetto all’ultimo trimestre del 2019. Forte iniezione di liquidità per le imprese fino a coprire il 33 per cento dei prestiti ottenuti. Per le piccole imprese, prestiti, mutui, leasing e altri finanziamenti rate ed eventuali revoche vengono congelate fino al 30 settembre.
  • Polveri ex Ilva Sì al risarcimento per proprietari case
Adesso è certo. Quelle montagnette di polveri rosse provenienti dallo stabilimento siderurgico che per anni si sono accumulate sui balconi delle case nel quartiere Tamburi, pezzo di Taranto all’ombra dell’ex Ilva, hanno causato un danno. Quale? L’aver comportato «per lunghi anni ai proprietari di quelle abitazioni il ridotto godimento del proprio immobile e gravi limitazioni alla vita quotidiana». È scritto proprio così in una delle due ordinanze con cui la decima sezione civile del tribunale di Milano ha riconosciuto il diritto di due famiglie residenti a Tamburi a un risarcimento per una cifra che si aggira attorno alle 15mila euro a testa. Una vittoria di portata storica, la definisce l’avvocato Massimo Moretti, che ha difeso 10 dei 200 nuclei residenti a Tamburi, ma che rischia di rimanere simbolica.

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«Venerdì scorso ho partecipato alla riunione di una task force del B20, il comitato internazionale delle imprese che fornisce supporto e indicazioni al G20, che si terrà in novembre. Ho spinto perché il Covid-19 diventi la priorità di cui occuparsi ora in via esclusiva, vista l’emergenza, e perché si arrivi a una concertazione globale. E Lubna S. Olayan, la numero uno della task force, domenica ha scritto una lettera in questa direzione a Yousef Abdullah Al-Beynan, al vertice del B20». Gabriele Galateri è il presidente delle Assicurazioni Generali, una delle (non molte) multinazionali del nostro Paese. Giovedì 12 marzo il consiglio amministrazione, riunito sui conti 2109, ha deliberato la costituzione di un fondo internazionale fino a 100 milioni per far fronte all’emergenza coronavirus, almeno 30 dei quali sono destinati subito all’Italia.
  • Ecco la «diga» antivirus. «In campo 25 miliardi»
Il decreto legge, approvato dal Cdm, aggiunge Gualtieri, consente «una manovra poderosa»: 25 miliardi di denaro fresco che muoveranno flussi per 350 miliardi. E il provvedimento odierno non esaurirà gli interventi: «Ci sarà un piano di ingenti investimenti che dovremo promuovere con una rapidità che il Paese non ha mai conosciuto», tanto che nel governo si parla già di un nuovo decreto, per altre decine di miliardi, da varare ad aprile, insieme a uno scenario che potrebbe tenere le misure attualmente in vigore almeno sino ai primi di maggio, anche se le proiezioni e le implicazioni in campo restano al momento molto riservate, visti anche il timore di dimostrazioni sociali e di proteste.

  • Lo stress test sul risparmio all’esame dei gestori
Mantenere i nervi saldi e non lasciarsi vincere da panico ed emotività. Una regola sempreverde: facile a dirsi, molto meno da applicarsi quando i mercati finanziari affondano e sembrano tremare fin dalle loro fondamenta come nelle ultime settimane. Gli esperti del mondo degli investimenti intervistati da Il Sole 24 Ore sembrano ricorrere alle indicazioni consuete, comunque convinti che, per quanto possa essere profonda la voragine scavata dei listini, la storia ha dimostrato che le perdite sono sempre state recuperate in un lasso di tempo ragionevole. E se non manca fra di loro chi ritiene che la crisi scatenata dalla diffusione dell’epidemia di coronavirus sia diversa dalle precedenti e consiglia di mantenere liquidi i portafogli, oppure chi addirittura invoca la chiusura dei mercati azionari per salvaguardare da una parte i risparmi delle famiglie e per dirottare dall’altra le attenzioni di chi governa lontano dalle Borse e più vicino ai bisogni reali della popolazione, la maggior parte dei gestori – molti di loro sulla base di un’esperienza pluridecennale – suggerisce di iniziare a valutare un comportamento di nuovo propositivo nei confronti di azioni e in generale di asset a rischio.
  • Consob prepara lo stop fino a 90 giorni E non è da sola
L’Autorità europea che vigila sugli intermediari finanziari, Esma, ha deciso per la prima volta dalla sua istituzione (2011) una misura valida per tutte le piazze europee e che introduce un giro di vite sulle comunicazioni relative alle posizioni corte. E ieri sera la Consob ha sospeso di nuove le vendite allo scoperto su 20 titoli, tra cui le maggiori banche, Generali, Fiat, per la seduta di oggi annunciando al contempo nuove misure restrittive eccezionali per la tutela della stabilità finanziaria: è in arrivo un provvedimento per sospendere un le vendite fino a 90 giorni. La Cnmv spagnola lo ha già deciso, ci pensano anche Francia e Belgio.
  • Soldi e mascherine, gara di solidarietà da parte delle imprese
L’impegno delle persone e delle imprese non sempre si può misurare con il metro arido degli zeri che arricchiscono le donazioni. Nella difficile battaglia contro il contagio da Coronavirus ogni contributo fatto con entusiasmo ha un valore enorme, e in questi giorni le iniziative di cittadini e imprese per soccorrere mostrano un valore umano altissimo. Intesa Sanpaolo è pronta a sostenere i dipendenti della compagnia aerea Air Italy che sono clienti della Banca sospendendo le rate di mutui e prestiti personali per un periodo fino a 12 mesi, in analogia con quanto già deciso per i clienti sottoposti all’emergenza epidemica. Das, la compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, ha avviato una partnership con 4cLegal per sostenere con uno sportello legale gratuito gli enti e le imprese per affrontare i temi legati alla diffusione del coronavirus, in particolare per informazioni relative alla corretta applicazione dello smartworking, del telelavoro o in ambito privacy, delle misure a sostegno delle imprese, delle condizioni contrattuali per annullamenti di eventi, forniture di beni e servizi. Reale Group stanzia 5 milioni di euro per contribuire alle necessità delle strutture sanitarie italiane con diversi interventi mirati, in funzione delle necessità che stanno emergendo giorno per giorno. Banor SIM e il fondatore Massimiliano Cagliero hanno deciso di dare 100mila euro all’Ospedale Niguarda di Milano per aumentare il numero dei posti letto in terapia intensiva, acquistare dispositivi tecnici e arricchire il personale con nuovi medici e infermieri.
  • Net Insurance, al via azioni di responsabilità
È una storia particolarmente lunga che ora trova un primo parziale epilogo: Net Insurance avvia l’azione di responsabilità e risarcitoria nei confronti della società di revisione BDO Italia, dell’ex direttore generale ed ex amministratore delegato (Giuseppe Caruso). La questione riguarda una presunta frode da 26,6 milioni di euro ed è relativa ad un pacchetto di titoli di Stato di fatto “scomparsi” dal bilancio della compagnia. La vicenda è venuta a galla dopo che la spac Archimede, promossa da Andrea Battista, ha completato la combinazione aziendale con Net Insurance. A valle della quale sono emerse le prime criticità. L’esito è stato prima una riorganizzazione del vertice a livello manageriale e ora , «facendo seguito ai comunicati del 19 luglio e del 7 novembre 2019 e dando esecuzione alle delibere degli azionisti assunte nelle stesse date» si è deciso di procedere con «le azioni di responsabilità e/o risarcitorie nei confronti della società di revisione BDO Italia, dell’ex direttore generale e amministratore delegato, dell’ex dirigente preposto e di un ex amministratore della compagnia, in carica negli esercizi sociali 2017 e 2018».

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  • I club di calcio d’Europa potrebbero dover far il conto con $1mlnd di danni per la cancellazione della stagione a causa del Coronavirus
Se il coronavirus costringerà i campionati di calcio europei ad annullare il resto della stagione, le reti televisive potranno richiedere un risarcimento di oltre 1 miliardo di dollari.
La mossa di sospendere le partite e le competizioni internazionali in Inghilterra, Spagna e Italia ha fatto sì che gli avvocati dei media si occupino dei contratti per i diritti di trasmissione che sono una grande fonte di reddito per club come il Manchester United, il Barcellona e la Juventus. Sky di Comcast Corp., DAZN e altre società di media pagano collettivamente più di 6 miliardi di euro (6,7 miliardi di dollari) all’anno per mostrare le squadre di calcio più prestigiose d’Europa in azione.

  • L’epidemia provoca un’onda d’urto sull’attività globale di M&A
La crisi sanitaria sta sollevando preoccupazioni sul finanziamento delle transazioni, con prezzi in aumento in Europa. Negli Stati Uniti, il principale motore del mercato mondiale, lo slancio è crollato di oltre il 40% da gennaio