Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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  • I cyber attacchi crescono e il crimine diventa organizzato
    Proprio dal rapporto Clusit 2020 sulla sicurezza Ict in Italia, giunto al suo nono anno di pubblicazione (ovvero alla quindicesima edizione, considerando anche gli aggiornamenti semestrali) emerge che, confrontando i numeri del 2014 con quelli del 2019, la crescita degli attacchi gravi di pubblico dominio è stata del +91,2% (da 873 a 1.670).
  • Covid-19, l’hacker ne approfitta
    «Non c’è, purtroppo, momento migliore per attaccare, di quello in cui la preda è stanca o preoccupata», spiega a ItaliaOggi Sette Gabriele Faggioli, presidente di Clusit, associazione italiana per la sicurezza informatica, che prova a fornire qualche consiglio pratico alle imprese italiane alle prese (anche) con il cyber risk.
  • Inizia la stima dei danni: fino al 15% delle aziende è rischio
    «In uno scenario macroeconomico domestico e internazionale già caratterizzato da un rallentamento generalizzato della crescita, gli effetti del virus sulla produzione cinese hanno comportato, nelle scorse settimane, una netta frenata del comparto manifatturiero, con conseguenze a catena non trascurabili sullo stato di salute dei mercati mondiali», hanno avvertito gli esperti del Cerved.
  • Salute pubblica batte privacy Ma vietata la maxi raccolta dati
    Ma stop alla maxi raccolta a tappeto di dati sanitari di persone, lavoratori e persone, che entrano in locali ed edifici. Pertanto, chi ha la responsabilità della regolamentazione degli accessi a luoghi frequentati dal pubblico deve, innanzitutto, chiedersi: – quali sono le precauzioni che devo adottare per minimizzare i rischi; – se queste precauzioni devono essere adottate nei confronti di tutti; – oppure se esistono precauzioni, previste dalle autorità amministrative e sanitarie, differenziate per determinate categorie.
  • Bonus asilo nido più pesante
    Il bonus asilo m nido, erogato dall’Inps a domanda del genitore, spetta in due ipotesi, ossia a sostegno: a) del pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati; b) dell’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione a favore dei bambini affetti da gravi patologie croniche.
  • Il contributo non ha natura retributiva
    La Cassazione ha definitivamente escluso la natura retributiva del contributo integrativo dovuto ai fondi pensioni, posto a carico del datore di lavoro dai contratti e accordi collettivi, riconoscendone la natura esclusivamente previdenziale.
    In particolare, la cassazione ha precisato che «l’obbligo del datore di lavoro di effettuare tali versamenti nasce da un ulteriore rapporto contrattuale, distinto dal rapporto di lavoro, finalizzato a garantire, in presenza delle previste condizioni, il conseguimento di una pensione integrativa rispetto a quella obbligatoria, che costituisce certamente un ulteriore e diverso beneficio per il lavoratore.
  • Covid-19, viaggi rimborsabili
    Con l’emergenza sanitaria del coronavirus sono moltissime le persone che si trovano a dover annullare un viaggio o la partecipazione a una manifestazione: da coloro che avrebbero dovuto recarsi nelle zone rosse a quelli che provenendo dalle aree considerate a rischio in Italia, come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, potrebbero avere problemi a entrare in uno Stato estero, fino a quelli che si sarebbero dovuti spostare per un evento, come una fiera o un concorso, cancellato a causa dell’epidemia.

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  • Sanità e previdenza la coperta corta del welfare (e non solo per l’Italia)
    «Siamo un grande Paese moderno, abbiamo un eccellente sistema sanitario che sta operando con efficacia e con la generosa abnegazione del suo personale…». Ascoltando le parole del messaggio alla nazione del presidente della Repubblica, insieme all’imperitura gratitudine per i nostri “medici in prima linea”, non si può non pensare al passato, al presente e al futuro del nostro Welfare. L’attacco del virus non riguarda solo noi, ma l’Europa e il mondo intero.
  • Intesa-Ubi e il caso Lombardia tre domande sul futuro del credito
    L’ offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca arriva in un momento senza dubbio complesso per il settore bancario italiano, soggetto da un lato a forti pressioni sulla redditività e, dall’altro, alle sfide poste dall’innovazione digitale, con il numero di sportelli sul territorio nazionale che si è ridotto del 15% negli ultimi 3 anni. La più recente analisi di Kpmg sulle semestrali dei gruppi bancari italiani mette in luce nel primo semestre del 2019 una riduzione del 4,5% del margine di interesse e del 5,4% delle commissioni nette.
  • “Smart working, polizze più salate”
    «Le imprese che oggi, a causa di un improvviso e non pianificato piano di smart working dettato dal coronavirus, vogliono assicurarsi contro i rischi di attacchi informatici, rischiano di trovare tariffe più elevate. Le assicurazioni si stanno muovendo, avendo percepito la situazione e la nuova richiesta di mercato, c se le aziende vogliono soltanto una generica protezione pagheranno di più”.

  • Banche, ritorna lo spettro Npl
    Le ultime due settimane, con il diffondersi dei timori legati al propagarsi del coronavirus, hanno pesantemente colpito i corsi di Borsa delle banche italiane, arrivando a dimezzarne il valore. Bper venerdì scorso capitalizzava 1,5 miliardi e dovrebbe predisporre un aumento di capitale da un miliardo per acquisire gli sportelli che Intesa Sanpaolo alienerà se l’operazione di fusione con Ubi andrà in porto.
  • Credito, le donne vincono solo nel crowdfunding
    Anche se un numero maggiore di donne si diploma all’università, in Europa la paga è in media il 16% in meno di quella degli uomini e solo l’8% delle posizioni al vertice delle più grandi aziende è occupata da donne. Numeri ricordati giovedì scorso dalla Commissione Ue, in occasione della presentazione della Strategia per la parità tra donne e uomini in Europa, che stabilisce una serie di azioni per i prossimi 5 anni per colmare la differenza, nonostante l’Unione sia «leader globale nell’uguaglianza di genere» e abbia «compiuto progressi significativi negli ultimi decenni», come spiega il rapporto.

  • Lo smart working ammette verifiche su pc e posta aziendali
    Ciascun datore di lavoro ha il diritto-dovere di svolgere controlli sul corretto svolgimento della prestazione dei propri dipendenti, senza distinzioni sulle modalità di esecuzione , a patto che siano rispettati i limiti fissati dagli articoli 2, 3 e 4 dello Statuto dei lavoratori.
    I controlli vietati L’articolo 4 ha una particolare rilevanza quando si parla di lavoro agile, perché fissa un principio molto rigoroso: sono vietati l’installazione e l’uso di apparecchiature tecnologiche e sistemi in grado di controllare a distanza lo svolgimento dell’attività lavorativa del dipendente, a meno che il ricorso a questi apparecchi non sia prima concordato con un accordo sindacale o sia autorizzato dall’Ispettorato territoriale del lavoro.
  • Sospesi convegni e congressi I crediti si maturano con l’e-learning
    L’emergenza sanitaria sta modificando anche le modalità di aggiornamento continuo dei professionisti: vietati i convegni, i congressi e ogni altra occasione di raduno collettivo senza distanza di sicurezza, prima nelle sole zone gialle e ora in tutta Italia, la formazione si sta spostando sulle piattaforme online. Ma per allestire un numero sufficiente di corsi online servirà del tempo ed è anche per questo che gli Ordini si stanno orientando verso una riduzione straordinaria del numero di crediti da raggiungere quest’anno. La soluzione è ricorrere all’e-learning, che la categoria già adotta da tempo, senza alcuni limite ai crediti conseguiti con tale modalità.
  • Lo studio social ha bisogno di una policy
    Gli studi con più professionisti hanno la necessità di stabilire policy condivise che delimitino il perimetro della comunicazione applicando innanzitutto le regole di deontologia professionale ma definendo anche il registro o “tono di voce” da utilizzare, la frequenza con la quale si è in grado di pubblicare e i temi o le aree di pratica sui quali si decide di insistere. Alle policy si accompagna quindi la buona prassi di avere una linea editoriale – di cosa vogliamo parlare e in che termini- e con un calendario editoriale, cioè stabilendo la frequenza (realistica) con la quale i professionisti dello studio sono in grado di produrre contenuti per i social.