Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


logoitalia oggi7

  • Curarsi è un lusso. E il 20% ci rinuncia
    Le spese sanitarie vengono sostenute per una quota pari al 23,5% con risorse personali, a differenza di quanto avviene nel resto d’Europa in cui la percentuale si aggira intorno al 16%. Nell’ambito di tale scenario, sono sempre più gli italiani che, non avendo risorse sufficienti a disposizione nell’immediato ed essendo costretti a curarsi non appena si palesa, in maniera manifesta, un problema legato alla salute, devono indebitarsi per fare fronte alle necessarie spese sanitarie.
  • Paolo Moia entra in Zurich Italia
    Zurich Italia rafforza il proprio team Vita con l’ingresso di Paolo Moia nel ruolo di Life Market & Business Initiatives Manager.
    Paolo Moia ha maturato oltre trent’anni di esperienza nel settore finanziario in ambito internazionale in Citibank e Morgan Stanley e, in Italia, in Banca Fideuram, Eurizon Capital e, in ultimo, Banca Profilo come head of asset management division.
  • Bonus bebè ai raggi X dell’Inps
    Come per il passato sono previste due misure di bonus, per il primo figlio e per ogni figlio successivo al primo, ma quest’anno, rispetto agli anni scorsi, il bonus spetta a tutte le famiglie, con l’eliminazione del tetto Isee per il diritto.
    L’assegno spetta al nucleo familiare in cui, tra il 1° gennaio e 31 dicembre 2020, nasca un figlio o sia adottato o preso in affido temporaneo.
  • Una casa sempre più connessa
    Secondo la ricerca sulla smart home dell’Osservatorio internet of things della School of management del Politecnico di Milano, su questo fronte il mercato italiano sta crescendo a ritmi sostenuti: nel 2019 ha raggiunto un valore di 530 milioni di euro, con un aumento del 40% rispetto al 2018, trainato dalle soluzioni per la sicurezza, dagli smart home speaker (come Google Home e Amazon Echo, ovvero altoparlanti connessi, con cui si può interagire parlando grazie all’integrazione degli assistenti virtuali) e dagli elettrodomestici che complessivamente coprono oltre il 60% del totale.
  • Rischio e ansia da Covid-19 Ecco la bussola per i lavoratori
    Nel primo caso l’assenza non è imputabile ai lavoratori; quindi deve essere retribuita dall’azienda che ha deciso di abbassare le serrande (a meno che non invochi l’eccezionalità del caso, per liberarsi dalla responsabilità di retribuire i dipendenti, si veda altro articolo in altra pagina). Nel secondo caso è il contrario: l’assenza è imputabile al lavoratore che ha deciso di restarsene a casa per paura del contagio; per cui, se non la giustifica in altro modo (ferie, permesso ecc.) non ha diritto alla retribuzione per l’assenza che è ingiustificata, perseguibile anche dal punto di vista disciplinare.

aflogo_mini

 

  • Intelligenza Artificiale il Made in Italy resta alla teoria
    Nel 2019, fa sapere il Politecnico di Milano, il giro d’affari dell’intelligenza artificiale (Ai) in Italia ha raggiunto i 200 milioni di euro.
    Sono cifre basse, sembrerebbero dimostrare da un lato quanto poco ancora ne sappiamo delle potenzialità degli algoritmi e dall’altro potrebbero essere lette come un chiaro segno dell’assenza di figure capaci di scegliere gli strumenti più avanzati dentro le aziende. Tra i diversi settori, l’Ai è diffusa nel mondo delle banche e della finanza (25% del mercato), nella manifattura (13%), nelle assicurazioni (12%).
  • Risparmio gestito, doppio binario per Anima
    E mentre gli osservatori si chiedono ancora se la decisione di Marco Carreri di abbandonare sia volontaria o se non ci sia qualche altro piano da parte degli azionisti, la vera domanda è un’altra: la società di gestione del risparmio proseguirà nell’opera di consolidamento di piccole sgr come ha fatto in questi anni o diventerà a sua volta una preda? In più, come risulta da un recente articolo di Sara Silano apparso su Morningstar News, i gestori tradizionali sentono il fiato sul collo degli Etf (Exchange traded fund), gli strumenti che seguono un indi-ce e sono di fatto dei fondi passivi, salvo avere commissioni molto più basse.
  • Trent’anni di fusioni bancarie ma non tutte hanno funzionato
    Insieme a numerosissime altre banche, però, tutte e quattro hanno partecipato a quella concentrazione che nel giro di vent’anni o poco più ha cambiato profondamente il panorama creditizio nazionale, facendo sparire istituti dalla storia centenaria, come la Banca commerciale italiana, il Banco di Sicilia, la Popolare di Lodi, il Banco di Napoli.
    Le 408 banche italiane censite attualmente dalle statistiche della Banca centrale europea (Bce), delle quali 97 autonome e le altre riunite in 56 gruppi, sono atti il risultato di una trasformazione profonda, che ne ha dimezzato il numero rispetto alla metà degli anni Novanta.

corsera

  • Troppe frodi e sinistri ci costano 4,2 miliardi
    L a delinquenza ha un prezzo: paghiamo la polizza Rc auto 100 euro in più rispetto al resto d’Europa, e siamo pure migliorati perché fino a pochi anni fa erano 200.
    Il prezziario della criminalità Di vincitori in questa storia se ne trovano pochi, ma ci sono, come dimostra il maxi-fascicolo sul clan Contini a Napoli.
    Esempio: un’Audi Q3 del 2017, se intestata ad un automobilista residente a Bologna costa 500 euro di Rc auto, che diventano 1.040 a Napoli.
    Su questa ipotesi di reato le compagnie assicurative sporgono querela, e i tribunali di mezza Italia si ingolfano, perché l’azione penale è obbligatoria.

  • Le tecno-pmi secondo intesa fintech: doppio colpo di Mdotm
    Intesa Sanpaolo favorirà l’accesso delle imprese al plafond di 5 miliardi di euro destinato a soluzioni di economia circolare. L’accordo si inserisce nella strategia delineata dal Mise sui Centri di competenza, come Artes 4.0, nati per offrire infrastrutture e servizi alle imprese, in particolare Pmi, attraverso progetti di orientamento, ricerca e sviluppo e per accompagnare le imprese nell’accesso alla finanza. Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – che ha gestito l’accordo – ha recentemente sottolineato come «gli investimenti in innovazione e sostenibilità costituiscono un fattore essenziale di crescita e di competitività per le Pmi italiane».
  • Poste, allo sportello vince il rosa. Il 60% degli uffici gestito da donne
    Oltre metà—il 5996— degli uffici postali (che sono più di 12.800) è guidato da una donna. Una buona noti-zia, che arriva a ridosso dell’8 mano. Sulle pari opportunità, Poste Italiane è tra le aziende europee che vantano uno dei punteggi più elevati dell’indice di diversità di genere Gdi (tender diversi-ty index), tra i maggiori gruppi dell’in-dice Stoxx Europe 600.11 riconoscimento perla presenza femminile in posizioni di responsabilità all’interno del-l’azienda arriva dall’organizzazione «European Wbmen on Boards» che ha evidenziato il molo assunto dalle don-ne all’interno dell’azienda, a tutti i livelli, testimoniato da una presenza pari al 5596 della forza lavoro complessiva (sono 69 mila le donne che vi lavorano).

  • Lo smart working oltre l’emergenza: una sfida per le Pmi
    È una modalità di svolgere il rapporto di lavoro subordinato che, sebbene ancora di nicchia, è sempre più diffusa: in Italia, secondo l’Osservatorio della School of management del Politecnico di Milano nel 2019 hanno fruito del lavoro agile 570mila lavoratori, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. La situazione, infatti, è fortemente polarizzata: sempre secondo i dati del Politecnico di Milano, le grandi aziende che ammettono già di applicare forme di lavoro agile sono 58 su 100. Il quadro si ribalta se si analizzano invece i dati relativi alle piccole e medie imprese: i progetti strutturati sono solo il 12%, ma soprattutto le aziende che, non avendo attivato progetti, si dichiarano totalmente disinteressate all’implementazione del lavoro agile sono più della metà (51%).La vera sfida per la diffusione sempre più capillare del lavoro agile, quindi, è quella che riguarda le piccole imprese.
  • Esenzione Imu sui terreni negata allo Iap in pensione
    La questione esaminata dai giudici modenesi ha riguardato la qualifica di Iap o coltivatore diretto da parte di un soggetto pensionato iscritto nella previdenza agricola.
    Nella sentenza si legge che il trattamento pensionistico – circostanza pacifica e non controversa – esclude che il pensionato possa essere ritenuto coltivatore diretto alla luce dell’orientamento espresso dalla Cassazione (13745/2017) essendo irrilevante che la persona possa tuttora essere iscritta negli elenchi previdenziali e continui per libera scelta a versare i contributi volontari. La sentenza ribadisce che l’intento del legislatore è alleggerire il carico tributario a quei soggetti che ritraggono dalla attività agricola la loro esclusiva fonte di reddito.
  • Un’Italia con più poveri e a corto di suolo
    Sfida contro il tempo per l’Italia per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile individuati nel 2015 da 193 Paesi membri dell’Onu con l’Agenda 2030.
    Le criticità esplose con la crisi Gli effetti della crisi in Italia si iniziano a vedere proprio dal 2010 e i dati lo confermano. La povertà assoluta è più che raddoppiata dal 2010 al 2018, raggiungendo nel 2018 il valore più alto di tutta la serie storica osservata (da 3,9% nel 2004 a 8,4% nel 2018). Tra gli individui in povertà assoluta si stima che i giovani di 18-34 anni siano 1 milione e 112mila, il valore più elevato dal 2005. Fortemente influenzati dal ciclo economico anche il Pil per occupato, l’aumento della disoccupazione e la quota dei giovani Neet (la più alta dei Paesi Ue).

Handelsblatt

 

  • Perché Munich Re non teme grandi perdite dal corona
    La cattiva notizia continua. Le partite di calcio sono annullate. Apple teme che vengano cancellati gli ordini per l’iPhone, intere fiere e congressi come il Salone dell’automobile di Ginevra e l’ITB. Le conseguenze della diffusione del corona virus si fanno sempre più sentire in tutti i settori dell’economia.Quindi gli assicuratori si stanno preparando a miliardi di euro di perdite dovute alle conseguenze di questo nuovo tipo di malattia polmonare? Chiunque guardi i volti dei top manager alle conferenze stampa annuali in questi giorni non avrà questa impressione. Il settore non si aspetta per il momento ulteriori oneri di vasta portata, hanno annunciato all’unisono i responsabili di Allianz, Hannover Re e ora Munich Re.