di Andrea Fiano
Greggio ai minimi dal ’91 e Coronavirus in crescita pesante anche negli Usa si sono rivelati una miscela micidiale per una Wall Street già in forte calo nelle ultime sedute e con i titoli bancari in calo di oltre il 30% in due settimane. Formalmente non solo gli indici hanno accumulato perdite di circa il 20% rispetto ai massimi di quest’anno, ma soprattutto si sono chiusi 11 anni di bull market partiti il 9 marzo del 2009. E ieri l’assenza totale di buone notizie ha spinto gli indici a chiudere sui minimi della seduta, dopo un breve tentativo di ridurre le perdite a metà giornata. Il timore, rafforzato dalla reazione negativa al taglio dei tassi annunciato dalla Fed la scorsa settimana, è quello che si vada verso una «recessione globale» secondo le parole di Thomas Hayes, chairman degli hedge fund Great Hill Capital.
La seduta si è aperta nel segno dei «circuit breakers», il blocco automatico delle contrattazioni per 15 minuti scattato quando le perdite dell’indice S&P 500 e del Dow hanno superato il 7%, così come sono poi tornate a fare nelle ultime ore di contrattazioni avvicinandosi a -8%. E così la seduta, tutta ampiamente in negativo con un leggero alleggerimento delle perdite a metà seduta, ha rispettato le regole classiche di questi momenti storici: indice Vix sulla volatilità in crescita di quasi il 30%, con una punta massima a 62,12 mai toccata dal 2008 a oggi e di poco oltre 54 nel finale di seduta, oro in forte rialzo iniziale e poi quasi invariato nel finale , e titoli bancari (come Bank of America in calo di 15% nel finale) e dell’energia (con BP a -18% e Exxon a -11%) leader nei ribassi con punte di oltre il 36% per società di servizi petroliferi come Halliburton e Schlumberger. In parallelo sono proseguiti i forti ribassi per i titoli delle compagnie aeree e quelli anche più marcati per i gruppi delle navi da crociera, come Carnival a quasi -17%, dopo l’esplicito suggerimento delle autorità americane di evitare crociere per il rischio contagio. A metà seduta, ad esempio, le perdite del Dow da inizio anno erano assestate su 14,3%, e quelle del Nasdaq a 8,8%, a fronte di una seduta dove il Dow perdeva oltre il 7% e l’indice S&P poco meno mentre il Nasdaq e i tecnologici contenevano le loro perdite a circa il 6%. In leggera crescita, a livello di futures, risultavano solo le quotazioni del gas naturale (+2%) e i prezzi del grano. Per dare un’idea di quanto diffuse fossero le perdite ieri sul listino americano, basta aggiungere che il settore con le perdite più contenute era quello delle utilities, con perdite a 6,5%. Il tutto, come è ormai consuetudine, veniva punteggiato ieri su Twitter dal presidente Trump che ha ripetuto ancora una volta come il listino abbia perso quota per il crollo del prezzo del greggio e le «fake news» sul coronavirus.
Naturalmente la lista dei titoli in attivo è molto modesta, e il 90% dei titoli dell’indice S&P è rimasto in territorio negativo. Non a caso fra i titoli in crescita, seppur di poco, c’è stata quella Clorox che produce le salviettine disinfettanti che vanno a ruba in questi giorni o titoli legati alle speranze di una cura per il coronavirus come AIM Immunotech o Enzo Biochem che nei giorni scorsi aveva annunciato il lancio di un servizio per il test del coronavirus. In parallelo il rendimento del bond decennale americano ha toccato un minimo storico di 0,381 risalito poi a 0,51% nel finale di seduta, mentre il bond trentennale è sceso per la prima volta a un rendimento inferiore all’1% a conferma del rinnovato appetito per i titoli del reddito fisso. Ma quali scenari stanno prezzando i mercati? «Il mio timore è che dovremo a breve prepararci a fronteggiare una recessione, sostiene il cio di Axa Im Italia Alessandro Testori, «con il rischio di andare oltre lo scenario a «U» e cominciare a prezzare una specie di «L», (cioè non di una ripresa veloce ma di un assestamento, ndr). Alcuni mercati, come l’obbligazionario già prezzano uno scenario molto negativo con un’inflazione media su dieci anni di appena 1.05%. Lo shock da domanda potrebbe creare far lievitare l’inflazione. (riproduzione riservata)
Giuliani (Azimut): che occasione per investire
di Oscar Bodini (MF-DowJones)
«Solo i pesci morti seguono la corrente». Le celebri parole di Mark Mobius – il mitico money manager e guru della gestione di Franklin Templeton – calzano a pennello per descrivere la visione contrarian che il fondatore del gruppo Azimut, Pietro Giuliani, consiglia di adottare soprattutto in queste ore convulse. Strategia da nervi saldi che tuttavia, come dimostrano i risultati restituiti da Azimut stessa in questi anni, è sempre riuscita a pagare (con gli interessi) alla distanza. Intervenuto ieri ai microfoni di Class Cnbc (tv del gruppo Class Editori), Giuliani ha detto di vedere il bicchiere mezzo pieno – o per meglio dire pieno del tutto – in una giornata caratterizzata da flessioni a doppia cifra sul listino. «In un contesto di tassi bassi come quello che stiamo vivendo da anni, se l’obiettivo è cercare di ottenere performance più premianti, giornate come questa – in cui si può utilizzare a proprio favore il panico altrui – sono perfette», ha spiegato. Una visione messa in pratica a titolo personale. «Io stesso ne ho approfittato per aumentare il mio livello d’investimenti» nell’equity, «già altissimo, perché è in giornate come questa» che si iniziano a costruire risultati alla distanza. «Con ogni probabilità non siamo ancora sui minimi, ma siccome a livelli più bassi riesce a comprare solo chi è molto fortunato, oggi si è presentata una grandissima occasione per entrare o aumentare l’esposizione azionaria», ha raccontato ancora il patron di Azimut. «Questa situazione di panico che sta avvenendo oggi darà sicuramente soddisfazioni, a patto di avere un po’ di pazienza», ha aggiunto Giuliani, invitando ad allungare l’ottica temporale dei propri investimenti. Sfruttato a dovere, insomma, «il panico di oggi può diventare la gioia di domani. In caso contrario, si perderanno un mucchio di soldi. Il mio consiglio è dunque di entrare decisi» sull’azionario «sapendo che bisogna aspettare. In questo senso, è una buonissima giornata». Quanto ai target su cui concentrare le puntate, il numero uno di Azimut sostiene che «la sicurezza si trova in aziende sane e ben gestite: è il momento di privilegiarle, perché è una strategia che darà soddisfazioni. In situazioni di questo genere non ci sono settori, quanto piuttosto aziende». (riproduzione riservata)
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