di Anna Messia

Il velo sui nomi si alzerà dopodomani, giovedì 12 marzo, con la presentazione delle liste per il nuovo consiglio di amministrazione del Monte Dei Paschi di Siena partecipata per oltre il 68% dal ministero dell’Economia. In pole position per la poltrona di amministratore c’è Alberto Minali. Il manager, ex numero uno di Cattolica ed ex direttore generale di Generali sarebbe molto apprezzato in Via XX Settembre sia dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri sia direttore generale, Alessandro Rivera. Tanto che Minali, come riportato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza è entrato fin da subito nella rosa dei candidati per prendere il posto di Marco Moretti, che ha da tempo ufficializzato la rinuncia ad un ulteriore mandato al timone del Monte. Una discussione che nei giorni scorsi sarebbe andata avanti e che si sarebbe conclusa con la disponibilità di Minali a ricevere l’incarico che vede in corsa anche un altro candidato forte, Mauro Selvetti, ex amministratore delegato di Creval, che tra gli sponsor avrebbe in particolare il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro, e l’ex capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio.

Minali dalla sua ha di certo una comprovata esperienza nella relazione con gli investitori. In Generali è stato anche chief financial officer, mentre in Cattolica Assicurazioni è stato capace di attirare fondi e investitori del calibro dell’oracolo di Omaha Warren Buffett, che con il manager al timone è diventato il primo azionista della compagnia con una quota del 9%. Qualità che il Tesoro intenderebbe sfruttare per guidare Mps in una fase di transizione che dovrebbe concludersi entro il 2021 con l’uscita del ministero dell’Economia dal capitale della banca. Per confermare definitivamente la sua disponibilità Minali avrebbe però chiesto di conoscere il nome del prossimo presidente della banca di Siena e su questo fronte la partita appare ancora aperta.
Tra i nomi dei candidati circolati nei giorni scorsi per il vertice della banca c’è stato quello della presidente di Poste Italiane e di Ania, Maria Bianca Farina (di certo apprezzata da Minali e dal mercato), la cui chiamata non è però compatibile con il limite di età di 75 anni previsto dallo statuto della banca. Tra gli altri nomi circolati per la presidenza, nel caso in cui non venisse confermata Stefania Bariatti, si è poi fatto quello di Francesca Bettio, professoressa ordinaria di Politica economica all’Università di Siena. Ma sarebbe stato sondato anche l’interesse di Massimiliano Cesare, attuale presidente di F2i con un precedente incarico al vertice di Mcc. Si vedrà. In ogni caso per il manager che arriva dal mondo dello assicurazioni la sfida al Monte non appare facile.

La prima cosa da definire sarà il piano di derisking messo in campo da Morelli nei mesi scorsi. L’ipotesi su cui advisor e tecnici del Tesoro stanno lavorando, e che è tutt’ora al vaglio della Commissione europea, prevederebbe la cessione di un portafoglio di non performing exposure vicino a 9,7 miliardi. Uno stock inferiore rispetto alle ipotesi più ambiziose circolate nei mesi scorsi (l’asticella era stata elevata fino a 14,5 miliardi, pari all’intera esposizione deteriorata riportata nella trimestrale al 30 settembre). Anche così, però, l’operazione avrà un impatto decisivo sugli attivi della banca senese, riducendone la rischiosità. Le trattative tra Roma e Bruxelles vanno però per le lunghe e finora non sono pervenuti responsi ufficiali. Da sistemare c’è poi anche la partita che riguarda i contenziosi legali dei vecchi azionisti del Monte e anche questa vale più di qualche miliardo. (riproduzione riservata)

Fonte: logo_mf