di Carlo Giuro
Fondi pensione e polizze individuali previdenza (pip) dovranno inviare le consuete comunicazioni annuali ai propri iscritti. La trasmissione è prevista entro fine marzo di ogni anno, ma in questi giorni, per l’emergenza coronavirus, la Covip, sollecitata anche dalle associazioni di categoria dei fondi pensione negoziali e preesistenti, ha fatto slittare l’invio al 31 maggio, insieme al posticipo alla stessa data del deposito delle note informative. La comunicazione annuale è un estratto conto sulla posizione previdenziale dell’aderente che fornisce anche informazioni sulle novità del fondo pensione. Il documento si compone di due parti.

La prima riporta i dati della posizione individuale ed è suddivisa in tre sezioni: dati identificativi, dati riepilogativi al 31 dicembre e posizione individuale maturata. La parte seconda riepiloga le principali novità relative alla forma pensionistica complementare e alla normativa del settore. L’adempimento, cui il fondo o il pip può assolvere sia con invio attraverso mail che, in caso di richiesta esplicita, in forma cartacea, rappresenta l’occasione per il risparmiatore previdenziale per verificare la propria posizione sia in termini di contribuzione che di performance. Ricondotta poi in un processo di più ampio di pianificazione previdenziale, la verifica può costituire un importante momento di riflessione per aumentare il proprio livello di consapevolezza previdenziale e formulare eventuali interventi rispetto all’obiettivo di integrazione pensionistica del gap da perseguire. Ci si può chiedere infatti se è sufficiente quello che si sta versando o anche se si ottimizza il possibile beneficio fiscale considerando che i contributi sono deducibili entro il limite annuo dei 5.164,57 euro. In questa prospettiva un utile supporto può essere fornito da un altro importante tassello contenuto nel kit informativo da inviare entro il 31 marzo che è rappresentato da «La mia pensione complementare-versione personalizzata». Di che si tratta? È un documento che, sulla base dei contributi versati al fondo pensione fa, una stima dell’evoluzione futura della posizione individuale dell’iscritto e della rendita che potrà ottenere una volta in pensione. È una sorta di viaggio nel tempo simulato che, sulla base di ipotesi poste dalla Covip, consente di stimare quale potrebbe essere la prestazione finale.

Proseguendo nel check up previdenziale, altre domande da porsi sono per esempio: in che fase della vita lavorativa ci si trova e quanto si dista dal pensionamento? Questo ragionamento è utile per valutare eventuali riposizionamenti in comparti di investimento più tranquilli. Bisogna poi chiedersi come va valutato il rendimento ottenuto dal proprio fondo pensione. Il necessario accento da porre a tal proposito è che la valutazione sui rendimenti finanziari va condotta con razionalità e non con emotività, considerando il contesto di mercato in cui sono stati generati e, particolare da tenere sempre in debita considerazione, riconducendo il giudizio su un arco temporale di medio-lungo periodo.

A tendere va evidenziato come nel percorso di adeguamento del sistema previdenziale italiano alle novità introdotte dalla direttiva europea Iorp II, si prevede una nuova denominazione per la comunicazione periodica che dovrebbe evolvere in «Prospetto delle prestazioni pensionistiche-fase di accumulo». E la principale novità è rappresentata dall’inserimento dell’indicazione sul se e sul come, nell’impostare la politica di investimento, si è tenuto conto dei fattori Esg. Un ulteriore elemento innovativo riguarda la previsione di una sezione aggiuntiva da trasmettere agli aderenti che si trovano in fase di prepensionamento (quando mancano tre anni o meno alla presumibile età di pensionamento di vecchiaia), contenente informazioni relative alle opzioni di erogazione delle prestazioni pensionistiche.
Anche in questo caso, sottolinea la Covip, si è ritenuto opportuno far confluire direttamente all’interno di questo prospetto le informazioni riguardanti le proiezioni pensionistiche contenute nel documento «La mia pensione complementare-versione personalizzata» al fine di presentare tutte le informazioni in un unico testo, razionalizzando i contenuti e rivedendo la forma grafica. (riproduzione riservata)

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