di Elena Dal Maso

Le autorità di controllo sulle società quotate e sulle banche invitano revisori e board a porre particolare attenzione a bilanci e comunicazioni al mercato sugli effetti della pandemia da coronavirus sui loro conti. Così hanno elaborato le linee guida per definire queste comunicazioni al tempo del coronavirus. Gli azionisti devono poter valutare se una società presenta particolari elementi di rischio, come mancanza di flussi di cassa o un debito che rischia di non essere ripagato. Lo riportano, in note separate, il Comitato europeo per il coordinamento della vigilanza dei revisori legali (Committee of European Auditing Oversight Bodies – Ceoab), ente di cui Consob fa parte, l’Esma (l’autorità europea sui listini) e l’Eba (il supervisore delle banche). Il Comitato europeo per il coordinamento della vigilanza dei revisori ha pubblicato un richiamo nel quale si evidenziano le aree particolarmente importanti per lo svolgimento dei lavori di revisione in relazione agli effetti della pandemia coronavirus. In particolare è richiamata l’attenzione dei revisori, anche in relazione agli audit dei gruppi, sulla necessità di acquisire elementi concreti per poter esprimere il proprio giudizio su temi rilevanti quali la continuità aziendale, l’adeguata disclosure degli effetti connessi ai cosiddetti «eventi successivi» allo scoppio della pandemia, l’importanza del confronto con i responsabili dell’attività di governance delle società e sulla rappresentazione degli «aspetti chiave» nella relazione di revisione.

L’Esma, dal canto suo, richiama le società all’applicazione del modello internazionale di contabilità (International Financial Reporting Standards, Ifrs) nell’Unione europea cercando di evitare interpretazioni divergenti nell’applicazione degli strumenti finanziari Ifrs 9 nel contesto dell’epidemia da coronavirus. Secondo il documento dell’Esma pubblicato l’altro ieri gli emittenti e i loro revisori dovranno tenere in debito conto nelle loro comunicazioni queste linee guida e continuerà a monitorare i lavori degli emittenti in relazione all’Ifrs 9 e in particolare per quanto riguarda le comunicazioni sulla situazione attuale. In questa operatività l’ente dei listini europei si sta coordinando con l’Autorità bancaria europea (Eba) che ha rilasciato a sua volta una dichiarazione sull’informativa finanziaria. Fra i punti messi in evidenza dall’Esma il fatto che l’Ifrs 9 richiede agli emittenti di valutare a ogni data di bilancio se il rischio di credito di uno strumento finanziario è aumentato in modo significativo dalla sua rilevazione iniziale. Inoltre, nei casi di moratoria in atto, con la sospensione della scadenza delle obbligazioni, per esempio, l’ente europeo ritiene che queste misure dovrebbero essere analizzate tenendo conto di tutti i fatti e le circostanze, in modo da distinguere, per esempio, se il rischio di credito sullo strumento è notevolmente aumentato o se la società sta vivendo un momento temporaneo di difficoltà sul fronte della liquidità e quindi non vi è stato un aumento significativo del rischio sul credito. (riproduzione riservata)

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