di Anna Messia

Si apre una nuova puntata nello scontro che da mesi vede contrapposta Cattolica Assicurazioni all’ex amministratore delegato, Alberto Minali, defenestrato lo scorso 31 ottobre. Ieri il consiglio di amministrazione dalla compagnia di Verona all’unanimità (escludendo ovviamente lo stesso Minali che siede ancora in cda) ha definito l’importo della spettanze dovute all’ex numero uno della compagnia, A Minali, «tenuto conto della giusta causa alla base della delibera di revoca», hanno scritto da Verona, «saranno corrisposti 422.400 euro, e 400 mila euro quale trattamento di fine mandato» come previsto dalla politica sulle remunerazioni vigenti. Non solo. Dalla compagnia hanno anche fatto sapere che restano impregiudicate eventuali ragioni creditorie e risarcitorie della società verso Minali in merito alle quali «sono in corso approfondimenti e verifiche, anche con l’ausilio di consulenti legali indipendenti e quindi con riserva di future iniziative». Posizione ovviamente contestata dal manager che in questi giorni è in corsa per la nomina di nuovo amministratore delegato di Mps. Minali ritiene «assolutamente illegittima la delibera di revoca», e «senza giusta causa» e sulla quale «stanno peraltro effettuando approfondimenti anche le autorità competenti», ha aggiunto il manager che si riserva di tutelare i propri interessi «sia professionali che di immagine». (riproduzione riservata)

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