di Irene Greguoli Venini

L a casa sta diventando sempre più intelligente: si diffondono le soluzioni tecnologiche per connettere gli elettrodomestici, dal frigo alla lavatrice, condizionatore, illuminazione e sistemi di sicurezza, e interagire con questi oggetti dallo smartphone e con gli smart home speaker. Il settore infatti cresce anche in Italia e i consumatori cominciano a utilizzare questi sistemi che consentono di semplificare la vita. Il panorama in Italia. Secondo la ricerca sulla smart home dell’Osservatorio internet of things della School of management del Politecnico di Milano, su questo fronte il mercato italiano sta crescendo a ritmi sostenuti: nel 2019 ha raggiunto un valore di 530 milioni di euro, con un aumento del 40% rispetto al 2018, trainato dalle soluzioni per la sicurezza, dagli smart home speaker (come Google Home e Amazon Echo, ovvero altoparlanti connessi, con cui si può interagire parlando grazie all’integrazione degli assistenti virtuali) e dagli elettrodomestici che complessivamente coprono oltre il 60% del totale. Le soluzioni per la sicurezza si confermano al primo posto in termini di quote di mercato, con un valore di 150 milioni di euro, pari al 28% della spesa (+15% nel 2019), mentre in seconda posizione ci sono gli smart home speaker, con 95 milioni di euro pari al 18% del mercato (+58%). Sono in aumento anche gli elettrodomestici, che valgono 85 milioni di euro e il 16% del totale (+55%), di cui sempre più utenti usano le funzionalità smart, cui seguono le caldaie, i termostati e i condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione, che beneficiano della progressiva integrazione con gli assistenti vocali, dell’offerta di servizi legati alla manutenzione e della possibilità di ottenere un risparmio energetico, con un valore complessivo di 65 milioni di euro (il 12% del mercato, +44%); dopo vengono le casse audio (50 milioni di euro) e le lampadine connesse (35 milioni di euro). Tutti oggetti, questi, che sono sempre più acquistati nei nuovi canali di vendita che sorpassano i negozi tradizionali: a trainare negli ultimi dodici mesi sono stati infatti gli e-retailer (150 milioni di euro, +90%) e i retailer multicanale (100 milioni, +39%), che sulla spinta delle vendite degli assistenti vocali hanno raggiunto complessivamente 250 milioni di euro, pari al 47% del mercato. In tutto ciò anche gli operatori di telecomunicazioni stanno sviluppando delle proposte da questo punto di vista, sforzandosi di semplificare l’offerta con soluzioni gestibili da app, lanciando nuovi servizi come i dispositivi per localizzare gli animali domestici e i device indossabili per monitorare gli anziani, con una crescita del 140% rispetto al 2018, per 50 milioni di euro. Le soluzioni più utilizzate. Parallelamente cresce anche la consapevolezza dei consumatori: infatti il 68% del campione intervistato dall’Osservatorio, in collaborazione con Doxa, ha sentito parlare di casa intelligente almeno una volta (+9% sul 2018), e il 63% conosce il termine domotica. La diffusione degli oggetti smart nelle abitazioni degli italiani è invece stabile rispetto al 2018, ma aumenta il numero di dispositivi posseduti, con sensori per porte e finestre, presenti nelle case del 16% del campione, con telecamere (15%), altoparlanti e casse audio (14%), seguiti da videocitofoni e serrature (12%), sistemi per il riscaldamento (9%), assistenti vocali (8%), lampadine (8%), grandi elettrodomestici (7%) e caldaie (6%). Le funzionalità più desiderate sono le soluzioni per il riscaldamento (23% dei rispondenti) e i grandi elettrodomestici (21%), ma anche le lampadine (15%), le telecamere (15%) e le caldaie (12%). Peraltro aumentano il numero di consumatori in grado di installare in autonomia gli oggetti smart acquistati senza l’aiuto di un professionista e l’utilizzo delle funzionalità smart da parte degli utenti (65%, +7%). D’altro canto, le motivazioni più frequenti che frenano ancora l’uso sono l’eccessiva complessità, la mancata percezione dei benefici e la difficoltà a utilizzare le app per la gestione, cui si aggiungono anche i timori sulle possibili violazioni della privacy. La tecnologia. Tra i fattori che stanno acquisendo sempre più peso c’è l’intelligenza artificiale, in grado di abilitare funzionalità e servizi nuovi: dagli smart home speaker in cui è fondamentale la componente di intelligenza artificiale per la comprensione del linguaggio, alle applicazioni nel campo della sicurezza, con algoritmi di riconoscimento facciale che potenziano le telecamere di sorveglianza, ma anche soluzioni per la regolazione dell’ambientazione luminosa, sonora e della temperatura in base alle abitudini delle persone e alle condizioni climatiche. Un altro ambito è poi quello dell’assistenza ad anziani e a persone fragili, con sensori che possono raccogliere dati in vari ambienti domestici per comprendere le abitudini degli occupanti e mandare segnali di allarme in caso di comportamenti anomali. In tutto ciò i grandi operatori hi-tech, come Amazon, Google e Apple stanno sviluppando progetti per integrare le tecnologie e per creare prodotti interoperabili fra loro e con gli assistenti vocali. Alcune delle soluzioni disponibili. Anche l’industria si sta muovendo in questa direzione. Alcuni produttori cominciano a realizzare per esempio frigoriferi connessi al wi-fi e gestibili da un’app, in grado di dialogare anche con altri elettrodomestici connessi: sono apparecchi dotati di uno schermo touch, da cui è possibile controllare diverse funzioni, e in alcuni casi di una videocamera interna, che inquadra il contenuto del frigorifero mostrandolo sul display frontale e sul proprio smartphone in modo da poter visualizzare da remoto quando si è fuori di casa, magari al supermercato, cosa c’è nel frigo. Oppure si possono catalogare gli alimenti presenti e ricevere degli avvisi sullo smartphone all’approssimarsi della data di scadenza e si può ordinare la spesa dal display del frigo utilizzando le app di servizi partner (è il caso per esempio di Samsung Family Hub con Supermercato24). Passando alle lavatrici, ci sono modelli dotati di connessione wifi (per esempio la linea Smart Touch di Candy e le lavatrici smart LG) che si collegano alla rete e sono controllabili via app per avviare il bucato, monitorare i consumi, impostare un lavaggio, scaricare cicli di lavaggio aggiuntivi. Ci sono anche i forni connessi (per esempio quelli della gamma Sense di Electrolux), dotati di pannelli touch interattivi e di videocamera interna, per visualizzare lo stato di cottura della pietanza in tempo reale, la temperatura e il tempo rimanente, con funzionalità come l’attivazione del pre-riscaldamento del forno quando si è fuori. Poi ci sono vari sistemi di illuminazione intelligente (in questo campo c’è per esempio Philips) gestibili via smartphone e con gli altoparlanti intelligenti, grazie a lampadine led connesse, con la possibilità di abbassare o alzare la luminosità, avere una luce calda o fredda, programmare l’accensione e lo spegnimento.

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