di Nicola Carosielli

Nel lungo dibattito tra banche e autorità di vigilanza, arriva una nuova mossa anti-coronavirus delle Authority finanziarie svedese e tedesca, che ieri hanno esortato le banche dei rispettivi territori a rivedere le politiche di buyback e di distribuzione dei dividendi, unendosi a una politica che si sta diffondendo in quasi tutta Europa. La Bafin, l’authority finanziaria tedesca, nel pomeriggio di ieri ha esortato le banche ad astenersi dal riacquisto di azioni e ripensare la politica di dividendi e bonus. «Consigliamo alle istituzioni finanziarie di gestire le risorse di capitale esistenti con molta cautela», ha dichiarato il presidente Felix Hufeld in una nota, sottolineando l’importanza di «allontanare la pressione laddove è possibile senza sacrificare la stabilità finanziaria», quindi senza intaccare le possibilità per gli istituti finanziari di concedere prestiti alle imprese. La scorsa settimana, il cfo di Commerzbank Bettina Orlopp ha dichiarato in una conferenza che la banca si sarebbe attenuta al pagamento di dividendi di 15 centesimi per azione previsto per il 2019, salvo però lasciare aperto uno spiraglio di manovra sottolinando che alla fine saranno gli azionisti dell’Assemblea generale annuale a decidere sulla distribuzione degli utili. Resta, invece, da capire come si comporterà Commerzbank, anche non è escluso un allineamento con Bafin, mentre Deutsche Bank aveva già annunciato a luglio che non avrebbe distribuito dividendi per il 2019 e il 2020 a causa dei costi di ristrutturazione aziendale.
Nella mattinata di ieri è stata invece la Finansinspektionen (Fsa), diramare una nota alle banche del Paese esortando a non pagare i dividendi già comunicati per il 2019, date le incerte prospettive economiche causate dall’espansione del Covid-19 e quindi al fine di poter mantenere la capacità di offerta del credito. La richiesta è stata subito recepita da due delle maggiori banche svedesi, Seb e Handelsbanken, che hanno così dichiarato di rivalutare il piano di distribuzione dei dividendi proposto per il 2019, mentre Swedbank aveva già dichiarato lunedì di voler rivedere il piano sui dividendi, così come Sbab che ha annullato totalmente la cedola 2019. Handelsbanken ha sottolineato che «la decisione finale in merito al dividendo sarà presa nell’assemblea generale straordinaria, una volta che le conseguenze della pandemia saranno diventate più chiare», aggiungendo che il dividendo proposto per il 2019 da 5,5 corone svedesi per azione non «metterebbe a repentaglio la capacità della banca di supportare i propri clienti attraverso finanziamenti, nonostante le difficili circostanze». Seb ha invece dichiarato di aver «preso atto della dichiarazione di Finansinspektionen. Il cda di Seb ha deciso che valuterà la proposta di dividendo per il 2019». Precedentemente anche la Norvegia ha chiesto agli istituti di rivedere gli impegni sulle cedole relative agli utili 2019. (riproduzione riservata)

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