Il Consiglio di Amministrazione di ASSITECA S.p.A., riunitosi in via telematica sotto la presidenza di Luciano Lucca, ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2019.

“I risultati della nostra semestrale evidenziano che l’azienda è patrimonialmente solida e in forte sviluppo,” commenta Luciano Lucca, Presidente di ASSITECA “il che ci permette di guardare con tranquillità agli effetti economici conseguenti all’attuale emergenza sanitaria”.

I ricavi netti, pari a euro 45 milioni, sono cresciuti del 15% (euro 6 milioni di cui circa il 9% da operazioni di M&A e il residuo 6% da crescita interna), in aumento rispetto ai trend di crescita storici, caratterizzati da attività di sviluppo del portafoglio e acquisizione di nuova clientela, nonché dall’attività di consulenza.

I costi operativi evidenziano un incremento del 14% (pari a euro 4,4 milioni). Al netto delle operazioni di M&A e per effetto dell’applicazione dei criteri IAS16, l’incremento è di circa il 4,5%, meno che proporzionale a quello dei ricavi. Per quanto riguarda i costi delle società acquisite nel semestre di riferimento, si evidenzia che ovviamente non beneficiano ancora delle economie di scala attese.

Il conseguente aumento del 19% dell’EBITDA (pari a euro 10,1 milioni vs euro 8,5 milioni) rispetto al semestre 2018/2019, fa sì che lo stesso si attesti al 22,5% dei ricavi, rispetto al 21,8% dello stesso precedente periodo.

Il risultato ante imposte, pari ad euro 8,1 milioni, segna una crescita dell’11% rispetto al primo semestre 2018/2019 (euro 7,3 milioni).

L’utile netto di Gruppo, pari a euro 5,15 milioni, risulta in crescita dell’8% rispetto al primo semestre 2018/2019.

Dal punto di vista patrimoniale, si evidenzia che il Gruppo, a seguito delle operazioni e dei risultati descritti, ha oggi un patrimonio netto pari a euro 53,3 milioni, contro euro 26,9 milioni del 30 giugno 2019, il che permette di affrontare le nuove sfide forti di una cresciuta solidità patrimoniale e finanziaria.

La posizione finanziaria netta, pari ad euro 22,6 milioni, migliora di euro 10,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2018. Il dato risente dell’impatto negativo dell’adozione IAS16, pari a euro 7,5 milioni: al netto di tale rettifica, il miglioramento sarebbe di euro 17,8 milioni. Rispetto al 30 giugno 2019, il miglioramento è di euro 0,6 milioni (che sale a euro 8,1 milioni al netto di IAS16). La PFN è inclusiva dei debiti per nuove acquisizioni.