di Anna Messia

L’apertura tanto attesa dalle compagnie di assicurazioni è arrivata ma ha portato con sé una conseguenza meno gradita: la messa a dieta dei dividendi. Ieri, come anticipato da www.milanofinanza.it, l’Eiopa, l’autorità europea di controllo del settore assicurativo, dopo una lunga riunione tenuta a Francoforte (ovviamente in teleconferenza vista l’emergenza sanitaria) ha fatto sapere di essere pronta all’azione per evitare che le compagnie restino in balìa dalla volatilità dei mercati, ma allo stesso tempo ha chiesto alle imprese la massima prudenza sulle cedole che si apprestano a riconoscere agli azionisti con la prossima stagione assembleare. Non è stato il «whatever it takes» (fare tutto il necessario) pronunciato dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi, ma la dichiarazione dell’autorità di vigilanza guidata da Gabriel Bernardino ha lanciato una rete difensiva per compagnie e clienti anche se è ancora poco più di una dichiarazione di intenti. Eiopa «continuerà a monitorare la situazione», hanno fatto sapere da Francoforte, aggiungendo che l’autorità è pronta «ad adottare e a proporre all’Unione europea qualsiasi misura necessaria per mitigare l’impatto della volatilità del mercato sulla stabilità del settore assicurativo in Europa e a salvaguardare la protezione degli assicurati».

In ballo ci sono le regole di Solvency II con le assicurazioni europee che tra tassi bassi e borse in crisi si trovano al centro di una tempesta perfetta, mentre per le italiane c’è anche la questione dello spread sui Btp. Ma la protezione non è a costo zero. «Le compagnie dovrebbero adottare misure per preservare la loro posizione patrimoniale in equilibrio, con una politica prudente dei dividendi e delle remunerazioni variabile», hanno aggiunto da Eiopa. Una questione che, ovviamente, stanno seguendo molto da vicino anche all’Ivass, l’autorità italiana presieduta dallo scorso gennaio dal direttore generale della Banca d’Italia, Daniele Franco. In Italia già diverse compagnie, approvando il bilancio 2019, hanno annunciato le proposte di dividendo che i consigli di amministrazione si apprestano a portare in assemblea e finora il principio guida è stata la soddisfazione degli azionisti. Generali, venerdì 13, ha fatto sapere di essere pronta a pagare un dividendo di 0,96 euro, in crescita rispetto ai 0,9 euro dell’anno prima e pure UnipolSai, a metà febbraio, ha annunciato che quest’anno distribuirà un dividendo di 0,16 euro (in crescita del 10%), mentre la cedola di Unipol sarà di 0,28 euro, in aumento del 56%. Numeri che sono sostenuti da bilanci 2019 decisamente positivi e le compagnie non sembrano temere il virus neppure dal punto di vista del business. Lo stop agli spostamenti provocherà una flessione della raccolta, però considerata temporanea. Il problema resta tuttavia legato all’andamento dei mercati di Borsa e dei tassi, che rischiano di sgonfiare gli indici di solvibilità. L’intervento dell’Eiopa, con l’utilizzo di strumenti previsti da Solvency II o addirittura con manovre eccezionali, potrebbe alleviare l’effetto. Ma la contropartita potrebbero essere dividendi più leggeri. (riproduzione riservata)

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