Profitto netto 2018 più che raddoppiato a 107 milioni. I premi salgono a 5,8 mld euro
Minali: fondazioni appoggiano la lista del cda uscente
di Massimo Galli

Cattolica assicurazioni fa il pieno di profitti, mettendo a segno il migliore risultato da dieci anni a questa parte. Il 2018 si è chiuso con un utile netto di 107 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 41 mln dell’esercizio precedente. La raccolta premi complessiva ha visto un incremento del 15,7% a 5,793 miliardi. L’aumento dei volumi e il miglioramento della profittabilità tecnica hanno spinto il risultato operativo del 42,2% a 292 milioni. Nei danni la raccolta diretta è aumentata del 4,4% a 2,104 miliardi, di cui 1,111 mld nel comparto auto (+0,8%). Il non auto è cresciuto dell’8,8% a 993 milioni. Il combined ratio è migliorato da 94,7 a 93,4%. Nel segmento vita la raccolta è balzata del 23,2% a 3,672 miliardi. L’indice Solvency II si è posizionato a 172%. Il cda proporrà all’assemblea un dividendo di 40 centesimi per azione, in crescita del 14,3%, pagabile dal 22 maggio.
«Cattolica chiude l’esercizio con un risultato eccellente che ci inorgoglisce, ci fa guardare con ottimismo al futuro e dimostra il buon avvio del piano industriale», ha affermato l’a.d. Alberto Minali. «Ci presentiamo al mercato con una forte crescita del risultato operativo, un ottimo livello di eccellenza tecnica e una confermata solidità patrimoniale. Sono dati che testimoniano la solidità del nostro gruppo e la forza delle azioni intraprese in un anno nel quale abbiamo realizzato molti progetti. La trasformazione industriale e culturale è in atto e mostra già i suoi frutti in termini di generazione di valore nell’interesse di tutti i soci, gli azionisti e gli stakeholder».

«In questi anni ho visto Cattolica cambiare ed evolversi e il 2018 segna un cambio di passo importante per la compagnia, che oggi vanta una presenza ancora più forte sul mercato e sul territorio nazionale», ha sottolineato il presidente Paolo Bedoni. «La storia di Cattolica è oggi la storia di una compagnia sana e profittevole, che ha saputo rinnovarsi mantenendo fede ai principi fondamentali che la ispirano».
Minali ha spiegato che il peso dei Btp nel portafoglio della compagnia veronese ha raggiunto a fine 2018 il 54,3% del totale degli investimenti nel reddito fisso. Si continuerà a ridurre progressivamente l’esposizione al rischio di credito italiano. «Sfrutteremo anche allargamenti e restringimenti dello spread per riuscire ad avere un portafoglio titoli meno dipendente dalla variabile spread, che dobbiamo sempre tenere sotto controllo perché impatta sul Solvency ratio. L’opera di diversificazione è destinata a proseguire, e direi che circa il 50% del valore medio di periodo può essere un buon target di approssimazione».
Dopo un avvio caratterizzato da risultati inferiori alle attese, la partnership con il Banco Bpm evidenzia segnali di ripresa. Il direttore finanziario di Cattolica, Enrico Mattioli, ha precisato che la raccolta nel 2018 non ha raggiunto le previsioni, anche se «sulla rete abbiamo visto chiari segnali di reazione a inizio anno. C’è un’ottima relazione tra noi e il Banco, in termini di coordinamento sulla fornitura di prodotti, per poter raggiungere gli obiettivi».

Intanto tiene banco l’appuntamento con l’assemblea degli azionisti, che si terrà a Verona il 13 aprile e che dovrà rinnovare le cariche sociali. Non si è fatto vivo Warren Buffett, che detiene una quota di circa il 9% di Cattolica. Attualmente non risulta la volontà del fondo americano Berkshire, primo socio della compagnia, di presentare una lista per il cda, anche se c’è tempo fino al 18 marzo. L’a.d. ha osservato che le grandi fondazioni presenti nel capitale «sono assolutamente supportive (di supporto, ndr)» alla lista che verrà presentata nei prossimi giorni dal cda uscente. In ogni caso Minali ha messo le mani avanti, dicendosi pronto a fare un passo indietro nel caso in cui la lista non riuscisse a imporsi su quella alternativa presentata dall’associazione Cattolica al centro: «Sono legato da un rapporto di stima professionale al presidente Paolo Bedoni, che assieme a questo cda mi ha chiamato (come capoazienda, ndr). Non ci sono mie ipotesi di saltare sul carro di un altro contendente».
In borsa Cattolica ha guadagnato lo 0,59% a 8,51 euro. Banca Imi ha confermato il rating add e il prezzo obiettivo a 8,50 euro: i dati sono solidi, con la «sorpresa positiva» della cedola pari a 40 centesimi, superiore ai 35 attesi.
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