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Generali in Italia si prepara a investire altri 300 milioni di euro nel prossimo triennio per diventare sempre più partner di vita dei propri clienti e crescere in maniera sempre più profittevole. Quest’anno, a valere sul bilancio 2018, la cedola che l’Italia si prepara a staccare alla capogruppo sarà sostanzialmente in linea con l’anno scorso, quando il dividendo era stato poco meno di 1 miliardo, ha detto ieri il country manager e ceo di Generali Italia, Marco Sesana, presentando a Mogliano Veneto la nuova strategia 2021.
Il business plan di gruppo illustrato dal ceo Philippe Donnet lo scorso novembre prevede, però, come noto un aumento dei dividendi a 4,5-5 miliardi nel prossimo triennio, chiedendo uno sforzo aggiuntivo a tutte le principali country.
No alle polizze vita unit linked bilanciate sulla componente finanziaria. L’orientamento è stato confermato ieri dalla Cassazione che ha bloccato le polizze che incorporano sia una parte assicurativa sia una finanziaria e nelle quali la parte finanziaria sia eccessiva, trasformando la componente assicurativa in meramente formale.
A gennaio le reti di consulenti finanziari hanno raccolto 2 miliardi di euro, in calo dai 2,6 miliardi del dicembre 2018 e dai 2,4 miliardi raccolti a gennaio 2018. Lo rilevano i dati mensili di Assoreti dai quali emerge che questo risultato è stato ottenuto grazie al risparmio amministrato dove i flussi sono positivi per 2,3 miliardi, di cui ben 1,4 miliardi sulla liquidità, mentre il bilancio complessivo sui prodotti del risparmio gestito è negativo per 270 milioni.
In particolare nel gestito la raccolta netta realizzata attraverso la distribuzione diretta di quote di fondi è stata negativa per 445 milioni: i disinvestimenti hanno coinvolto principalmente le gestioni collettive aperte di diritto estero (-472 milioni) e più marginalmente i fondi italiani (-11 milioni), mentre il mese è positivo per i fondi chiusi mobiliari (38,8 milioni).
  • Allianz Italia fa il giro del mondo
Con un murale da Guinness realizzato nella sua nuova sede, la Torre Isozaki a Milano. L’opera raffigura 200 soggetti architettonici dislocati su 53 piani (ogni 10 piani si cambia continente). In tutto l’estensione raggiunta è di 2.980,59 metri quadrati, valsi a conquistare il titolo di murale più grande del mondo lungo le scale di un edificio, come certificato dal Guinness World Records.

La ricongiunzione contributiva fa maturare il diritto alla pensione anticipata con i benefici della maggiorazione per esposizione all’amianto. Lo spiega l’Inps nella circolare n. 34/2019, illustrando la novità prevista dalla legge di bilancio 2019 (art. 1, comma 279, della legge n. 145/2018. La norma, spiega l’Inps, estende l’ambito soggettivo di applicazione della legge n. 208/2015, che ha previsto un pacchetto d’interventi a favore dei lavoratori (ex) esposti all’amianto. Si tratta, in particolare, di ex lavoratori occupati presso imprese che hanno svolto attività di scoibentazione e bonifica, e che siano affetti da patologia asbesto-correlata, derivante proprio dall’esposizione all’amianto.
Allianz fa Il giro del mondo in 50 piani, attraversando cinque continenti ma senza mai muoversi da Milano. Precisamente dalla sua sede, all’interno del grattacielo più alto d’Italia (la Torre Isozaki), dove la compagnia assicurativa guidata nella Penisola dall’a.d. Giacomo Campora e la Fondazione Allianz Umana Mente hanno realizzato il murale dedicato a 50 città (una per piano) in cui è presente il gruppo tedesco. Hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, tra gli altri, il gruppo di street artist Orticanoodles, la Fondazione Arrigo e Pia Pini e soprattutto più di un centinaio di persone con disabilità o disagi e 700 dipendenti della compagnia. L’opera ha richiesto quattro mesi di lavoro e raffigura 200 soggetti architettonici dislocati su 53 piani (ogni 10 piani si cambia continente). In tutto l’estensione raggiunta è di 2.980,59 metri quadrati, valsi a conquistare il titolo di murale più grande del mondo lungo le scale di un edificio, come certificato dal Guinness World Records.

 

Fino a 300 milioni di euro di investimenti per accrescere innovazione e competenze del personale e per finalizzare 1.150 assunzioni nei prossimi tre anni: è quanto prevede il piano di Generali Country Italia al 2021, illustrato dal country manager Marco Sesana nella sede di Mogliano Veneto. Fra gli obiettivi principali c’è un aumento della produttività della rete tra il 10 e 15%. I clienti connessi sono attesi a quota 2,5 milioni, in aumento del 65%. È inoltre previsto un miglioramento di dieci punti nella scala di rilevazione della soddisfazione dei clienti. Per quanto riguarda il vita, viene indicata a +65% la crescita nella raccolta dei premi Protection, mentre nel ramo danni i premi protezione persona dovranno salire del 20%. È inoltre in agenda un ribilanciamento del portafoglio, destinato a portare la componente danni non auto fino al 60%.

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  • Da Generali Italia 1.150 assunti e nuove alleanze nel piano al 2021
Anche quest’anno il contributo di Generali Italia alla holding sarà generoso — e il più corposo all’interno della galassia — con un dividendo tra 900 milioni e un miliardo. Lo ha annunciato Marco Sesana, country manager e ceo di Generali Italia, presentando la nuova Strategia Paese al 2021 con cui la compagnia si propone come ” partner di vita” dei clienti. L’obiettivo è investire 300 milioni di euro per aumentare la soddisfazione dei clienti, incrementare la produttività della rete del 10-15%, raggiungere 2,5 milioni di clienti connessi (+65%) e crescere in tutti i segmenti di business. Sul vita è previsto un aumento del 65% dei premi protection e sul danni un ribilanciamento del portafoglio con incremento della componente non auto al 60% (dal 55%) e una crescita dei premi di protezione persona del 20%. Per realizzare il piano Generali Italia farà 1.150 assunzioni e aprirà a partnership per essere l’assicuratore di riferimento per ecosistemi connessi su mobilità, casa, imprese e salute. Il piano è stato presentato a Mogliano veneto, alla presenza dei vertici della compagnia.

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  • Generali Italia, sì alla nuova mobilità «Pronti 300 milioni»
Marco Sesana, country manager e amministratore delegato di Generali Italia, ha presentato nella sede di Mogliano Veneto le strategie al 2021 nell’ambito del programma di gruppo “Partner di vita”. Sesana ha parlato dopo il saluto del ministro dell’Economia Giovanni Tria, il quale ha sottolineato che «Generali è un’impresa leader europea nel suo campo e uno dei principali player dell’innovazione, che non viene rivolta solo ai clienti ma permette di sviluppare una grande domanda di innovazione nel Paese». Tria, rivolgendosi anche al group eco Philippe Donnet, ha quindi aggiunto che «Generali ha un ruolo molto ampio nel nostro sistema economico e il governo deve tenerne conto come esempio di interazione tra finanza ed economia reale, che sono la stessa cosa». Sesana ha indicato come target di Generali Itala nel triennio «investimenti per 300 milioni in innovazione, aumento del 10-15% della produttività della rete, 2,5 milioni di clienti interconnessi, 1.150 assunzioni». I premi 2018 hanno superato i 23 miliardi, in aumento del 4,5%.

  • Nel Guinness world record il murales di Allianz
Con un murales Allianz regala a Milano un Guinness world record. Il merito è del progetto «Il giro del mondo in 50 piani» realizzato all’interno della Torre Isozaki a Citylife, il grattacielo più alto d’Italia per numero di piani. L’iniziativa di inclusione sociale è stata promossa dal colosso delle assicurazioni, la sua Fondazione Umana Mente con la collaborazione degli street artists di Orticanoodles e la Fondazione Arrigo e Pia Pini. Ha così preso forma l’idea di arricchire quello che generalmente è considerato un ambiente di servizio in un grattacielo: le pareti delle scale. «Per quelle pareti bianchissime volevamo un murales ispirato al giro del mondo» racconta Maurizio Devescovi, direttore generale di Allianz e presidente della Fondazione Umana Mente.
  • Generali, piano per l’Italia Investirà 300 milioni
A pochi mesi dal piano industriale di gruppo, Generali Italia, pilastro della strategia della compagnia assicurativa, lancia la sua personale sfida al 2021. Sfida che vedrà la società impegnata su un target ambizioso: diventare “Partner di Vita” dei propri clienti. L’obiettivo, come ha spiegato il ceo di Generali Italia, Marco Sesana, è alla portata dell’azienda perché nasce a valle di un lungo processo di rifocalizzazione che l’ha resa una realtà «più semplice, più innovativa, più profittevole e più sostenibile». Un contesto che ha permesso al braccio italiano del Leone di chiudere il 2018 con premi in crescita del 4,5% a 23 miliardi e di confermarsi primo contributore, in termini di dividendo, per la holding. Sesana ha infatti assicurato che la cedola che verrà staccata quest’anno sarà almeno in linea con quella del passato esercizio. Lo scorso anno Generali Italia aveva versato nelle casse di Trieste ben 990 milioni, cifra destinata tra l’altro a salire nei prossimi anni, come previsto dal business plan della capogruppo. D’altra parte, questo ambizioso piano di trasformazione della società porta con sé target specifici anche sul piano finanziario: l’intenzione è investire 300 milioni di euro per aumentare la soddisfazione dei clienti (+10 punti di net promoter score), incrementare la produttività della rete del 10-15%, raggiungere 2,5 milioni di clienti connessi (+65%), portare al 70% la quota di polizze digitali e crescere in tutti i segmenti di business (vita, danni e salute).
  • Aon studia un’offerta per Willis Towers
Aon Plc sta valutando un’offerta per acquisire il rivale Willis Towers Watson. La voce arrivata ieri a Wall Street potrebbe dare vita al leader mondiale del brokeraggio assicurativo. Secondo quanto riportato ieri dalle agenzie stampa statunitensi, Aon si preparerebbe a presentare un’Opa per Willis Towers già nelle prossime settimane, dopo che le aziende hanno tenuto colloqui preliminari. Tuttavia, nessuna decisione finale è stata presa e Aon potrebbe decidere di non andare avanti con un’offerta, hanno detto.
  • È autoriciclaggio il riscatto polizza con reinvestimento
La Corte di cassazione continua a precisare le condotte ed i requisiti necessari per individuare il reato di autoriciclaggio (articolo 648, 1-ter del Codice penale) configurando tale delitto anche per chi riscatta una polizza assicurativa con denaro regolarizzato attraverso il cosiddetto scudo fiscale per poi sottoscriverne altre due sempre intestate a suo nome.
Tale denaro era di provenienza illecita poiché secondo la tesi dell’accusa era stato distratto dal patrimonio di una società di capitali.
Secondo la seconda sezione penale della Cassazione (sentenza 9681/19 depositata ieri) anche il disinvestimento di una polizza ed il successivo reinvestimento delle medesime somme costituisce reato di autoriciclaggio in quanto è necessario valutare la reale natura dell’operazione relativa all’acquisto di una polizza vita, verificando la specifica struttura del contratto ed individuando la causa specifica dello stesso, procedendo pertanto ad una articolata analisi del contratto.
  • Il rischio demografico qualifica la unit linked come polizza
La buona notizia è che le polizze unit linked hanno natura assicurativa «anche ove sia prevalente la causa “finanziaria”»; la brutta notizia è che non sono qualificabili come prodotti assicurativi quelle polizze qualora manchi la «ricorrenza del “rischio demografico”»: quest’ultimo va valutato «con specifico riferimento all’ammontare del premio versato dal contraente, all’orizzonte temporale ed alla tipologia dell’investimento». È questa la decisione recata dalla sentenza n. 6319 del 5 marzo 2019 (pressoché priva di precedenti, se si eccettua la sentenza 6061/2012 e un inciso nella 10333/2018) con la quale la Cassazione scende decisamente in campo per tracciare la linea di confine tra un prodotto assicurativo e uno meramente finanziario. Il caso all’attenzione del giudice di legittimità era quello di un cliente che ha domandato la nullità di una polizza (per asserita mancanza del rischio demografico) il cui premio – 1 milione di euro versati in unica soluzione – era stato investito nell’acquisto di quote di un fondo d’investimento, il cui valore si era dimezzato dopo pochi mesi a causa del noto “crack Madoff”.
  • Danni strutturali non risarcibili se già conosciuti
Il condominio non risarcisce i danni strutturali conosciuti ed accettati dal condòmino.
L’osservanza delle norme di sicurezza da parte dell’amministratore condominiale, in qualità di soggetto garante, è prevista dall’articolo 1122 del Codice civile (sorveglianza sulle azioni dei singoli condòmini sulle parti comuni) e dall’articolo 1130 che prevede che l’amministratore del condominio deve curare la tenuta del registro condominiale al cui interno deve essere inserito «ogni dato riguardante la sicurezza»”.
Quindi tutta la normativa sulla sicurezza di lavoro ed ambientale, nei dei luoghi di vita e di lavoro , quali sono quelli condominiali, non solo è interamente applicabile ma risulta giuridicamente valida anche per l’amministratore.
  • Appropriazione indebita, danni da provare
Può capitare che l’amministratore di condominio si appropri di somme condominiali, per incompetenza nella gestione contabile oppure dolosamente. In tali casi i condòmini possono citarlo in giudizio per il recupero delle somme sottratte, chiedendo anche un sequestro conservativo dei suoi beni, e per il risarcimento dei danni, se provano di averne subiti (anche per mancanza di liquidità).
In tale contesto normativo l’amministratore di condominio risponde per le somme indebitamente prelevate dai conti del condominio (non giustificabili), ma non necessariamente dei danni eventualmente subiti dal medesimo. L’onere della prova di aver subito danni per carenza di liquidità riconducibili all’operato dell’amministratore è, infatti, dei condòmini. In ogni caso, all’amministratore non possono essere accollate responsabilità per non aver recuperato i crediti verso i condòmini morosi, ove abbia avviato le relative azioni, chiedendo tempestivamente l’emissione dei decreti ingiuntivi entro i tempi di legge.
Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, con la sentenza numero 989/2019 del 29 gennaio scorso.

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Aon Plc sta prendendo in considerazione di fare un’offerta per l’acquisto di Willis Towers Watson Plc, secondo fonti vicine ai fatti. Potrebbe essere la più grande fusione del settore mai realizzata.
Bloomberg ha riferito che Aon si prepara a presentare un’offerta per Willis Towers nelle prossime settimane. Aon ha confermato che si trova nelle “prime fasi di prendere in considerazione un’aggregazione aziendale interamente azionaria con Willis Towers Watson”. L’intermediario ha sottolineato che, a questo punto, la sua valutazione di una potenziale operazione si trova in una fase preliminare e non vi è alcuna certezza che un’operazione avrà luogo, né sulla forma o sulle condizioni in cui un’operazione potrebbe essere perseguita. L’intermediario ha detto che un ulteriore annuncio sarà fatto a tempo debito.

  • Aon mira al concorrente Willis Towers Watson
Aon ha confermato martedì che sta studiando la fusione con il rivale Willis Towers Watson, confermando le indiscrezioni di Bloomberg. Il numero due al mondo nel settore sottolinea che “la sua valutazione di una potenziale transazione è in una fase preliminare e non ci può essere certezza” circa l’esito di questo processo. Se ciò dovesse accadere, sarebbe la più grande operazione di fusione e acquisizione di tutti i tempi nel settore dell’intermediazione. Fondata all’inizio del 2016 dopo il matrimonio tra il broker Willis e la società di consulenza Towers Watson, Willis Towers Watson è il terzo operatore globale del settore.