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Investire nell’economia reale è uno degli obiettivi programmatici delle casse previdenziali e sanitarie, attente alle esigenze di diversificazione dei loro portafogli e consapevoli di essere tra i pochi a mettere a disposizione risorse per iniziative di private equity e venture capital e sostenere pmi e start up per offrire nuovi sbocchi sul fronte dell’occupazione. E’ quella che Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, fondo pensione dei medici, nonchè alla guida dell’Adepp (l’associazione che riunisce le casse professionali), ha descritto come la necessità di operare non solo in chiave post-lavorativa, erogando prestazioni, ma anche pro-lavorativa, cioè a favore dei lavoratori prima che escano dal mondo del lavoro o addirittura prima che vi entrino (nel caso specifico fornendo strumenti di sostegno ai laureandi del quarto e quinto anno di medicina). Una strada che le casse potrebbero imboccare in questo percorso è muoversi in tandem con uno degli investitori in economia reale per eccellenza, la Cassa Depositi e Prestiti, che attraversa un rinnovato dinamismo.
Intesa Sanpaolo e Rbm Assicurazione Salute stringono i rapporti. La prima banca d’Italia ha chiuso in particolare un accordo con Previmedical, il network di Rbm, la compagnia che è tra i leader nel settore dell’assicurazione salute. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza le due società hanno deciso di lavorare insieme in un progetto che coinvolge potenzialmente 12 milioni di persone. Si tratta dei correntisti dell’istituto guidata da Carlo Messina che secondo la partnership siglata potranno avere accesso a condizioni di favore al network della compagnia, in particolare a quello di Previmedical, la società del gruppo che si occupa della gestioni dei servizi e già oggi sono utilizzate da molti dei fondi sanitari italiani. Sia Rbm Assicurazione Salute sia Previmedical fanno capo in particolare RB Hold spa.
Generali accelera nel mattone con un investimento (iniziale) di 500 milioni di euro e il lancio di un nuovo fondo immobiliare. Nel mirino il vivace settore dei centri commerciali, che negli ultimi dieci anni a livello europeo ha visto investimenti per almeno 20 miliardi l’anno e dove invece il gruppo assicurativo triestino è relativamente poco presente. Non solo; in tutta l’Europa continentale il settore vanta fondamentali solidi e alla luce dell’attuale scenario economico mantiene interessanti prospettive di crescita.
Per centrare l’obiettivo Generali ha appena lanciato Axis Retail Partners, nuova boutique real estate espressamente dedicata a questo tipo di investimenti, strutturata come joint venture: la compagnia triestina deterrà il 51% attraverso Generali Investments Holding, mentre il resto farà capo a Florencio Beccar e Toby Smith, professionisti di grande esperienza nell’investimento e nella gestione di centri commerciali, con un riconosciuto track record.
I piani di emergenza devono essere più precisi e le assicurazioni devono indicare con maggiore dettaglio le azioni che sono pronte a intraprendere se il patrimonio o la liquidità dovesse scendere sotto la soglia di guardia. Non solo, quando effettuano uno stress test, le imprese devono prendere a riferimento parametri più sfidati di quelli usati finora, visto che spesso negli ultimi tempi le borse e lo spread sono stati negativi. Sono solo due delle numerose indicazioni recapitate alle compagnie di assicurazione dall’Ivass, l’istituto di controllo del settore. Indicazioni che emergono dall’analisi dei report Orsa, l’acronimo di Own risk and Solvency Assesment.

Ammontano a 422 milioni di euro i danni segnalati dalle imprese a più di 6 mesi dal crollo del ponte Morandi: 63 milioni di danni diretti, legati a beni immobili, macchinari e spese tecniche, e 359 milioni di danni indiretti scaturiti dall’interruzione delle attività. È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro «Gli effetti del crollo del ponte Morandi su economia, occupazione e integrazione sociale», presentato a Genova da Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro, nel corso della due giorni «Verso il festival del lavoro 2019». Il tragico evento ha paralizzato la città e tagliato in due la Liguria, isolando anche il porto di Genova. Il settore maggiormente colpito è il commercio (121 milioni), seguito dall’industria (118 milioni) e dai trasporti (95 milioni).
Thomas Linker è il nuovo country head per l’Italia di Allianz Global Investors, la società di gestione del colosso assicurativo tedesco Allianz. Linker affianca questo incarico a quello di Head of Allianz Networks Emea (Europa, Medio Oriente, Africa), operando da Milano come responsabile per la direzione delle attività commerciali, marketing e supporto alla clientela nel mercato italiano. Ha preso il posto di Alberto D’Avenia, che si trasferisce negli Stati Uniti.
Alla fine, se tutte le domande saranno accolte, al 1° settembre 2019 saranno circa 43 mila i dipendenti della scuola, tra docenti e Ata, ad andare in pensione. Saranno collocati a riposo con diritto alla pensione anticipata, se avranno maturato i requisiti retributivi e/o anagrafici (richiesti pre o post decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4) o alla pensione di vecchiaia per raggiunti limiti di età.
Dei 43 mila tra insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 19.853 sono coloro che hanno fatto domanda a dicembre scorso in base alle regole vigenti, altri 3 mila per raggiunti limiti, sono 4.373 coloro che hanno maturato i nuovi requisiti di pensione anticipata, 16.199 quanti hanno deciso di avvalersi di quota 100. Questo è quanto risulta dagli ultimi dati disponibili presso il sistema informatico del Miur.
Generali lancia Axis Retail Partners, una boutique real estate dedicata agli investimenti in centri commerciali. La joint venture è stata avviata insieme a due professionisti che hanno una solida esperienza in questo settore. Il Leone intende aumentare la propria esposizione all’ambito immobiliare, nel quale è uno dei principali investitori a livello globale attraverso Generali Real Estate. La compagnia ha spiegato che nell’Europa continentale il comparto dei centri commerciali continua a essere caratterizzato da fondamentali solidi e, alla luce dello scenario economico attuale, offre interessanti opportunità di investimento. Allo stesso tempo, però, sono necessarie una profonda conoscenza settoriale e competenze specifiche per selezionare le migliori opportunità di investimento, gestire gli asset, generare una crescita dei canoni nel lungo periodo e mitigare il rischio. La partnership sarà fondamentale per raggiungere questi obiettivi.

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  • GENERALI APRE AL CENTRO COMMERCIALE
Polizze e mattone sono gli investimenti più amati dagli italiani. E anche Generali la pensa allo stesso modo, evidentemente: ai corposi asset di Generali real estate – 30 miliardi a fine 2018 – ha appena aggiunto una nuova boutique specializzata negli investimenti in centri commerciali, Axis retail partners, insieme a due esperti del settore, Florencio Beccar e Toby Smith. Il primo passo sarà il lancio di Generali Shopping center fund, con una dotazione iniziale di 500 milioni. In barba alle difficoltà che potrebbero esserci con le possibili limitazioni alle aperture domenicali, Generali dunque sembra credere molto al futuro di questi centri. Tanto che, oltre alla boutique dedicata, sta studiando da qualche tempo anche l’acquisto di una quota importante del Parco Leonardo, alle porte di Roma, attualmente di proprietà di Leonardo Caltagirone. Fratello di Francesco Gaetano, vice presidente di Generali e titolare del 5% del Leone di Trieste. Fratello, ma non in affari insieme, tanto che l’operazione non è classificata tra parti correlate a Trieste. Che si muoverà insieme a Poste vita, attraverso un veicolo apposito (non con la boutique). La firma dell’operazione, se si farà, è attesa non prima di aprile.

  • Cattolica, una lista per il ribaltone Per il consiglio si apre la corsa a due
Una lista alternativa per il vertice di Cattolica, in contrapposizione a quella che presenterà il consiglio di amministrazione attualmente in carica. L’associazione Cattolica al centro, presieduta da Michele Giangrande, commercialista di Verona, sta preparando una propria squadra di vertice. L’obiettivo è portare in assemblea, il prossimo 13 aprile, 17 candidati che esprimano discontinuità rispetto principalmente alla figura del numero uno oggi al comando, ossia Paolo Bedoni. In virtù di questo, il prossimo 18 marzo Cattolica al centro alzerà il velo su quello che è il suo progetto di governance. Un piano, evidentemente, che andrà in collisione diretta con le linee che presenterà il cda uscente.
La riforma della governance, votata lo scorso anno, prevede che il board proponga ai soci un proprio elenco di nomi secondo un modello monistico che punta a raggruppare in un unico organo board e collegio sindacale. Ovviamente la lista firmata dal cda punterà alla conferma del ceo, Alberto Minali, firmatario del piano industriale di rilancio del gruppo assicurativo presentato poco più di un anno fa, e del presidente Bedoni. Conterrà invece qualche cambiamento in materia di composizione del consiglio, circa la metà degli attuali membri potrebbe essere sostituita.

 

  • Generali lancia nuova boutique nell’immobiliare
Il gruppo Generali annuncia il lancio di Axis Retail Partners, nuova boutique real estate dedicata agli investimenti in centri commerciali. La joint venture «è stata avviata insieme a due professionisti con una solida esperienza in questo settore immobiliare» ed è «in linea con la strategia di Generali di aumentare ulteriormente la propria esposizione al settore immobiliare, nel quale è già uno dei principali investitori al mondo attraverso Generali Real Estate». Il lancio di un primo fondo dedicato – Generali Shopping Centre Fund, la cui gestione di portafoglio sarà delegata a Generali Real Estate Sgr – è previsto per il secondo trimestre 2019.
  • Notaio responsabile di mancata informazione
La Cassazione nella sentenza 3984/2019 perviene a una significativa definizione del dovere di consiglio del notaio: va espletato nei confronti delle parti, esplicitando rischi e conseguenze connessi alla stipula, con attività di completa e compiuta informazione.
Il caso riguardava una cessione immobiliare per la quale l’amministrazione finanziaria aveva contestato alla parte venditrice la maturazione di una plusvalenza costituita dalla differenza tra il corrispettivo esposto nell’atto e il prezzo originario di acquisto del bene ceduto, ancorché nell’atto di trasferimento si fosse fatto espresso riferimento ad una perizia giurata, da cui si evinceva un valore superiore al prezzo dichiarato.
È singolare sottolineare come la Corte affermi la responsabilità del notaio per non aver informato le parti circa i rischi di indicazione di un prezzo inferiore al maggior valore periziato, pur ribadendo il proprio fermo convincimento per il quale la mancata menzione del valore, così come rideterminato a noma della legge 448/2001, non costituisce condizione ostativa alla facoltà del contribuente di assumerlo come valore iniziale, in luogo del costo o valore di acquisto originario.
  • Legge sull’omicidio stradale a rischio di nuovi rilievi di incostituzionalità
La legge sull’omicidio stradale potrebbe finire ancora al vaglio della Corte costituzionale. Se due settimane fa la Consulta si è pronunciata sulle due questioni di legittimità costituzionale sollevate da giudici di merito in questi tre anni di applicazione della legge (la 41/2016) colpendone uno dei cardini (la revoca “automatica” della patente per chi causa un incidente con morti o feriti gravi) e “salvando” il divieto di bilanciare con l’attenuante del concorso di colpa le aggravanti su alcol e droga, altri dubbi emergono quasi quotidianamente nei processi. Finora i giudici non hanno sollevato formalmente questioni di legittimità costituzionale, ma non si può escludere che accada in futuro.

L’età media di pensionamento aumenta in Francia. Nel settore privato ha raggiunto i 62 anni e 8 mesi nel 2018 e 63 anni per le donne. Due mesi e mezzo in più dell’anno precedente. E’ quanto emerge dai dati pubblicati dalla Caisse nationale d’assurance-vieillesse. Questa è una tendenza importante: nel 2011 erano 62 anni e nel 2007 61 anni.
Questo sviluppo non è una coincidenza ed è dovuto alle recenti riforme delle pensioni. L’età legale di pensionamento è stata gradualmente innalzata da 60 a 62 anni, l’età piena (senza sconto) da 65 a 67 anni tra il 2016 e il 2022, e il numero di periodi contributivi necessari per godere di una pensione completa è ancora in aumento – presto saranno 42 anni.
  • Con la nomina del nuovo CEO Aviva ha scelto la continuità
Aviva ha finalmente nominato il nuovo ceo. Per sostituire Mark Wilson, che ha lasciato nell’ottobre scorso dopo sei anni di incarico, l’assicuratore britannico ha nominato lunedì Maurice Tulloch amministratore delegato. Fino ad allora, questo sorridente cinquantenne, con doppia nazionalità canadese e britannica, era stato responsabile degli affari internazionali.
La tabella di marcia del nuovo manager, che entra immediatamente in carica, è chiara: si tratta di migliorare il ritorno dell’investimento per gli azionisti. Su questo fronte, ha avvertito, “bisogna fare di più”, credendo che l’assicuratore abbia “un potenziale significativo ma non sfruttato”. In particolare, nell’ultimo anno il corso del titolo è sceso del 13%. “C’è ancora molto da fare per accelerare il nostro sviluppo strategico e aumentare il valore per gli azionisti”, ha detto Adrian Montague, Presidente del Consiglio di Amministrazione lo scorso autunno, che ha agito dopo le dimissioni di Mark Wilson, dando al gruppo quattro mesi per trovare un successore.