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Unipol è pronta a mettere 60 milioni a supporto dello sviluppo della assicurazioni legate alla salute e al welfare. Il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha dato il via libera ad una sostanziosa ricapitalizzazione della controllata Unisalute spa, il cui capitale è destinato di conseguenza a lievitare da 17,5 a 77,5 milioni. Si tratta della compagnia che da ottobre 2017 è guidata da Fiammetta Fabris e che si occupa di fondi e polizze sanitarie con una posizione di leadership nel settore. Proprio la crescita che UniSalute sta continuando a registrare nel volume dei premi ha portato il gruppo a mettere in atto una doppia manovra di ricapitalizzazione, per un totale di 60 milioni.
Presentando il piano l’ad Vandelli esclude interesse per Carige e Mps. Nella strategia al 2021 l’istituto prevede un utile di 450 milioni, un cost-income inferiore al 59% e cessioni di npl fino a 2 miliardi. Il ceo: con Unipol rapporti positivi ma la governance non cambia.
Grandi manovre nel settore assicurativo europeo. Bbva, la seconda banca spagnola, è alla ricerca di un partner per la sua unità assicurativa richiamando l’attenzione di tre big del settore come Generali, Allianz e Liberty Mutuai, che si stanno fronteggiando per accaparrarsi la business unit. Il processo di vendita, gestito da Bank of America, ha preso il via verso la fine dello scorso anno e sarà strutturato come un accordo in joint venture all’interno della rete di assicuratori tra Spagna, Messico e America Latina. La richiesta dalla Spagna è che gli offerenti siano in grado di garantire l’acquisto di almeno il 50% di ogni rete assicurativa sparsa per il mondo, a cominciare da quelle maggiori, che hanno sede in Spagna e Messico.

Il piano Bper 2019-2021 si basa su tre pilastri fondamentali: l’incremento dei ricavi, la crescita dell’efficienza e la riduzione del rischio. Questi obiettivi verranno raggiunti attraverso lo sviluppo del business, grazie all’incremento dei flussi commissionali, a una forte attenzione al digitale, al coinvolgimento del personale. Bper in questo modo si pone l’obiettivo di diventare il gruppo di riferimento per il paese»: così l’a.d. Alessandro Vandelli ha illustrato il nuovo business plan, che prevede nel 2021 un utile netto di 450 milioni di euro, un rote al 10%, un Cet1 al 12,5%, un cost-income sotto il 59%, un Npe ratio lordo inferiore al 9%.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (c.d. Brexit) avrà impatti significativi sulla fiscalità dei prodotti finanziari se e fino a quando non si giungerà ad un accordo specifico su questo genere di proventi. In alcuni casi, infatti la residenza ai fini fiscali in uno Stato membro Ue è condizione necessaria per l’esenzione da imposta dei redditi corrisposti dagli operatori residenti in Italia. Ad esempio, sono richiesti requisiti di residenza all’interno della Ue per l’applicazione dell’articolo 26-quater del dpr n. 600/1973, che prevede per le società «consociate» residenti in Stati membri Ue l’esenzione da ogni imposta degli interessi e dei canoni corrisposti oppure, pari requisiti sono previsti per l’applicazione dell’articolo 27-bis del dpr n. 600/1973 che prevede l’esenzione dei dividendi distribuiti nell’ambito dei rapporti tra società figlia e casa madre sempre e solo all’interno della Ue.
Cattolica Assicurazioni ha lanciato la sua applicazione mobile per offrire al cliente una piattaforma di servizi digitali integrata con l’agenzia e con la compagnia. L’App Cattolica permette una navigazione personalizzata sulla base delle caratteristiche del cliente che, al primo accesso, ha la possibilità di costruire il proprio identikit digitale fornendo informazioni su lavoro e famiglia, abitudini di vita e interessi personali. Il servizio permette inoltre di rinnovare, pagando con carta di credito, qualsiasi polizza danni auto e non auto, e facilitare la collaborazione con l’agenzia di riferimento del cliente (su temi come quotazioni, proposte, richieste di supporto). Il lancio dell’app si inquadra negli obiettivi che la compagnia si è proposta di raggiungere nell’arco del piano industriale 2018-2020, tra cui il presidio del mondo digital come leva per mantenere alta la competitività nel settore.

  • Cattolica lancia l’App dell’identikit digitale
La compagnia ha lanciato la prima applicazione mobile per offrire al cliente una piattaforma di servizi integrata con l’Agenzia e con la Compagnia. In attesa di capire il riscontro della clientela alla nuova profilazione dei dati personali, l’App Cattolica – ha spiegato l’assicuratore veronese – «si differenzia rispetto agli strumenti mobile attualmente disponibili sul mercato assicurativo per una navigazione personalizzata sulla base delle caratteristiche del cliente che, al primo accesso, ha la possibilità di costruire il proprio identikit digitale fornendo informazioni su lavoro e famiglia, abitudini di vita e interessi personali: i dati raccolti serviranno a proporre un’offerta customizzata». Il servizio permette inoltre di rinnovare, pagando con carta di credito, qualsiasi polizza Danni Auto e Non Auto, e facilitare la collaborazione con l’Agenzia di riferimento del cliente (su temi come quotazioni, proposte, richieste di supporto).
  • Bper punta a mezzo miliardo di utili Vandelli: «Aperti ad altre acquisizioni»
Un piano industriale «credibile», basato su ipotesi «conservative» e per questo capace potenzialmente di «sorprendere il mercato» in futuro. Bper presenta le linee guida del piano al 2021 e lo fa nello stile classico della banca modenese, ovvero senza troppi fuochi d’artificio ma con la promessa di una redditività in crescita, un’accelerazione graduale nel derisking ma anche con una profonda revisione della struttura dei costi.
Il ceo Alessandro Vandelli, dopo aver chiuso con «grande soddisfazione» la tripla mossa dell’acquisizione di Unipol Banca, il riacquisto delle minorities in Sardegna e il rafforzamento in Arca Sgr, si ripresenta agli analisti per disegnare la traiettoria della banca nel prossimo triennio.

 


Mentre i rendimenti dell’assicurazione vita sono penalizzati dai bassi tassi di interesse e dall’inflazione, i consumatori e alcuni professionisti dell’investimento chiedono di permettere ai risparmiatori di trasferire facilmente i contratti per favorire la concorrenza. Tecnicamente la cosa è già possibile ma i risparmiatori vengono penalizzati con la rinuncia ai vantaggi fiscali. La proposta è di modificare la normativa permettendo il trasferimento dei contratti senza conseguenze fiscali. Il ministero dell’economia francese e le compagnie si oppongono fermamente.