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Progetti di blockchain: nel 2018 si è registrato un incremento del 76% a livello internazionale, l’Italia si piazza al terzo posto del podio europeo ma si tratta di un mercato ancora tutto da scoprire. Hanno raggiunto quota 579 le iniziative avviate o annunciate nel triennio 2016/2018, ammontano a 328 le progettualità sviluppate da aziende e governi soltanto nello scorso anno, nonostante il crollo delle criptovalute in termini di capitalizzazione. A delineare gli scenari in materia è il rapporto «L’Universo dell’Internet of Value, tra le galassie della Blockchain», elaborato dall’Osservatorio blockchain & distributed ledger della School of Management del Politecnico di Milano.
Caccia ai contributi per mettersi in pensione. Le nuove vie di prepensionamento introdotte dal decreto legge n. 4/2019, infatti, hanno fatto tornare d’interesse le diverse opportunità per riunire i contributi al fine di maturare il diritto alla pensione, magari (appunto) anche con qualche anno di anticipo. In tempi di lavori brevi e discontinui, la pensione è sempre più un puzzle di contributi, tra Inps e altre casse di previdenza, comprese quelle professionali. Anche lo stesso assegno di pensione può risultare, talvolta, non unico ma il risultato della somma di tante quote corrispondenti ai diversi spezzoni di contributi pagati in fondi, casse e gestioni previdenziali diversi. Per comporre questo puzzle i lavoratori hanno a disposizione varie vie, talvolta sovrapponibili tra di loro: dalla tradizionale ricongiunzione (gratuita per i fortunati vecchi lavoratori, oggi invece a pagamento) fino alle recenti novità della «pace contributiva» per la valorizzazione dei c.d. «buchi» contributivi (dei periodi, cioè, di non lavoro frapposti tra periodi di occupazione) e del riscatto della laurea soft (si veda, in merito, ItaliaOggi Sette del 4 febbraio 2019), passando per il «nuovo cumulo» della legge bilancio 2017, richiamato a favore del prepensionamento con quota 100.

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  • Le troppe incognite del nuovo “737 Max 8” due incidenti in appena cinque mesi
Il Boeing 737 è in realtà una ” famiglia” di apparecchi, con numerose versioni e varianti. Fu lanciato negli anni Sessanta ed è il jet passeggeri più venduto della storia, definito ” il cavallo da traino dei cieli”. 737 Max 8 è l’ultimissima versione, molto recente, battezzata nel 2017. Fu concepito, costruito e varato con una certa fretta, per reagire alla concorrenza di Airbus che offriva sul mercato nuovi tipi di jet ad alta efficienza energetica ( minor consumo di carburante). La competizione con Airbus si sta concentrando su questi apparecchi di media dimensione e medio raggio, in seguito a un “cambio di paradigma” che investe il mercato del trasporto aereo.  L’ipotesi più preoccupante dal punto di vista Boeing, è già stata affacciata nel corso dell’indagine sul disastro Lion Air in Indonesia. In quel caso, stando alle prime conclusioni degli inquirenti, l’improvvisa caduta del 737 Max 8 potrebbe essere stata causata da un nuovo sistema di avionica. Quel software di pilotaggio automatico è stato elaborato per prevenire lo ” stallo” del jet — la situazione più rischiosa, che prelude alla caduta. E tuttavia lo stesso software potrebbe avere effetti disastrosi, provocando a sua volta un’improvvisa e brutale perdita di quota, qualora vengano inserite nell’informatica di bordo delle informazioni errate su altitudine e angolo di volo. Alcuni sindacati dei piloti sostengono che i loro colleghi comandanti non avrebbero ricevuto una formazione adeguata riguardo al cambio di software, che nell’ultima generazione di 737 può ignorare o sovrastare le istruzioni manuali. È questa una delle ipotesi che gli esperti devono verificare anche per la tragedia etiope.

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In Italia nel 2018 il numero di azioni ostili è più che quintuplicato sul 2017. Colpita soprattutto la PA Crescono però anche gli investimenti nella difesa:1,2 miliardi. Nonostante i progressi compiuti nel corso del 2018 dalle organizzazioni internazionali, dalle società di cybersecurity, dalle istituzioni pubbliche e dagli esperti informatici, nel panorama globale della sicurezza informatica sono ancora le ombre ad avere la meglio sulle luci.
Il Leone di Trieste ha varato un piano strategico triennale che prevede investimenti e assunzioni per realizzare modelli nuovi di tutela individuale.
Semplicità. Innovazione. Redditività e sostenibilità. Sono questi gli obiettivi che si prefigge Generali Italia con il nuovo piano strategico al 2021 denominato “Partner di vita”. Per raggiungere questi traguardi il Leone di Trieste è pronto ad investire 300 milioni di euro, che serviranno anche a realizzare 1.150 assunzioni.

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  • Schianto in Africa, vittime di 35 Paesi
Che qualcosa non stava andando per il verso giusto lo si era capito da un paio di segnali. Il primo: l’aereo stentava a prendere quota. Il secondo: a quattro minuti dal decollo stava tirando dritto, quando avrebbe già dovuto virare a destra. Altri centoventi secondi e il nuovo Boeing 737 Max 8 del volo Ethiopian Airlines ET302 diretto a Nairobi, Kenya, si è schiantato a Bishoftu, una quarantina di chilometri da Addis Abeba, uccidendo 157 persone (149 passeggeri e otto membri dell’equipaggio) tra i quali otto italiani. E sollevando più di un interrogativo sulla sicurezza di questo velivolo super efficiente che ha visto un altro esemplare precipitare il 28 ottobre scorso.

  • Il rogito è nullo se non è consegnata la polizza assicurativa
La legge 122/2005 (agli articoli 2 e 4) già oggi prevede che, a tutela dell’acquirente, il costruttore sia obbligato:
in sede di contratto preliminare (e a pena di nullità di detto contratto), a consegnare all’acquirente una fideiussione, bancaria o assicurativa, di importo corrispondente alle somme che il costruttore riscuote anteriormente alla stipula del contratto definitivo (si tratta di una nullità che la legge definisce come relativa, che cioè, può essere dichiarata solo su domanda dell’acquirente);
in sede di contratto definitivo, a consegnare all’acquirente, una polizza assicurativa decennale a copertura dei danni subiti dall’edificio e provocati a terzi e derivanti da rovina totale o parziale dell’edificio o da gravi difetti costruttivi.
  • Bullismo, i genitori di chi guarda sono corresponsabili per i danni
Parlare di scherzi negli episodi di bullismo aggrava la posizione del minorenne autore dei fatti. Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza dello scorso 11 giugno, n. 26595 che ha dato il via a una giurisprudenza sempre più severa sulle aggressioni subite dai ragazzi durante l’orario scolastico.
A risponderne in sede penale sono direttamente i minorenni che hanno compiuto 14 anni, se imputabili. A pagare i danni sono invece quasi sempre i genitori sia dell’autore dei fatti che dei ragazzi che hanno assistito a un episodio di bullismo, senza dissociarsi. Per evitare i risarcimenti, secondo i giudici, devono dimostrare di non aver potuto fare nulla per impedire l’evento, una prova, vista l’ampiezza dei doveri educativi, pressoché impossibile. Secondo i giudici, è il comportamento stesso del ragazzo a dimostrare le mancanze educative dei genitori. Diventa quindi inutile cercare di provare il contrario.