I premi del lavoro diretto italiano nel ramo malattia, raccolti nel 2017 dalle 61 imprese nazionali e rappresentanze di imprese estere con sede legale in uno stato extra SEE che hanno esercitato il ramo, sono stati pari a 2.571 milioni di euro (+9,4% rispetto al 2016), con un cospicuo incremento per il terzo anno consecutivo.

Il trend riflette probabilmente la crescente percezione del rischio non sufficientemente coperto dal primo pilastro di welfare (Servizio Sanitario Nazionale e relative risorse pubbliche), anche se l’incidenza della raccolta premi del ramo sul complesso della spesa sanitaria privata nel 2017 (pari a 39.686 milioni di euro)16 è ancora limitata (6,5%).

I premi del ramo rappresentano nel 2017 l’8,0% del totale dei premi dei rami danni (in aumento di 6 decimi di punto rispetto al 2016). Tale quota è in costante crescita nel periodo 2012-2017 proprio a testimoniare lo sviluppo delle garanzie assicurative private in ambito sanitario.

I costi di gestione
Nel 2017 le provvigioni totali rappresentano il 15,7% dei premi, con una diminuzione di 7 decimi di punto rispetto al 2016. Nel periodo 2012-2017 il costo di remunerazione della rete distributiva oscilla dal massimo del 16,6% del 2012 al minimo del 15,2% nel 2015.

Le spese di acquisizione e amministrazione equivalgono nel 2017 al 7,2% dei premi raccolti, stabili rispetto al 7,6% dell’anno precedente, e confermano la tendenza in atto dal 2013, quando il valore di queste spese in rapporto ai premi era stato pari all’8,2%, valore massimo del periodo 2012-2017. Le provvigioni rappresentano nel 2017 il 68,4% delle spese di gestione, come nel 2016, confermando il valore massimo di periodo soprattutto per la diminuzione della quota delle altre spese di acquisizione.

Andamento dei sinistri
Nel 2017 sono stati denunciati in Italia 5.871.299 sinistri con seguito accaduti nello stesso anno, in netto aumento (+12,9%) rispetto all’anno precedente. Il numero è in forte crescita anche rispetto al 2012 (+38,4%). Il contemporaneo, ma più contenuto aumento (+6,2% rispetto al 2016 e +21,7% nel quinquennio) delle unità di rischio ha comportato di conseguenza una consistente crescita della frequenza di sinistri (pari al 40,2%% nel 2017, rispetto al 35,4% del 2012).

La velocità di liquidazione dei sinistri
Numero dei sinistri pagati.
Nel 2017 la velocità di liquidazione del numero dei sinistri denunciati nello stesso anno ammonta al 63,8%, con un decremento di quasi due punti rispetto al 2017 (65,7%).

Importi pagati.
In termini di importi pagati, lo stesso indicatore ammonta al 53,3% per il 2017, in flessione di quasi un punto e mezzo rispetto al valore corrispondente per il 2016 (54,7%). Se si osserva invece la velocità di liquidazione degli importi entro l’anno successivo a quello di generazione, l’88,1% degli importi per i sinistri accaduti nel 2016 risultavano liquidati alla fine del 2017 (con una marginale flessione di circa mezzo punto rispetto all’anno precedente).

Il costo medio dei sinistri
Sinistri denunciati nell’anno di accadimento. Il costo medio dei sinistri indennizzati nello stesso anno di accadimento è stato pari a 245 euro per il 2017 (264 euro per la generazione 2016 a prezzi 2017). Il valore a prezzi costanti 2017 del costo medio è in forte decremento (–33,5%) rispetto a quello del 2012 (il decremento a valori correnti è del –32%).

L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è stato pari a 379 euro per la generazione di sinistri del 2017, in significativo decremento (–8,5%) rispetto al 2016. Nell’arco temporale 2012-2017 la riserva media si è mantenuta stabile (+0,3%). Nel 2017, il costo medio complessivo è pari a 293 euro. Dal prodotto tra questo valore e la frequenza di sinistri si ottiene un valore del premio puro (al netto dei caricamenti per spese e della fiscalità e parafiscalità) di 118 euro. L’indicatore è in decremento in termini reali rispetto al 2016 (–1,2%). Rispetto al 2012 esso è in flessione di oltre 10 punti percentuali.

Risultato del conto tecnico e profittabilità attesa per unità di rischio assicurata
Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione, in utile per il settimo esercizio consecutivo, ammonta nel 2017 a 130 milioni di euro (5,4% dei premi di competenza), sostanzialmente stabile (+2,4%) rispetto al 2016. Questa sostanziale stabilità si è verificata perché l’aumento della raccolta premi di competenza (+6%) è stato compensato dagli incrementi degli oneri per sinistri (1.635 milioni nel 2017, +7%) e delle spese di gestione (590 milioni nel 2017, +4,9%). Il risultato tecnico per polizza è pari a 9 euro circa, stabile rispetto al 2016, ma in crescita rispetto ai circa 4 euro del 2012.

Nel 2017 il premio medio emesso per singola unità di rischio (UDR) nel 2017 è pari a 176,21 euro, superiore di 58,19 euro al premio puro (pari a 118,02 euro). Nello stesso anno le spese unitarie di gestione ammontano a 40,41 euro. Si ricava quindi un margine tecnico atteso per unità di rischio assicurata (al netto della quota dell’utile degli investimenti trasferita dal conto non tecnico) di 17,78 euro. Valutato a prezzi 2017, il valore risulta in netta crescita sia rispetto al 2012 (5,86 euro) che al 2016 (quando risultava pari a 12,04 euro). Nel 2017 il margine tecnico atteso sale a 18 euro per polizza, pari al 10,1% del premio medio.

Fonte: IVASS