La Cina è stata la principale vittima degli attacchi cyber nel 2018. Mediamente, sono stati registrati oltre 800 milioni di attacchi denial of service (DDoS) al giorno, con il picco di 4,9 miliardi attacchi in sole 24 ore, durante il mese di agosto.

A livello nazionale, gli attacchi sono stati concentrati nelle aree maggiormente sviluppate e internet oriented, come le province di Guangdong, Zhejiang e Jiangsu. È quanto si evince dal rapporto annuale sulla cyber security pubblicato nei giorni scorsi dalla società tech cinese, Beijing Knownsec Information Technology Co. Ltd. nel suo rapporto annuale sulla cybersicurezza pubblicato lunedì.

L’attacco cyber DDoS è una delle principali minacce informatiche che avviene tramite interruzione del servizio. Consiste nel tempestare di richieste un sito, fino a metterlo ko e renderlo irraggiungibile. Stando agli ultimi dati del Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, è tra gli attacchi che colpiscono un’impresa ogni cinque minuti insieme ai malware e ai ransomware.

Gli obiettivi principali sono i siti web governativi che contengono una grande quantità di dati preziosi, oltre a settori come finanza, gioco e istruzione.

Con lo sviluppo dell’e-government, i siti web governativi subiscono una crescente pressione di attacchi alla rete, sostiene il report, specialmente in corrispondenza di determinati eventi.

Il report ha anche evidenziato che nel corso del 2018 il 97% degli attacchi web proveniva da hacker cinesi. Di particolare importanza la restante percentuale del 3% di attacchi dall’estero, largamente concentrati su siti web governativi e finanziari. Infine, l’attività degli hacker nei fine settimana è risultata decisamente inferiore rispetto ai giorni feriali.