Timidi passi avanti nel divario di genere in l’Italia.

Nell’ultimo report pubblicato dal World Economic Forum il nostro Paese è 70esimo su 149 e guadagna 12 posizioni rispetto all’anno precedente. Approfondendo per campo di analisi si rilevano, però, situazioni molto differenti: se da una parte l’indicatore della “rappresentanza politica” fa da traino collocando l’Italia in 38esima posizione, dall’altra quelli di “salute” e “partecipazione economica e opportunità lavorativa” situano il Paese rispettivamente in 116esima e in 118esima posizione.

Emerge anche che per l’ambito occupazionale non si rilevano miglioramenti. Rimanendo nel contesto lavorativo italiano si osserva che 1 infortunio su 3 è femminile: oltre 196mila le denunce nel 2017 escluse quelle degli studenti, dato in calo nel quinquennio 2013-2017 (-4,1%) e in lievissimo aumento dal 2016 (+0,6%).

Contestualmente si registra 1 decesso femminile ogni 10: 110 gli esiti mortali denunciati nel 2017, 4 casi in meno dal 2013, ma ben 11 in più dal 2016. Più vulnerabili le donne dai 50 anni in su per le quali si assiste ad un aumento significativo delle denunce, anche mortali (dal 2013 rispettivamente +16,2% e +23,7%), giustificato in parte dalla crescita occupazionale femminile concentrata proprio in questa fascia di età.

Fonte: Dati INAIL