L’assicuratrice dell’anno. Intervista a Maria Luisa Gota, “assicuratrice dell’anno”

A cura di Gigi Giudice

Maria Luisa Gota, amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Vita, è stata premiata agli “Women in Finance – 2019 Italy Awards” come “assicuratrice dell’anno”. A consegnarle il riconoscimento è stata Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, alla presenza dell’ambasciatrice inglese Jill Morris.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2017, nel ramo vita, ha occupato il primo posto nella graduatoria nazionale della raccolta, con 22.515.213.000 euro. L’apporto di Fideuram Vita, attiva soprattutto nel campo dei fondi di investimento, oltre che della vita umana e dei fondi pensione, è stato di oltre 5 miliardi di euro.

Maria Luisa Gota è laureata in matematica, con dottorato di ricerca in matematica per l’economia. In una rapida intervista, la prima domanda che le ho rivolto ha riguardato l’avvio del suo percorso.

“Ho iniziato il mio percorso post laurea come ricercatrice in ambito accademico. E’ stata una esperienza che mi ha dato tanto e che non ho portato avanti quando ho sentito il bisogno di entrare in contatto diretto con la realtà del settore finanziario”.

Continua dicendo di aver iniziato applicandosi nei ruoli tecnici. Dove ha beneficiato di quanto aveva appreso negli anni dell’università e della specializzazione successiva.

“In una prima fase di questa mia voglia di confrontarmi sul campo della pratica finanziaria ho avuto la soddisfazione di vedermi assegnare responsabilità significative, sempre però in ruoli prettamente tecnici. Devo dire che questa mia crescita è avvenuta nei momenti in cui, in Italia, si è affermato, in maniera decisa, lo sviluppo del risparmio gestito.  Fenomeno che si è verificato dalla seconda metà degli anni Novanta . Il risparmio gestito che è stato la mia primaria attività fino al 2004, dopodiché è arrivato l’ingresso settore assicurativo, settore per il quale, in effetti, nutrivo da sempre un forte interesse. Anche in questo passaggio di campo, per circa un decennio sono stata chiamata a ricoprire diversi incarichi “tecnici”. Partendo dal mondo del risk management e della messa in attuazione della normativa Solvency II. Oltre che dell’asset liability management.“

Chi, fra gli addetti ai lavori, in quegli anni ha conquistato competenze in un ambito in tanto radicale trasformazione, alle prese con la revisione della normativa europea sulle assicurazioni, tanto profonda da avere un impatto di assoluto rilievo sulle politiche di business delle compagnie è stato certamente favorito nel percorso di carriera. Così è accaduto per Maria Luisa Gota

“L’impegno che ho dedicato alla trasformazione determinata dalle nuove regole europee mi ha in qualche modo facilitato. Mi sono vista assegnare ruoli di rilievo. Pur sempre di natura tecnica.”

La svolta del passaggio a ruoli non più solo tecnici si è determinata nel 2016, quando è rientrata in Intesa Sanpaolo. E ha preso a operare a fianco di Nicola Fioravanti, responsabile della Divisione Insurance del Gruppo.

“Ho collaborato alla costruzione di un percorso che mi ha coinvolto, insieme a un gruppo di colleghi e che mi ha portato ad acquisire un’impronta a maggiore contenuto manageriale. Fattore abilitante di tale crescita è contare su un capo che soprattutto creda in te, convinto che tu possa fare di più e ti metta nelle condizioni di dimostrarlo.”

Alla domanda su quale giudichi sia stata la migliore esperienza lavorativa e quale le più complessa, la risposta è stata:
“Ho attraversato alcuni momenti non facili. Dai quali ho però appreso molto. Infatti mi è capitato, per scelte strategiche e vincoli organizzativi, di ritrovarmi in un ruolo che giudicavo sottodimensionato rispetto al mio potenziale. È successo anche che si venisse a creare uno scollamento tra il mio schema di valori e quello dell’organizzazione per cui lavoravo. Si è trattato, per fortuna, in entrambi i casi, di situazioni complesse. Che sono state gestite in modo diverso. Devo dire che, in compenso, buona parte del mio percorso in seno al Gruppo Intesa Sanpaolo, è stato caratterizzato da esperienze positive. Tutte con un denominatore comune: un’etica che fa da substrato, comune e condiviso, alle scelte di business.”

Dovendo indicare il risultato professionale che le ha procurato la maggior gratificazione, Maria Luisa Gota dichiara che: “Ottengo le maggiori gratificazioni nel momento in cui promuovo azioni di cambiamento.”

Impulso al cambiamento che – come è risaputo – provoca inizialmente diffidenza e rifiuto.

“Mi sono sempre imposta nel far accettare e apprezzare il cambiamento, inducendo a guardare a obiettivi nel lungo periodo. Con attenzione alla sostenibilità del business della compagnia in tutte le declinazioni, considerando la soddisfazione dei clienti, degli azionisti, dei dipendenti. Intendo proseguire sui temi del cambiamento da realizzare per approdare agli obiettivi pianificati, nel rispetto di tutti i portatori di interesse, di tutti gli stakeholder. Credo che sia questo il metro per misurare le capacità e le qualità di un management team. La missione è saper coniugare la visione di lungo periodo con il rispetto delle persone e del mercato. In coerenza con il dettato di Intesa Sanpaolo, il “tone of the top” codificato dalla corporate governance.”

Come amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Vita si occupa essenzialmente di prodotti, dall’ideazione al post vendita. Prodotti distribuiti dalle reti della Divisione Private di Intesa Sanpaolo e, in particolare, dalle reti di Fideuram e SanpaoloInvest, avendo particolare attenzione alla qualità del servizio. Come è noto, i consulenti finanziari costituiscono un canale distributivo molto esigente. Che induce a un continuo miglioramento del prodotto che gli viene affidato, per essere quindi offerto.

“Sono convinta che nel contesto delineato dalla MIFID II, la consulenza finanziaria abbia ancora più valore, dal momento che, per i clienti, costituisce un vantaggio contare su un professionista preparato, in grado di aiutarli a realizzare i loro progetti e che li assiste nei momenti di incertezza. Fideuram Vita è una piattaforma di prodotti e servizi cui i nostri consulenti e i nostri clienti si riferiscono con fiducia.”

Quanto agli obiettivi presenti e futuri, Maria Luisa Gota, forte anche della nomina a “assicuratrice dell’anno”, dice che vorrebbe continuare a operare – nell’ambito della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo – per contribuire a generare valore per clienti e azionisti.

“E sul piano personale sono entrata, da alcuni anni, in una fase di “give back” che mi porta a prestare più attenzione al prossimo.”

Va qui citata la motivazione del premio “Women in Finance”:

“Equità, merito, formazione dei più giovani caratterizzano lo stile manageriale di Maria Luisa Gota. L’attenzione alla trasparenza, all’efficienza dei processi e alla visione di lungo periodo le hanno consentito di conseguire importanti risultati economici nell’ambito di una molteplicità di progetti. Tra le sue peculiarità va sottolineata l’attenzione alla diversity e la continua cura a preservare un equilibrio di genere a tutti i livelli della struttura organizzativa da lei diretta, anche con riguardo alla parità salariale: in Fideuram Vita le donne rappresentano il 60 per cento della forza lavoro. Mentre la incidenza percentuale delle donne che ricoprono ruoli manageriali è è pari a quella maschile.”

Quanto alla caratterizzazione del suo stile Maria Luisa Gota cita tre parole chiave: Sostenibilità, Trasparenza, Rispetto. Aggiungendo:
“La formazione dei più giovani fa parte del mio dna. Motivato dall’essere la prima di quattro sorelle, la mamma di due ragazzi (di 23 e 19 anni), la zia di molti nipoti. Il periodo in cui ho frequentato l’università e poi il cursus accademico ha ulteriormente consolidato la mia attitudine. Credo molto nei giovani e nel valore della formazione. Che deve arrivare attraverso la scuola e l’università, ma deve anche essere facilitata in azienda, attraverso l’affiancamento a persone che abbiano maturato esperienza. Per questo incoraggio molto gli scambi con le università e i tirocini. Mi viene pure naturale lavorare e impegnarmi affinché le donne realizzino il loro potenziale, avvalendosi di programmi di mentorship, coaching e monitoraggio del gender gap”.

Attenzione: anche sul piano delle retribuzioni!