L’IVASS ha pubblicato i nuovi dati sul contenzioso assicurativo nel comparto r.c. auto e natanti.

Al 31 dicembre 2017 il numero delle cause pendenti, in ogni grado di giurisdizione, è pari a 245.476 (247.338 nel 2016), in lieve calo (-0,75%) rispetto all’anno precedente, facendo registrare il valore più basso nel periodo 2010-2017 e una contrazione del 19% rispetto al 2010.

Tuttavia, l’incidenza delle cause sul totale dei sinistri per i quali è costituita una riserva è in progressivo aumento (circa una causa ogni 5 sinistri), indicando una significativa conflittualità nel settore della r.c. auto.

Nel periodo 2010-2017 il numero dei sinistri a riserva si riduce del 33%, passando da 1.667.938 del 2010 a 1.123.433 del 2017, anche a causa della crisi economica che ha ridotto la circolazione dei veicoli, con una consistente diminuzione dei sinistri denunciati.
La frequenza delle cause sui sinistri a riserva nel citato periodo è crescente per i primi cinque anni, dal 18,2% del 2010 al 24% del 2014, valore massimo, e si attesta al 21,6% nel 2017.

La frequenza del numero dei sinistri riservati in causa in relazione a quelli denunciati nell’esercizio dal 2014 è in miglioramento e si attesta al 9,15% nel 2017. Quest’ultimo dato rappresenta una percentuale molto elevata rispetto al passato (6,5% in media nel periodo 20072009). Il numero dei sinistri in causa gestiti (comprendo i sinistri in causa pagati nell’anno e quelli riservati alla fine dell’anno) nell’anno 2017, è pari a 335.511, in calo del 2,7% rispetto al 2016 mentre i nuovi sinistri in causa (76.078) presentano nel 2017 un incremento del 6% e una variazione negativa rispetto al dato del 2010 del -40,3%.

L’importo stanziato a riserva dalle imprese in previsione degli esborsi futuri relativi alle cause pendenti alla fine del 2017 è pari a 6,2 miliardi, con un peso del 33% rispetto alla riserva complessiva di bilancio dei rami r.c. auto e natanti relativa all’anno 2017. Il riservato medio per le cause pendenti del 2017 è pari a 25.353 euro (27.691 euro nel 2016) mentre quello dei sinistri in causa a riserva ammonta a 25.648 euro.

Contenzioso civile
Alla fine del 2017 le cause civili pendenti, in ogni grado di giurisdizione, sono 243.071, in calo (-0,75%) rispetto alle 244.914 cause pendenti alla fine del 2016 (295.397 alla fine del 2010).

In dettaglio, le cause civili di I grado pendenti al 31 dicembre 2017 sono 230.063, con una riduzione del -0,45% rispetto alla fine del 2016 e rappresentano il 95% dei procedimenti civili in essere, una percentuale che si mantiene costante in tutti gli anni di osservazione 2010-2017.

Il numero dei procedimenti civili di I grado alla fine del 2017 pendenti presso i Giudici di Pace sono 194.885 (193.314 nel 2016), in aumento dello 0,8% rispetto al 2016 e in diminuzione del -14,3% rispetto al 2010 (227.600).

Tali cause costituiscono l’84,7% del totale delle cause civili di I grado, valore sostanzialmente stabile nell’intero periodo di osservazione mentre la frequenza sui sinistri a riserva si attesta alla fine del 2017 al 17,3% (in aumento rispetto al 13% del 2010). Le restanti cause civili di I grado sono incardinate presso il Tribunale e sono pari nel 2017 a 35.178, in calo del 6,9% rispetto al 2016 (37.778) e del -34,4% rispetto al 2010 (53.585 cause).

Per quanto riguarda i procedimenti civili di II e III grado, a fine 2017 sono pendenti 13.008 cause (13.822 nel 2016), in diminuzione del -5,9% rispetto al 2016 (8,5% rispetto a fine 2010) e costituite per l’85,6% da cause ultraquinquennali. In particolare, nel 2017 si registrano 7.032 procedimenti innanzi i Tribunali (7.351 nel 2016, ove le cause pendenti raggiungono il massimo del periodo 2010-2017). Invece, presso le Corti d’Appello le cause alla fine del 2017 calano del -6,76% rispetto al 2016 (5.945 del 2016 a 5.543 procedimenti) e del 18,7% rispetto al 2010 (6.820).

Le cause presso la Corte di Cassazione (433 cause al 2017) sono in diminuzione rispettivamente del -17,7% e -29,2%.

L’importo a riserva riferito alle cause civili di I grado alla fine del 2017 è pari a 5.304 milioni (5.712 milioni nel 2016) e si riferisce per 3.353 milioni a cause presso il Tribunale. Il riservato medio è di 23.053 euro (24.717 euro nel 2016), con una punta di 95.313 euro presso il Tribunale; l’importo medio a riserva per le cause presso i Giudici di Pace è crescente per anno di avvenimento del sinistro e raggiunge oltre il doppio per gli anni di avvenimento più remoti. Le cause civili ultraquinquennali di I grado sono pari al 26,3% del totale delle cause civili di I grado, per importo pesano per il 46,8%. Le cause civili di I grado pendenti al 31 dicembre 2017 per le quali sono stati pagati acconti sono 46.706 (43.089 nel 2016), pari al 20,3% del totale in numero e al 28,6% in importo (1.519 milioni), con un costo medio di 32.520 euro. Al riguardo si rilevano potenziali ritardi nell’attribuzione tempestiva del “malus” se non sono intervenuti pagamenti parziali sul sinistro prima dell’esito delle cause.

Il contenzioso civile di I grado (oltre 230 mila cause in ambito nazionale) è per il 37% in Campania (Napoli 24,5%) e per il 14,1% nel Lazio (Roma 9,9%). La composizione per importo fa rilevare punte del 23% per la Campania e del 14,3% nel Lazio.

L’analisi dei dati evidenzia che le cause chiuse:
– con sentenza favorevole all’impresa, costituiscono in numero il 20% e in valore il 18% del totale, con un costo medio di 7.872 euro, a fronte di un importo medio della riserva caduta di 16.418 euro. Le imprese registrano complessivamente un pagamento di 204 milioni, con un risparmio pari al 52% della riserva caduta (425 milioni);
– con transazione, rappresentano in numero il 44% e in valore il 53% del totale. Per tali cause si registra un pagato medio di 10.047 euro a fronte di un riservato medio iniziale accantonato dall’impresa di 23.601 euro;
– con soccombenza dell’impresa, sono in numero il 22% e in valore 29% del totale e registrano un costo medio di 10.878 euro, contro un riservato medio iniziale di 23.601 euro;
– con rinuncia della controparte agli atti del giudizio sono in numero pari al 14% del totale, con un ammontare medio di 3.875 euro.

I dati nazionali sono negativamente influenzati dalla numerosità del contenzioso delle tre province campane di Napoli, Caserta e Salerno. Queste hanno un peso relativo molto elevato sul contenzioso assicurativo nazionale e registrano sentenze favorevoli all’impresa pari a solo il 14-16 per cento del totale.

La velocità di eliminazione del contenzioso – che fornisce una misura di quale frazione dei sinistri in causa sia stata pagata nell’anno – raggiunge a livello nazionale il 36% (se si considerano gli importi, il 17%).

Il 20% delle cause di I grado si chiudono con esito favorevole alle imprese e un costo medio di 7.872 euro. Oltre la metà di queste cause riguardano danni a persona.

Le cause chiuse ricorrendo a una transazione – che è lo strumento più utilizzato dalle parti per risolvere il contenzioso – sono il 44% del totale delle cause civile di I grado ( il 53% del valore totale).

L’importo medio della transazione è di 10.047 euro. Il numero delle cause penali è contenuto (2.405 a fine 2017, l’1% del totale); si tratta di cause quasi esclusivamente per danni a persona, un terzo delle quali risalenti a oltre 5 anni fa.

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