“Class action inammissibile”: Lo hanno stabilito i giudici del tribunale di Roma sull’iniziativa legale presentata dal Codacons contro le buche della capitale.

La decisione è arrivata ieri mattina ma l’associazione dei consumatori andrà avanti con il ricorso. La contestazione è sui “danni dei cittadini che non sono quantificabili”.

Come spiega il presidente Carlo Rienzi: “Nel rigettare la nostra class action, il tribunale ritiene in sostanza che per difendersi dalle buche dell’asfalto e dal dissesto stradale bisogna ricorrere al giudice amministrativo, perché non è chiaro quali danni subiscano i cittadini dalla situazione disastrosa delle strade romane”.
Era stato proprio il Codocans – dopo l’andata di maltempo dello scorso gennaio – a procedere con la Class action: oltre 800 richieste di risarcimento erano arrivate da automobilisti e centauri che avevano subito danneggiamenti a causa del dissesto del manto stradale.

“Nel caso di specie la domanda di condanna dell’amministrazione convenuta “all’adozione delle misure idonee ad evitare le conseguenze delle violazioni accertate” è manifestamente inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice ordinario adito […]   Le parti attrici si sono limitate a dedurre in diritto, con riferimento al danno-evento, la lesione del diritto di derivazione costituzionale – ex artt. 13, 16 e 120 Cost. – alla libera circolazione in condizioni di sicurezza, ma non hanno allegato alcuna circostanza fattuale che, connotata nel tempo e nello spazio, concretizzi tale lesione del proprio personale esercizio di siffatto diritto […]
Il diffuso e pur suggestivo rinvio, presente nell’atto di citazione, a generici fatti notori o a dolorosi episodi di cronaca, in presenza del fatto, che può ritenersi altrettanto notorio, per cui anche all’interno di una zona di un medesimo municipio non tutta la rete stradale è compromessa o compromessa allo stesso modo, in sostanza nulle dice in concreto circa il se, il come, il dove e il quando i comportamenti tramite i quali i singoli attori esercitavano il diritto di muoversi liberamente ed in sicurezza si sono modificati in senso peggiorativo o sono addirittura venuti meno”, si legge tra le motivazioni della II sez. civile del Tribunale di Roma (Pres. Francesco Oddi, Rel. Carmen Bifano).

Soddisfatta della decisione invece L’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep): “Si è deciso di sottoporre alla gogna mediatica l’Avvocatura Capitolina semplicemente per aver difeso correttamente l’Ente di appartenenza nell’ambito della class action intentata dal Codacons dinanzi al Tribunale Civile di Roma. Un’iniziativa che l’ordinanza del Tribunale di Roma pubblicata oggi sconfessa, confermando la correttezza dell’operato degli avvocati pubblici, i quali, nella memoria difensiva comunale, non hanno fatto altro che riportare consolidatissimi principi espressi a più riprese dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia di concorso di colpa del danneggiato ex art. 1227 c.c. nelle controversie risarcitorie da circolazione stradale”.