Per quanto riguarda i dati relativi al numero dei vitalizi diretti e di reversibilità erogati dalle singole regioni italiane (a eccezione della Valle d’Aosta per la quale non è stato possibile reperire i dati) nell’anno 2016 questi sono stati 3.517 vitalizi, per una spesa totale di circa 157,36 milioni di euro lordi l’anno. L’importo medio del vitalizio si attesta intorno ai 44.743 euro lordi annui, seppure con importanti scostamenti dal valore medio (guardando ai soli vitalizi diretti, si passa dal valore medio della Toscana, con circa 28.900 euro lordi l’anno, al valore medio della Puglia, con circa 77 mila euro lordi l’anno).
In dettaglio, ai primi posti della classifica delle Regioni che spendono di più troviamo Sicilia, Sardegna, Lazio, Puglia e Campania, con una spesa complessiva che oscilla tra i 10 e 18 milioni di euro lordi all’anno; agli ultimi posti della classifica invece Basilicata, Molise, Umbria, Abruzzo e Toscana con una spesa totale compresa tra i 4 e i 3 milioni di euro. Le Regioni con il maggior numero di vitalizi erogati sono: Sardegna, Sicilia, Lazio, Campania e Veneto (dai 245 ai 311 percettori).
Le Regioni con il minor numero di prestazioni pensionistiche sono: Molise, Basilicata, Abruzzo, Liguria e Toscana (dagli 83 ai 158 percettori). Dall’analisi del rapporto tra popolazione residente e numero di vitalizi totale (diretti e reversibilità) erogati per Regione risulta che in Italia a ogni vitalizio corrispondono circa 17 mila abitanti. Entrando nel dettaglio fornito del Centro studi di Itinerari Previdenziali, il quadro regionale è assai differenziato: la Lombardia guida la classifica delle Regioni più «virtuose» con un vitalizio ogni 46 mila abitanti, seguita dall’Emilia Romagna (25 mila) e dalla Campania (circa 24 mila); all’estremità opposta si collocano il Molise con un rapporto pari a 3.740 abitanti per vitalizio e la Sardegna (circa 5.316).
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