Il mese di marzo è stato importante per il gruppo francese AXA che ha messo a segno l’acquisizione di XL Group, assicuratore con forte specializzazione nei rami danni per 12,4 miliardi di euro.

Subito dopo l’annuncio dell’operazione agli inizi del mese il titolo della compagnia francese ha subito un vero e proprio tracollo (-8%). Ad a alimentare un certo scetticismo tra gli analisti finanziari non è stato il costo dell’acquisizione, quanto la modalità di finanziamento dell’operazione: 3,5 miliardi da risorse interne, 6 miliardi dall’introduzione in Borsa di alcune attività Usa e per 3 miliardi di emissione di debito subordinato. Una serie di mosse che in molti hanno considerato insufficienti, con conseguenti rumors su un possibile aumento di capitale.

A poco più di tre settimane di distanza, il chief executive officer di AXA, Thomas Buberl è tornato sulla transazione, spiegando al Financial Times le motivazioni e soprattutto i vantaggi attesi dall’unione con XL: “I rischi si evolvono senza soluzione di continuità e molti di quelli che oggi consideriamo come rischi individuali, modulati in base alla loro frequenza, diventeranno veri e propri rischi commerciali, decisamente più gravosi e complessi”.
Compagnia di assicurazioni e riassicurazioni con sede alle Bermuda, XL è tra i leader nel segmento property, con una forte presenza in Nord America, Europa, Asia-Pacifico e sul mercato dei Lloyd’s. Per Thomas Buberl, il tedesco di 44 anni che, dal settembre 2016, è alla guida del colosso francese si tratta del primo “colpo” in grande stile che darà vita al principale operatore globale per le soluzioni assicurative Danni per le imprese.

Se consideriamo l’evoluzione del mondo digitale e la progressiva trasformazione dell’industria assicurativa tradizionale, i vantaggi dell’acquisizione sono evidenti: “Pensiamo solamente a cosa saranno le assicurazioni con l’avvento delle auto a guida autonoma”, aggiunge Buberl. “Oggi una polizza di assicurazione auto è un contratto personale. Domani sarà invece una copertura liability sul produttore del veicolo, probabilmente incentrata sui rischi cyber”.

In conclusione, Buberl ha ricordato come l’acquisizione di XL non solo sia perfettamente in linea con la strategia di crescita di AXA nel settore property & casualty, ma soprattutto si sia rivelata una operazione decisamente meno costosa, rispetto alle valutazioni dati alla stessa XL dalle rivali.