Tecnologia rivoluzionaria destinata a cambiare il modo di fare banca e industria, oltre che a trasformare le certificazioni pubbliche, dal catasto immobiliare alla blindatura dei sistemi elettorali? O, piuttosto, semplici accorgimenti e adattamenti di tecniche datate che alimentano bolle di credulità e sogni di democrazia elettronica diretta e di rivoluzione amministrativa in Stati destinati a perdere il controllo della loro struttura centralizzata? Se il 2017 è stato l’anno del grande fervore sui Bitcoin, tra arricchimenti improvvisi e inviti a scendere dal carro impazzito di un investimento spericolato, l’attenzione si concentra sempre più sulla blockchain: la tecnologia di certificazione super sicura che è alla base dell’affidabilità delle criptovalute