Secondo i dati appena pubblicati dall’ANIA, anche nel 2017 la raccolta premi complessiva ha superato i 130 miliardi grazie a una accelerazione del Vita nella seconda metà dell’anno mentre è continuata, per il sesto anno consecutivo, il calo dei premi R.C. Auto (-2,2%), pur in un contesto di tassi di riduzione decrescenti.

Per il presidente ANIA Maria Bianca Farina “Si tratta di risultati che dimostrano la vitalità del settore assicurativo che conferma la sua centralità in tema di risparmio e protezione delle persone, delle famiglie e delle imprese”.

“Nella situazione attuale italiana – continua Farina – caratterizzata da un’economia in ripresa e da un contesto socio-economico ancora fragile, le Assicurazioni possono contribuire sempre di più alla sostenibilità dello sviluppo economico e alla coesione sociale”.

Raccolta Premi Complessiva
Sulla base delle informazioni fornite anticipatamente dalle imprese di assicurazione, l’ANIA ha raccolto i dati relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2017 per il portafoglio diretto italiano dei rami Danni e Vita. Le imprese che hanno fornito i dati sono quelle:

  • con sede legale in Italia
  • con sede legale in paesi europei ed extra-europei con rappresentanza stabilita in Italia
  • operanti in regime di libera prestazione di servizi (LPS) ma che fanno parte dell’Albo gruppi IVASS.

Le informazioni sono da considerarsi ancora provvisorie. Nel 2017 la raccolta complessiva dei premi delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra europee ha sfiorato i 131 miliardi con un calo, in termini omogenei, del 2,4% rispetto al 2016 (Tav. 1). A questa diminuzione ha contribuito la contrazione dei premi del settore Vita (-3,6%) solo parzialmente controbilanciata dall’aumento dei premi del settore Danni (+1,2%).

L’incidenza dei premi totali (Vita e Danni) sul Prodotto Interno Lordo rimane comunque significativa e pari al 7,6%; in particolare nel settore del risparmio, le prime indicazioni per il 2017 confermano il ruolo centrale delle polizze Vita che continuano a rappresentare una delle forme più importanti di impiego, pari a quasi il 16% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane, in aumento da circa il 15% del 2016.

Tav. 1 – Premi Vita e Danni 2017 

Le rappresentanze di imprese europee operanti in Italia in regime di stabilimento hanno registrato nel 2017 una variazione positiva dei premi contabilizzati (+0,7%). L’aumento ha riguardato sia il settore Vita (+1,2%) sia il settore Danni (+0,2%). Con un volume premi (per il campione di imprese rilevato) pari a 8,9 miliardi, le rappresentanze di imprese europee incidono per circa il 6% della raccolta premi totale. Si stima che questa incidenza sfiorerebbe il 7% qualora si fossero ricevuti i premi da parte di tutte le rappresentanze europee.

Le imprese operanti in libera prestazione di servizi (LPS) facenti parte di gruppi assicurativi che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità) hanno contabilizzato quasi 13 miliardi di premi registrando una diminuzione dell’1,4% rispetto al 2016. Tali imprese esercitano esclusivamente il ramo III – polizze Linked e rappresentano circa l’8% della raccolta premi totale.

Rami Vita

Con riferimento alle sole imprese nazionali e alle rappresentanze di imprese extra europee, nel 2017 la raccolta premi nei rami Vita è stata pari a 98,6 miliardi in lieve diminuzione del 3,6% rispetto al 2016, dopo tre anni di raccolta superiore ai 100 miliardi (Tavola 2). I dati confermano, comunque, la buona tenuta del business Vita per la chiusura dell’esercizio nonostante l’avvio dell’anno passato fosse stato contraddistinto da significativi cali dei nuovi premi emessi (prevalentemente nei primi quattro mesi); vi è stata, poi, una accelerazione delle nuove polizze nella seconda metà dell’anno e anche i primi dati del mese di gennaio 2018 indicano un positivo avvio dell’anno corrente (+8% dei nuovi premi rispetto a quelli di gennaio dell’anno ancora precedente).

Tav. 2 – Premi Vita 2017 

Nel 2017, la diminuzione più rilevante della raccolta dei premi contabilizzati si è riscontrata per i prodotti tradizionali: in particolare il ramo I – Vita umana ha contabilizzato un volume premi a fine 2017 pari a circa 63 miliardi in diminuzione di circa il 15% rispetto all’anno precedente. Il calo è legato al perdurante scenario di bassi tassi di interesse che comprime le aspettative di rendimento per la clientela e la capacità delle imprese di offrire garanzie di rendimento minimo. Il ramo V – capitalizzazione, con poco più di 2,5 miliardi di premi è anch’esso diminuito (-7%). Nel complesso i due rami (I e V) hanno superato i 65 miliardi, volume inferiore a quanto contabilizzato nei quattro anni precedenti.

Il ramo III – Polizze Linked ha invece registrato a fine 2017 un aumento del 30% contabilizzando un volume premi pari a 31,3 miliardi tornando ai livelli del 2015. La crescita è dovuta alla necessità di cercare, in un contesto di tassi di mercato contenuti, forme di investimento in grado di ottenere nel medio periodo rendimenti al netto dei costi positivi, accettando una quota maggiore di rischio. Nel 2017, inoltre, è proseguito un forte sviluppo di prodotti “multiramo”, risultanti dalla combinazione di una componente assicurativa tradizionale a rendimento minimo garantito (ramo I) e da più opzioni di investimento di tipo unit-linked (ramo III).

I due restanti rami, IV – Malattia (90 milioni) e VI – Fondi Pensione (1,9 miliardi), infine, hanno registrato anch’essi una crescita rispettivamente del 13,2% e del 9,8%.

L’incidenza della raccolta Vita sul Prodotto Interno Lordo è risultata lievemente in calo ed è pari al 5,7% nel 2017.

Per quanto riguarda le rappresentanze in Italia di imprese UE, i premi contabilizzati alla fine del 2017 sono stati pari a 4,4 miliardi con un aumento dell’1,2% rispetto al 2016, quasi esclusivamente allocabili a polizze di tipo linked (circa l’80% dei premi totali raccolti da tali imprese). Si sottolinea che i risultati di questo comparto possono essere influenzati dalla non completa disponibilità di dati, essendo questi relativi a un campione di imprese pari a circa l’80% del totale.

Sono, infine, pari a circa 13 miliardi i premi raccolti dalle imprese europee in regime di libera prestazione di servizi, tutti contabilizzati nel ramo III – Polizze Linked. Tale volume risulta comunque in diminuzione dell’1,4% rispetto a quanto risultava nel 2016. Va evidenziato che dei quasi 48 miliardi di premi totali relativi a contratti di tipo Linked, oltre il 25% è contabilizzato da imprese che operano in regime di libera prestazione di servizi.

Rami Danni

Nel 2017 la raccolta premi nei rami Danni delle imprese nazionali ed extra-europee è stata pari a 32,3 miliardi in aumento dell’1,2% rispetto al 2016 (Tav. 3). Il settore torna a crescere dopo cinque anni consecutivi di calo e un volume premi che dai 36,4 miliardi del 2011 aveva raggiunto i 32,0 miliardi nel 2016.

La dinamica è il risultato di:

  • una lieve diminuzione nel settore Auto, i cui premi sono rimasti sostanzialmente stabili        (-0,8%);
  • un aumento negli altri rami Danni, i cui premi sono cresciuti del 3,2%.

Più specificatamente, nel comparto Auto si è registrata una diminuzione del 2,2% nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi e una crescita del 6,3% nel ramo Corpi veicoli terrestri. Si tratta, per il ramo R.C. Auto, della sesta variazione negativa consecutiva, pur in un contesto di tassi di riduzione via via decrescenti: dal 2011 al 2017 i premi sono diminuiti di oltre il 25% e il volume premi del 2017 (pari a 13,2 miliardi) risulta diminuito di oltre 4,5 miliardi rispetto ai quasi 18 miliardi contabilizzati nel 2011. Diversi fattori hanno contribuito al complessivo calo del volume premi del ramo R.C. Auto, peraltro, in presenza di un parco di veicoli assicurati che è rimasto sostanzialmente invariato. Tra i più rilevanti è importante menzionare:

–  la diminuzione del numero dei sinistri (effetto a sua volta sia delle difficili condizioni economiche del paese che negli anni 2012-2015 hanno portato a un significativo calo dell’utilizzo dei mezzi privati sia dell’introduzione, nella primavera del 2012, della legge sui danni fisici lievi che ha avuto effetti molto positivi sulla riduzione dei sinistri fraudolenti);

–  l’uso progressivo e sempre più diffuso dei prodotti assicurativi legati a device telematici che hanno avuto un ruolo determinante nel ridurre i premi degli assicurati virtuosi che hanno accettato il monitoraggio del proprio stile di guida;

–  la forte e crescente competizione fra le imprese le quali hanno potuto beneficiare della sopra citata riduzione di sinistrosità e, quindi, di costi tecnici positivi sia pure in progressiva e importante contrazione.

Il calo dei premi contabilizzati dell’anno 2017, a parità di un parco di veicoli pressoché invariato, è evidente anche dai valori dei premi medi praticati che vengono monitorati dall’IVASS a livello trimestrale, limitatamente alle sole autovetture ad uso privato. Sulla base di questi dati e comparando l’ultimo dato di fine settembre 2017 con l’analogo periodo del 2016 (con l’obiettivo di eliminare effetti di stagionalità), risulta che il premio medio R.C. Auto era pari a 420 euro in diminuzione dell’1,3%.

Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), invece, con 2,8 miliardi di raccolta premi a fine 2017, è risultato in crescita del 6,3% rispetto all’anno precedente, dopo che nei sette anni precedenti (2008-2014) i premi contabilizzati si erano ridotti di circa il 30%. Si tratta del terzo anno positivo di crescita (+3% nel 2015 e +6,5% nel 2016). La crescita dei premi di questo ramo è, infatti, fortemente correlata con la vendita di nuove vetture che era crollata, secondo i dati ACI, di oltre il 40% nel periodo 2009-2013 ma che è cresciuta del 45% nel periodo 2014-2017.

Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi sono stati positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale e, rispetto a una crescita complessiva del 3,2%, si è registrata una variazione positiva superiore alla media nei seguenti rami: Perdite pecuniarie (+14,3%), Malattia (+9,5%), Tutela legale (+6,3%) e Assistenza (+5,9%); sono invece risultati in calo i premi del settore Trasporti nel suo complesso (-2,0%), il ramo Cauzione       (-1,3%) e il ramo Credito (-2,6%). Tra i restanti rami più rappresentativi in termini di volume premi si evidenziano i rami Infortuni (3.087 mld, +2,6%), Incendio (2.402 mld, +1,0%), Altri danni ai beni (2.799 mld, +1,5%) e R.C. Generale (2.924 mld, +0,9%).

L’incidenza dei premi degli altri rami Danni sul totale premi del comparto Danni è salita dal 49,4% del 2016 al 50,4% del 2017 mentre quella del settore Auto è diminuita dal 50,6% al 49,6%. I rami più rappresentativi, in termini di market share (dopo il settore Auto), rimangono gli Infortuni (9,5%), il ramo R.C. Generale (9,0%) e il ramo Altri danni ai beni (8,7%).

Nel 2017, l’incidenza della raccolta Danni sul Prodotto Interno Lordo è pari all’1,9%, come nell’anno precedente.

Le rappresentanze di imprese aventi sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 4,4 miliardi, in linea con quanto rilevato nel 2016. Il settore Auto è risultato in lieve aumento (+0,6%); in particolare, mentre il ramo Corpi veicoli terrestri registra un aumento dei premi più rilevante rispetto a quello delle imprese italiane (+8,5% vs +6,3%), i premi dei rami R.C. Auto e natanti hanno registrato una diminuzione (-2,1%) in linea con quanto registrato dalle imprese nazionali (-2,2%). È rimasto pressoché costante rispetto al 2016, il volume premi dei restanti rami Danni (+0,1%). Oltre che nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi che, per queste rappresentanze costituisce il 13,9% del business Danni complessivo, si registra un’incidenza molto significativa nel ramo R.C. Generale (27,9%), nel settore Credito e Cauzioni (13,0%) e nel ramo Infortuni (9,6%).                                                      

                                                       Tav. 3 – Premi Danni 2017 

Fonte: ANIA