GIURISPRUDENZA

Autori: L. Opilio e V. Lopez Farina
ASSINEWS 284 – marzo 2017

In tema di liquidazione del danno non patrimoniale per lesioni dell’integrità psico-fisica, la Suprema Corte di Cassazione ha già da tempo riconosciuto le tabelle predisposte dal Tribunale di Milano come le più idonee a garantire il rispetto del canone di equità nel risarcimento dei danni alla persona. Tale orientamento, espresso con sentenza n. 12408/2011, è stato poi di recente ribadito con pronunce successive (ex multis Cass. n. 13982/2015; n. 20895/2015; 9367/2016), ove si richiama il principio secondo cui, al fine di garantire, non solo un’adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, tra i criteri astrattamente adottabili, deve accordarsi preferenza a quelli offerti dalle tabelle milanesi, salva la sussistenza in concreto di circostanze che ne giustifichino l’abbandono. nonostante la chiara posizione assunta dalla giurisprudenza di legittimità, il Tribunale di Roma, anche in tempi recenti, si è dimostrato refrattario all’applicazione delle tabelle milanesi, prediligendo la predisposizione e l’applicazione di propri criteri di liquidazione.

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