di Marco A. Capisani

È stato approvato ieri, in via preliminare, dal consiglio dei ministri (cdm) il decreto legislativo (dlgs) sull’innalzamento dei requisiti per i prepensionamenti dei giornalisti e con le nuove regole per gli stati di crisi delle case editrici. Tra le novità per i prepensionamenti, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, c’è anche la riscrittura in atto delle disposizioni transitorie che prevedono uno stanziamento di 45 milioni di euro, a sostegno fino al 2021 degli anticipi di pensione di vecchiaia. Mentre per gli stati di crisi è stato introdotto un contributo crescente a carico degli editori che accedono alla cassa integrazione, in base alla durata della cassa di cui usufruiscono. Contributo che le aziende degli altri comparti già versano.

Tornando ai dettagli sui prepensionamenti, aumenta a 25 anni dai precedenti 18 il requisito dell’anzianità contributiva per anticipare le pensioni di vecchiaia dei giornalisti. Mentre sotto il profilo anagrafico il riferimento è quello previsto dalla riforma Inpgi, che a tendere va verso i 66 anni e 7 mesi. In parallelo, sempre come per tutti gli altri lavoratori, ai parametri attuali si applicherà l’adeguamento rispetto all’aspettativa di vita. Comunque, il prepensionamento non si può richiedere più di cinque anni prima dalla stessa età anagrafica fissata per la pensione di vecchiaia.
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