di Anna Messia
La strada era stata indicata dal group ceo Carlo Cimbri nel piano industriale 2016-2018 presentato a maggio scorso. Con gli attuali tassi d’interesse rasoterra il gruppo Unipol deve attuare una manovra d’inversione ad u per ridurre il peso delle gestioni separate nel portafoglio Vita, lavorando anche sui rendimenti minimi garantiti dei prodotti in portafoglio, con l’obiettivo di ridurli di 40 punti base in tre anni, dall’1,8% all’1,4%. Nell’attuale scenario di tassi, ai clienti non resta insomma che cercare rendimenti più appetibili in polizze che scommettono un po’ di più sui mercati ma «con un’operazione morbida, senza traumi e contraccolpi», dice il responsabile Vita UnipolSai , Alberto Boidi. Mentre ci sono imprese che hanno completamente chiuso i rubinetti delle polizze tradizionali, UnipolSai ha mantenuto aperto il canale nel 2016 e pure quest’anno continuerà a farlo, benché con modalità diverse rispetto allo scorso anno. «L’anno scorso abbiamo mantenuto la possibilità di collocare polizze tradizionali anche per soddisfare i bisogni dei nostri clienti e della rete di agenti interessati a questo tipo di prodotto», spiega Boidi, «quest’anno faremo delle finestre di sottoscrizione, quattro in tutto, con plafond limitati, tenendo fermo l’obiettivo del piano industriale che prevede di ridurre la percentuale delle gestioni separate nel portafoglio vita, aumentando nel contempo le unit linked».

Il cambio di strategia ha già iniziato ad essere evidente nel bilancio 2016 presentato nei giorni scorsi dal gruppo di Bologna. La raccolta Vita di Unipol Gruppo Finanziario, che oltre a Unipol Sai comprende Arca Vita, è stata pari a 6.997 milioni, in calo rispetto agli 8.593 milioni del 2015, ma nello stesso periodo il peso delle gestioni separate è iniziato a scendere e il risultato operativo Vita pre tasse è cresciuto da 343 milioni del 2015 a 379 milioni dello scorso anno. «I numeri analizzati dal consiglio rispecchiano una raccolta in contrazione che era stata prevista dalla compagnia e dal gruppo e che è in linea con il mercato», continua Boidi, « e abbiamo anche iniziato a vedere il calo del rendimento minimo garantito nei prodotti in portafoglio collegati a gestioni separate, passate dall’1,8% del 2015 all’1,6% dello scorso anno. Ma nel 016», sottolinea, «le nostre gestioni separate hanno riconosciuto ai clienti rendimenti medi del 3,2%». Risultati raggiunti anche grazie agli alti rendimenti dei titoli di Stato italiani, comprati da Unipol nelle gestioni separate quando c’era alta tensione sullo spread, scommettendo sulla tenuta dell’Italia. «Per evitare di diluire i rendimenti a danno dei clienti che hanno comprato polizze garantite negli anni passati, abbiamo indirizzato le nuove sottoscrizioni verso le gestioni separate più grandi», continua Boidi, «e abbiamo potuto farlo grazie anche al fatto che ci siamo trovati nel mezzo della fusione tra Unipol e FondiariaSai , per attuare la quale abbiamo rimesso mano all’intera offerta». Unipolsai ha lanciato un nuovo prodotto multiramo, Gestimix, sia nella versione investimento, a premio unico, sia in quella risparmio, a premi ricorrenti che dà al cliente la possibilità di avvalersi, senza costi aggiuntivi di un servizio di bilanciamento gestito, nel quale l’allocazione delle polizza tra gestione separate e fondi comuni è affidata al team finanza di Unipolsai . «Un servizio già sottoscritto da più della metà dei nostri clienti», sottolinea Boidi, «perché consente di beneficiare meglio dell’andamento dei mercati». E Unipolsai , per attrarre clienti anche verso le unit linked pure (linea Energy) ha deciso di ampliare l’offerta di fondi interni per offrire ai risparmiatori tipologie di investimento compatibili con i diversi livelli di propensione al rischio.
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