di Simona D’Alessio

È la caduta la prima causa di infortunio «rosa», nel nostro paese: la percentuale è del 30,7% sul totale degli incidenti successi alle lavoratrici, ma è il «rischio-strada» (quel che accade nel tragitto fra l’abitazione e il luogo in cui si svolge l’attività) a pesare in maggior misura sui decessi delle donne (più di uno su due, il 52,7%). E, nel complesso, le denunce di sinistri pervenute all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) relativi alle donne operanti nell’industria e servizi, nell’agricoltura e alle occupate per conto dello Stato nel 2015 «sono state oltre 227.000 (-4,6% rispetto all’anno precedente)». Lo si legge in una nota di approfondimento diffusa alla vigilia dell’8 marzo: nel documento si segnala come più della metà delle segnalazioni concernenti lavoratrici sia localizzata nel Nord Italia (59,7%), a seguire vi sono gli incidenti capitati nelle regioni del Centro (21,3%) e al Sud (19%).

Come accennato, è significativa la quota degli infortuni «in itinere» nella componente femminile, poiché nel 2015 si son verificati 49.721 episodi contro i 45.722 degli uomini (21,9% contro 11,2%). A ingranare la retromarcia, invece, sono gli eventi avvenuti fra le mura domestiche: l’Inail ha registrato che le denunce legate alla polizza assicurativa obbligatoria per tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni impiegate nella cura della casa in maniera abituale, esclusiva e gratuita sono state 637; la quasi globalità (623) ha riguardato le donne, con una discesa del 15,7% rispetto alle 739 segnalazioni «rosa» del 2014 (su un totale di 757). Un capitolo del dossier è, poi, dedicato al fenomeno degli incidenti nelle scuole, visto che nel 2015 ne sono stati denunziati quasi 15.000 ai danni di docenti negli istituti pubblici e privati, categoria a forte connotazione femminile: circa l’87% dei casi, infatti, ha visto (loro malgrado) protagoniste maestre e professoresse. Infine, sono state 27.352 le straniere che hanno subito danni (12%) mentre le «morti bianche» fra le immigrate sono state 19 «pari al 17,3% delle 110 denunce di decessi sul complesso delle lavoratrici».
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