di Gloria Grigolon

Assicuratori di navi in fuga da Londra, verso i nuovi porti di Cipro e Lussemburgo. La ragione è duplice: il rischio per una chiusura del mercato alle società straniere, nonché un disinteresse a porre le barche sotto bandiera estera qualora a cadere fossero i benefici fiscali. Diversi armatori greci hanno già spostato le proprie operazioni al di fuori della Gran Bretagna, anticipando i cambiamenti che potrebbero togliere loro gli sgravi legati al fatto di esser «senza-domicilio». La Brexit mette così a rischio il settore navale che attualmente domina il mercato delle assicurazioni marittime internazionali. Il mercato inglese si regge infatti sulla Protection and Indemnity (P&I), l’assicurazione con polizza (per la responsabilità civile dell’armatore verso equipaggio e passeggeri) emessa nelle diverse nazioni da speciali organizzazioni mutue, denominate P&I Clubs e disciplinate dalle disposizioni del Marine Insurance Act 1906. Dei 13 P&I club più importanti a livello mondiale, 6 sono regolamentati nel Regno Unito e si stima rappresentino oltre la metà della quota di un settore che assicura circa il 90% del mercato oceanico totale.

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