Fare welfare aziendale non può essere solo riduzione di costi, tramite vantaggi fiscali, ma una nuova leva per una migliore organizzazione del lavoro e maggiore benessere per i lavoratori e le loro famiglie». Emmanuele Massagli è stato nominato presidente della neonata Associazione italiana welfare aziendale (Aiwa).

Il suo curriculum universitario, la docenza in Pedagogia del Lavoro e di Welfare della Persona all’Università di Bergamo, e professionale, tra cui l’impegno nell’Associazione Amici di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, di cui è presidente, hanno convinto i nove i soci fondatori a chiamarlo alla guida dell’istituzione che deve diventare punto di riferimento e confronto sullo sviluppo di un servizio in rapida evoluzione. Tra di essi figurano Aon Hewitt, Cir-Food, Day, Easy Welfare, Edenred, Eudaimon, Mercer, Sodexo, Willis Towers Watson che rappresentano almeno quattro delle anime imprenditoriali attive nella fornitura di servizi di welfare per le aziende. Ci sono le piattaforme informatiche (i provider dei flexible benefit), il mondo dei servizi, i broker e il mondo assicurativo, le agenzie per il lavoro. «L’ Associazione si occuperà innanzitutto di cultura e informazione», ha spiegato Massagli, «vogliamo diffondere la cultura del welfare aziendale, che vuol dire maggiore produttività per le imprese, e maggiore soddisfazione del lavoratore».
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