I legali che rappresentano circa 300 investitori istituzionali, tra cui il fondo di investimento americano CalPers, hanno richiesto i danni a Volkswagen per 3,3 miliardi di euro (3,67 mld dollari) a causa dell’impatto del Dieselgate sull’andamento del titolo. Dal 18 settembre scorso le azioni hanno perso circa un terzo del valore. Lo studio legale tedesco Tisab ha intentato una causa legale. Essa «si è rivelata necessaria perché, secondo le informazioni che abbiamo a disposizione, Volkswagen non ha intenzione di discutere l’accordo legale o l’estensione della legge sulla prescrizione», ha precisato Andreas Tilp, legale e a.d. dello studio Tilp e della controllata Tisab.

L’accusa è stata giustificata dal fatto che Vw non aveva avvertito in tempo i mercati. Il 3 settembre il costruttore aveva informato il California Air Resources Board dell’utilizzo di dispositivi illegali in quasi 500 mila veicoli a gasolio. Due settimane dopo l’Epa aveva accusato la casa di aver violato due parti della legge federale Clean Air Act. Nei giorni successivi Volkswagen aveva ammesso che lo scandalo coinvolgeva circa 11 milioni di veicoli in tutto il mondo. Il 22 settembre gli investitori erano stati avvertiti dei potenziali rischi.

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