Nonostante le numerose difficoltà che il settore riassicurativo globale deve affrontare a livello competitivo, nel 2016 manterrà un outlook stabile grazie alla solidità del capitale e a un risk management di alto livello. Questo è quanto affermato dal direttore di Standard & Poor’s, Taoufik Gharib, che durante un recente webcast di S&P ha aggiunto: “Per ora l’outlook è stabile ma siamo cauti riguardi al futuro in quanto il settore continua a subire tensioni sui profitti”.

Secondo il direttore della società di rating americana, l’adeguatezza del capitale è il punto di forza del settore riassicurativo, che “ha tratto beneficio dai validi profitti registrati negli ultimi anni,” generati dalle emissioni di riserve e dal basso livello di danni causati da catastrofi naturali.

A livello globale sono giunti a 31 miliardi di dollari i danni causati dalle catastrofi naturali nel 2015, una cifra relativamente in ristagno rispetto al 2014.

L’esplosione al porto di Tianjin in Cina, avvenuta durante il terzo trimestre, è stato il disastro causato dall’uomo che ha causato più danni, la cui previsione all’inizio oscillava tra 1.5 miliardo e 3.5 miliardi di dollari. Stando alle stime più recenti quel danno ora sarebbe aumentato, andando così ad incidere sul settore ri/assicurativo da 5 a 6 miliardi di dollari, ha continuato Gharib.

Uno dei principali punti di forza è la gestione dei rischi aziendali, ha notato, e le imprese di riassicurazione sono tra i professionisti leader nel settore.

Il direttore di S&P ha, in seguito, elencato alcuni dei principali trend che stanno influenzando il settore riassicurativo in questo mercato difficile.

Consolidamento

Al momento una delle principali tendenze è rappresentata dal consolidamento, mosso per lo più dalla necessità delle imprese di aumentare le proprie dimensioni e differenziare maggiormente i propri prodotti.

Gharib ha spiegato che è difficile ottenere una crescita organica, poiché i premi riassicurativi sono strettamente collegati alla crescita del prodotto interno lordo.

“Considerato l’andamento dell’economia globale nel corso degli ultimi anni, è ovviamente difficile per le compagnie di riassicurazione aumentare (a livello organico) la propria attività.”

Cambiamenti del comportamento d’acquisto dei prodotti riassicurativi

Secondo Gharib, alla base delle acquisizioni da parte delle compagnie di riassicurazione vi è anche il fatto che, a causa delle tensioni sugli utili del settore, le compagnie di assicurazione primarie stiano trattenendo un maggior numero di rischi nei loro portafogli.

Le compagnie riassicurative sono state costrette ad aumentare le loro dimensioni anche a causa del cambiamento del comportamento di acquisto da parte delle compagnie assicurative primarie.

“Abbiamo riscontrato negli ultimi anni che i colossi assicurativi nazionali e internazionali hanno delegato alle proprie holding il potere decisionale in merito agli acquisti di coperture riassicurative, per poter così trarre beneficio dalle economie di scala.”

Di conseguenza, le dimensioni di una compagnia di riassicurazione rappresentano un fattore particolarmente importante “se le principali compagnie assicurative primarie cercano un riassicuratore che fornisca loro una vasta scelta di prodotti, coprendo molte zone geografiche.”

L’ultimo fattore, ma sicuramente non meno importante, è rappresentato dalle crescenti tensioni competitive generate dal capitale alternativo, che Aon Benfield stimava a 69 miliardi di dollari nel 2015 e che, secondo Gharib, potrebbe facilmente raggiungere dai 120 ai 150 miliardi di dollari entro il 2018.

Unito con un basso livello di danni causati dalle catastrofi naturali, il capitale alternativo pone pressioni sul pricing, in particolare nel settore riassicurativo property catastrophe.

I rinnovi di gennaio

Nel complesso, ai rinnovi dei trattati di riassicurazione del 1 gennaio, i prezzi del settore riassicurativo property & catastrophe statunitense sono crollati dal 5% al 10%, ha continuato Gharib, aggiungendo che il declino è stato più marcato (a doppia cifra) nei mercati non statunitensi.

C’è anche una maggiore competizione nei mercati di retrocessione. “Durante una recente chiamata in conferenza, una delle principali compagnie riassicurative property catastrophe delle Bermuda ha riportato un crollo del 40% del proprio portafoglio retrocessioni…”

I declini dei prezzi sono stati piuttosto modesti a livello della riassicurazione casualty, in particolare nelle linee di responsabilità civile e professionale.

“Le polizze credito, fideiussorie assicurative ed RC auto erano perlopiù in ristagno, tuttavia le difficoltà continuano nel mercato di Lloyd’s, in particolare nelle linee specialty come i segmenti energy, global property e terrorismo,” ha continuato Gharib.

A causa delle tensioni sul pricing, il combined ratio del settore sarà al 95-100% durante il 2016, incluso un 10% del segmento catastrophe e un beneficio del 6% generato dalle riserve.

Durante il 2016, i ritorni sugli investimenti saranno bassi e le emissioni di riserve “meno rilevanti rispetto al passato” poiché il pricing in declino si traduce in un minore ammortamento dei picchi di perdita. “Prevediamo per il settore riassicurativo un ritorno sul capitale (return on equity-ROE) dall’8% al 10%.”

Come alcune compagnie di riassicurazione hanno già riportato per l’ultimo trimestre del 2015, gli utili sono stati danneggiati dalle perdite in conto capitale realizzate e non realizzate. “Crediamo che questo trend continuerà nel futuro, ma la forza del capitale aiuterà il settore ad assorbire in parte la volatilità,” ha concluso Gharib.