di Angelica Ratti

Da qualche anno, sono aumentati gli infarti fra le giovani donne, in barba a chi pensava che le crisi cardiache prima dei 50 anni fossero una questione che riguardava soprattutto gli uomini. Ebbene, oggi il 25% dell’infarto del miocardo avanza sempre di più fra le donne giovani. Dal 2008 le crisi cardiache fra le donne dai 45 anni ai 54 sono aumentate del 55% l’anno. Oggi il 25% degli infarti nella popolazione femminile colpisce prima dei 65 anni. Nel 2002 la percentuale era del 15%.

La maggior parte delle donne infartuate sono stressate e in situazioni precarie. Tuttavia restano gli uomini a essere maggiormente colpiti dall’infarto. Nel 2013 su 61.611 pazienti ospedalizzati per infarto, in Francia, 4.756 erano donne con meno di 65 anni e 21.552 uomini con meno di 65 anni.

Tuttavia, è la dinamica di crescita dell’infarto fra le donne che allarma gli specialisti. Le donne devono assolutamente abbandonare l’idea che godono di una sorta di protezione dall’infarto fino alla menopausa, grazie ai loro ormoni, ha specificato a Le Figaro il presidente della federazione francese di cardiologia, Claire Mounier-Vehier. Adottando dopo i trent’anni gli stessi comportamenti a rischio degli uomini le donne giovani ignorano spesso di non essere più al riparo da rischi. Primo colpevole è il fumo. Uno studio francese sulle donne giovani ricoverate in ospedale in seguito a un infarto nel 2010 ha dimostrato che il 75% di loro fumava. E l’azione negativa del fumo va spesso ad associarsi a quella dei contraccettivi che contengono estrogeni di sintesi creando un cocktail esplosivo che moltiplica per 30 il rischio di crisi cardiaca. Altri fattori che aumentano il rischio per le donne sono la mancanza di esercizio fisico, alimentazione disequilibrata, sovrappeso, stress, precarietà, consumo di alcol che riducono l’effetto protettore degli estrogeni naturali. La prevenzione diventa importante tra le donne a rischio e la buona notizia è che ha ridotto del 30% il rischio di morte nell’ultimo decennio.

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