Poste italiane nel 2015 ha più che raddoppiato l’utile netto a 552 milioni di euro dai 212 mln dell’anno precedente. L’incremento è determinato, oltre che dai positivi risultati della gestione operativa, dal miglioramento del risultato della gestione finanziaria netta (+47 mln) e dalla riduzione del carico fiscale. I ricavi consolidati, inclusivi dei premi assicurativi, hanno visto una crescita del 7,8% a 30,7 miliardi. La performance del comparto Servizi assicurativi, i cui ricavi risultano in aumento del 14% a 21,4 miliardi, e la tenuta del comparto finanziario, che ha generato ricavi per 5,2 mld, hanno più che compensato l’attesa flessione dei ricavi da Servizi postali e commerciali (-4,4% a 3,9 mld), indotta soprattutto dalla riduzione dei volumi sulla corrispondenza (-9%). In crescita, invece, i ricavi del comparto pacchi (+3,9% a 0,6 mld).

Il cda ha proposto un dividendo di 34 centesimi per azione. Il monte dividendi risulta pari a circa 444 milioni, in linea con la politica remunerativa annunciata al mercato, che prevede un payout di almeno l’80% dell’utile. Obiettivo, quest’ultimo, confermato per il 2016. In particolare il ministero dell’economia, azionista col 64,696% di Poste, incasserà una cedola di 287,3 milioni.

La posizione finanziaria netta presentava un avanzo di 8,7 miliardi rispetto ai 4,7 mld di fine 2014 beneficiando, tra l’altro, dell’incasso di crediti pregressi nei confronti dello Stato per oltre 2,6 mld e di un incremento netto di fair value degli strumenti finanziari di 1,1 mld. Per l’anno in corso, nei settori operativi Assicurativo e Finanziario, il gruppo punta a rafforzare la sua posizione nel settore del risparmio, integrando l’offerta con strumenti di risparmio gestito. Continuerà, inoltre, lo sviluppo dell’offerta della protezione. Nei servizi postali tradizionali avanzerà il processo di ristrutturazione.

«Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto, con la quotazione in borsa, e questi risultati sono basi molto solide per il processo di innovazione e cambiamento che stiamo affrontando», ha detto l’a.d. Francesco Caio agli analisti. «Nel 2016 proseguirà l’attuazione del nostro piano industriale per servire al meglio i bisogni dei nostri clienti, valorizzare le competenze delle nostre persone e poter distribuire ai nostri azionisti, anche per quest’anno, un dividendo pari ad almeno l’80% dell’utile netto». Caio ha parlato di «un buon avvio nel 2016 soprattutto in certe situazioni, caratterizzate da turbolenze nei mercati finanziari: siamo stati percepiti dai risparmiatori come un porto sicuro». L’a.d. ha precisato che non è in programma un innalzamento della quota del 10% detenuta in Anima H.

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