Nel mese di gennaio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 8,1 mld, in lieve diminuzione (-3,4%) rispetto allo stesso mese del 2015, ma in aumento rispetto agli ultimi cinque mesi dell’anno scorso, quando la raccolta si è attestata spesso al di sotto degli 8 miliardi.

Lo riporta l’ANIA nella consueta newsletter mensile.

Il 40% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 37% del mercato in termini di premi, ha registrato nel primo mese dell’anno una raccolta superiore a quella di gennaio 2015 e che il 42% delle imprese (per una quota premi pari al 51%) ha ottenuto
un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-3,4%).
Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 536 mln, importo pressoché dimezzato rispetto a quanto raccolto nel mese di gennaio 2015, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 8,6 mld, in calo dell’8,0% rispetto allo stesso mese del 2015.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di gennaio i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono
stati pari a € 6,5 mld (oltre l’80% dell’intera nuova produzione vita), registrando un incremento del 3,9% rispetto al primo mese
del 2015, e in particolare si evidenzia come questa sia l’ammontare più alto degli ultimi 10 mesi, con un incremento del 24,5%
rispetto al mese precedente. Si osserva dunque un ritorno di interesse verso polizze tradizionali, più sicure durante periodi
caratterizzati da elevata volatilità dei mercati.
Di segno opposto è stata invece la raccolta della nuova produzione di polizze di ramo V, che nel mese di gennaio registra un
volume più che dimezzato rispetto allo stesso mese del 2015, pari a € 119 mln (solo l’1% dell’intera nuova produzione),
ammontare nuovamente in calo dopo la progressiva ripresa osservata negli ultimi mesi dell’anno precedente.
La restante quota della nuova produzione vita (il 18%) ha riguardato il ramo III (esclusivamente nella forma unit-linked) che nel
mese di gennaio, con una raccolta di nuovi premi pari a € 1,4 mld, registra l’ammontare più basso rispetto a ciascun mese del
2015, in calo del 19,9% rispetto al primo mese dell’anno precedente e di oltre il 30% rispetto al mese precedente.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 97 mln, sono risultati in aumento del 6,6% rispetto a gennaio 2015, ma in netto calo rispetto a quanto emesso negli ultimi quattro mesi del 2015.
Nel mese di gennaio i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 39 mln, registrando l’importo mensile più elevato degli ultimi due anni, con un incremento del 15,1% rispetto all’analogo mese del 2015. Oltre un quarto di questo ammontare, per un importo pari a € 10 mln, è costituito da coperture di puro rischio che vengono commercializzate in modalità stand alone (non connesse a mutui o credito al consumo), le quali osservano un calo del 21,9% rispetto a gennaio 2015.
Nel primo mese del nuovo anno il numero delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 343 mila, in aumento del 2,8% rispetto a gennaio 2015.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e al 61% in termini di numero di
polizze; sempre nel mese di gennaio l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 35.900 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di € 2.900 e € 4.900.
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la
durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno passerebbe da -3,4% a -0,1%.
Nel 2015 la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’88% dei nuovi premi emessi.
La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici.
Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’88% all’84% mentre quella afferente alle reti
agenziali sale dal 12% al 16%.