di Andrea Di Biase

Silvio Berlusconi si avvia a ottenere soddisfazione nel contenzioso che lo vede opposto alla Banca d’Italia sulla partita relativa agli assetti proprietari di Banca Mediolanum
. Il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso presentato dall’ex premier contro l’obbligo imposto a Fininvest di cedere a un trust la quota detenuta in Banca Mediolanum
eccedente il 9,9%, ovvero il 20%. A imporre alla holding di Via Paleocapa l’obbligo di vendere era stata la Banca d’Italia con un provvedimento risalente al 7 ottobre del 2014. La decisione era stata presa dopo l’iscrizione di Mediolanum tra i gruppi bancari e la perdita dei requisiti di onorabilità da parte di Berlusconi (principale azionista di Fininvest) a causa della condanna per frode fiscale. Successivamente, il 6 novembre scorso la Banca d’Italia aveva imposto a Fininvest di trasferire al trust la quota entro 30 giorni, ma i legali dell’ex premier (Andrea di Porto, Andrea Saccucci e Luigi Medugno) avevano chiesto al consiglio di Stato di riattivare l’istanza di sospensione del provvedimento originario. Richiesta di sospensiva che il Consiglio di Stato aveva accettato. Ora però la nuova decisione del giudice amministrativo di secondo grado potrebbe chiudere a favore di Berlusconi e di Fininvest la partita. Se la sentenza, che dovrebbe essere pubblicata integralmente nella giornata odierna, dovesse effettivamente accogliere integralmente la posizione dell’ex premier, la holding non avrebbe più l’obbligo a cedere al trust la quota del 20% di Mediolanum . Il provvedimento del Consiglio di Stato sarebbe infatti non impugnabile da parte della Banca d’Italia. Non è escluso però che Via Nazionale decida di portare avanti le proprie istanze in altro modo. Il provvedimento dell’autorità di vigilanza era stato emesso nell’ottobre 2014, prima del riassetto societario con cui la vecchia Mediolanum quotata si è fusa in Banca Mediolanum con contestuale assegnazioni dei titoli della banca agli azionisti. Proprio tale riorganizzazione societaria potrebbe essere utilizzata da Bankitalia per emettere un nuovo provvedimento per imporre alla Fininvest la cessione della partecipazione eccedente il 9,9%. Ma per ora siamo solo nel campo delle ipotesi. Certo è che, se Fininvest dovesse riuscire a mantenere salda la presa sul suo 29% di Banca Mediolanum
, potrebbe continuare a beneficiare appieno dei buoni risultati del gruppo guidato da Massimo Doris. Quest’ultimo si è piazzato al quarto posto nella speciale classifica dei ceo stilata da Harvard Business Review Italia e Insead di Fontainebleau sulla base di due criteri: il rendimento aggiustato per settore e la variazione della capitalizzazione della società in borsa. (riproduzione riservata)
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